Giuseppe Agliastro per "La Stampa"
tensioni nelle acque di fronte alla crimea
Le tensioni tra la Russia e l'Occidente sono tornate a impennarsi e al centro del braccio di ferro stavolta c'è di nuovo la Crimea: la penisola ucraina sul Mar Nero che Mosca si è annessa nel 2014 con un'invasione militare.
tensioni tra londra e mosca nel mar nero
Appena una settimana dopo il vertice Nato e il summit Putin-Biden, la Russia ha annunciato che una motovedetta e un jet delle sue forze armate hanno sparato dei colpi di avvertimento riuscendo a far cambiare rotta a un cacciatorpediniere britannico che navigava al largo della Crimea, nella zona di Capo Fiolent, e che era penetrato per «tre chilometri» in quelle che Mosca - al contrario di gran parte del resto del mondo - ritiene proprie acque territoriali.
Da Londra smentiscono questa versione dei fatti: secondo il ministero della Difesa di Sua Maestà, il cacciatorpediniere Defender della Royal Navy «stava conducendo un innocente transito in acque ucraine nel rispetto del diritto internazionale» e non vi sarebbero stati colpi di avvertimento. Londra sostiene che se sono stati sparati dei colpi sono da attribuire a una «esercitazione di artiglieria» dei russi già annunciata.
La vicenda, insomma, si è subito tinta di giallo. A confermare che sono stati uditi degli spari è stata proprio l'emittente britannica Bbc, che aveva un giornalista a bordo della nave.
«Abbiamo sentito alcuni spari in lontananza, ma erano ritenuti ben fuori portata», racconta il reporter, spiegando che l'equipaggio ha vissuto momenti di tensione ed è stato posto in stato di «massima allerta», mentre «oltre 20 velivoli e due motovedette» tenevano d'occhio i movimenti della nave britannica.
scontro tra navi russe e britanniche nel mar nero
Uno dei due battelli russi sarebbe addirittura arrivato ad appena cento metri dal cacciatorpediniere nel tentativo di fargli cambiare rotta e via radio sarebbero giunti alla nave britannica avvertimenti sempre più ostili, incluso uno dal significato inequivocabile: «Se non cambi rotta, sparerò».
«Questo contraddice le dichiarazioni sia dell'ufficio del premier britannico sia del ministero della Difesa che hanno negato ogni confronto», spiega la Bbc.
Come siano andate esattamente le cose non è ancora del tutto chiaro. Di certo però questo episodio rimarca come i contrasti tra Mosca e l'Occidente siano tutt'altro che sopiti. La Russia ha accusato il Regno Unito di aver organizzato «una palese provocazione» e ha convocato l'addetto militare britannico e l'ambasciatrice Deborah Bronnert, mentre il ministro della Difesa di Londra, Ben Wallace, ha dichiarato che Mosca rimane «una minaccia per la stabilità».
Il punto è che, stando a varie ricostruzioni, la nave britannica è passata vicino alla Crimea: la penisola ucraina controllata dalla Russia da 7 anni dopo un'invasione armata ritenuta un'evidente violazione del diritto internazionale. Perché lo ha fatto? «Per testare la determinazione russa sulla Crimea», ha detto alla Reuters l'esperto di sicurezza marittima Mark Gray.
«La Russia sta cercando di creare fatti sul campo e di farli rispettare a livello internazionale, in modo che la loro annessione sia approvata meccanicamente dal mondo», ha spiegato l'analista.
Da parte sua, Mark Galeotti, docente dello University College London, ha sottolineato che «per il diritto internazionale di certo le acque al largo della Crimea non sono russe visto che l'annessione non è riconosciuta» e - riporta l'Afp - ha dichiarato che «continuare a passare da quelle acque, senza essere troppo provocatori, è un modo fondamentale per riaffermare la legge sopra il tentativo di conquista di terra e mare».
L'incidente al largo della Crimea si è verificato pochi giorni prima delle esercitazioni navali Sea Breeze in programma da questa settimana sul Mar Nero con unità di diversi Paesi Nato, ma anche pochi mesi dopo una nuova impennata delle tensioni che aveva visto la Russia concentrare truppe non lontano dalla frontiera con l'Ucraina, dove Mosca è accusata di sostenere militarmente i separatisti del Donbass.
In un video pubblicato ieri mattina, Putin ha espresso preoccupazione per «il continuo aumento del potenziale militare e delle infrastrutture Nato» vicino ai confini russi e ha detto di auspicare che l'alleanza prenda in considerazione le sue proposte per una distensione nei rapporti.
Intanto - secondo l'Ansa - Germania e Francia spingerebbero per rivedere la strategia Ue sulla Russia e starebbero pensando a un summit sullo stampo del vertice Putin-Biden: Merkel, appoggiata da Macron, vorrebbe invitare il presidente russo a un colloquio con i leader Ue.