1- DAGOREPORT - MONTI GAFFES: MAFALDA SCARICA TUTTO SU TERRACCIANO
La bufala di Obama finalmente ha un colpevole. E' l'ambasciatore per colpa del cavalier Pompetta Pasquale Terracciano, per gli amici Quito. E' stato lui, consigliere diplomatico di Palazzo Chigi, a propagare la notizia che Obama nel suo intervento a Seul aveva osannato il genio di Rigor de Montis. Come in un processo stalinista Quito Teracciano è stato convinto ad assumersi tutta la responsabilità della gaffe planetaria di Monti con moglie al seguito.
Il processo l'ha voluto ‘'Mafalda'' Olivi impressionata non tanto per quello che è apparso su "Il Fatto", Dagospia e giornali italiani ma per il semplice motivo che a Palazzo Chigi si mormorava che la sua poltrona traballava. Così Mafalda ha voluto questo processo presente Monti, ottenendo piena soddisfazione.
Tra l'altro se non in Cina, uno degli ultimi paesi comunisti, si poteva tenere un processo stalinista? E per diffondere la confessione "spontanea" di Quito bastonato è stato utilizzato il Corriere della Sera.
Mario MontiVista la figuraccia asiatica che, tra l'altro, rischia di creare problemi anche con la Casa Bianca, Rigor Monti incoraggiato dal suo staff di Palazzo Chigi, sta pensando di chiedere ai direttori di agenzie di sostituire i loro cronisti alla Presidenza del Consiglio. Nessuna epurazione o misura punitiva ma solo un normale avvicendamento. Una sorta di spoil system della carta stampata. A casa gli agiografi del cavalier Pompetta, dentro la new generation. Anzi la news generation targata Monti.
2- «OBAMA HA CITATO IL PREMIER PARLANDO A BRACCIO»
M. Gal. Per il "Corriere della Sera" - Obama ha realmente citato Monti nel discorso tenuto a Seul, alla fine della conferenza sulla sicurezza nucleare? C'è chi è andato a verificare sul sito della Casa Bianca, e non ha trovato riscontro nel discorso pubblicato. Ne è nata una polemica.
L'ambasciatore Pasquale Terracciano, consigliere diplomatico di Monti, chiarisce che non c'è alcun mistero, in questo modo: «Quello pubblicato dal sito è il discorso ufficiale di Obama al vertice. Ma alla fine del vertice stesso, il presidente sudcoreano Lee, ha chiesto al presidente americano di tirare anche lui delle conclusioni. Monti era fuori al telefono, io ero in sala.
Obama ha accettato, ha parlato due o tre minuti a braccio e ha detto testualmente che "pochi minuti prima" aveva "scambiato delle impressioni con il primo ministro italiano, Mario Monti", e aveva trovato giusto il ragionamento del nostro premier: ovvero dell'utilità di fare anche "piccoli passi verso la sicurezza nucleare, perché anche se le probabilità di incidenti sono molto basse, quando si verificano danno luogo a eventi catastrofici".
PASQUALE TERRACCIANOParole e pensiero di Monti che Obama ha fatto suoi e citato davanti ad alcune decine di capi di governo e di Stato». Ulteriore dettaglio: quando Monti è tornato al suo posto, Terracciano l'ha trovato già informato. Della citazione, al nostro premier, sull'uscio della sala, era stato riferito dal segretario generale dell'Interpol, Ronald Kenneth Noble.