1 - L'ULTIMA BEFFA PER I GIUSTIZIALISTI ORA LA PALLA PASSA ALL'INDAGATO GRILLO
Estratto dell'articolo di Pasquale Napolitano per "il Giornale"
LUIGI DI MAIO - BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE
Il Tribunale di Napoli rimette in pista un «Grillo azzoppato». La sentenza, pronunciata sul ricorso di un gruppo di attivisti che demolisce la leadership di Giuseppe Conte, riconsegna le chiavi del Movimento al «riservista» Beppe Grillo. […]
Unico e solo al comando. Il comico, travolto dalle due inchieste (sul figlio per violenza sessuale e l'altra sui presunti favori al gruppo Moby), viene ri-catapultato al centro della scena politica. Lo showman era già pronto al passo d'addio. […]
Negli ultimi due anni a spingere Grillo verso il passo di lato sono state le inchieste. Le due indagini. La prima che coinvolge il figlio Ciro sulla presunta violenza sessuale di gruppo ai danni di una ragazza. La seconda inchiesta, quella sui presunti favori ricevuti da Moby, è stata la mazzata finale. Grillo risulta indagato per traffico di influenze illecite. Ora il colpo di scena. Grillo si ritrova al timone di una nave che rischia il naufragio. Solo e senza vice. Monarca assoluto. Ma è un re nudo. Debole. Accerchiato.
meme su giuseppe conte e beppe grillo
La sentenza impone a Grillo di convocare la votazione del direttorio. Votazione già indetta, e poi revocata, ad agosto quando entrò in rotta di collisione con Conte sulle modifiche dello Statuto. Da un lato, Grillo dovrà guidare l'azione politica del partito di maggioranza relativa in Parlamento e primo socio del governo Draghi. C'è subito il dossier nomine: 350 poltrone da assegnare o rinnovare per i prossimi mesi.
Chi tratterà in nome e per conto del Movimento? I grillini di governo spaccati nelle due correnti (dimaiana e contiana)? O sarà Grillo in quanto leader di fatto dei 5s? E poi il dossier Giustizia. Chi darà la linea al Movimento su un tema così caro? Grillo, Di Maio o Travaglio? Dall'altro dovrà sbrogliare la matassa sull'organizzazione del Movimento. […]
2 - IL PARADOSSO DEL MOVIMENTO UN PARTITO PRO-GIUDICI DECAPITATO DA UNA SENTENZA
Estratto dell'articolo di Sebastiano Messina per "la Repubblica"
conte grillo ristorante marina di bibbona
E così il destino cinico e baro ha voluto che il Movimento nato incitando i giudici a giustiziare i vecchi partiti scoprisse, un lunedì di febbraio, di essere stato decapitato da un tribunale civile. È nullo il nuovo statuto, così faticosamente partorito l'estate scorsa dalla fantasia giuridica dell'avvocato professor Giuseppe Conte, e quindi è nulla anche la sua successiva, trionfale elezione senza concorrenti alla carica di presidente, che purtroppo non era prevista nello statuto precedente. Tutto azzerato: lui, i suoi vicepresidenti, il suo organigramma, le sue delibere.
L'«avvocato degli italiani» è riuscito a combinare un pasticcio legale senza precedenti nella storia della Repubblica. Riuscendo a farsi cancellare tutti gli atti della Grande Svolta solo perché l'assemblea degli iscritti del 3 agosto 2021 ha deliberato «in prima convocazione» senza la partecipazione della metà più uno degli iscritti, violando cioè quella regola che conosce a memoria ogni amministratore di condominio.
[…] l'astutissimo Conte perde il suo regno per un cavillo, detronizzato da un altro avvocato che lo ha trascinato in tribunale per conto di un pugno di iscritti napoletani ai quali era stato negato non un seggio, una carica o una poltrona ma solo il diritto di votare. È la prima volta che un partito - sia pure mascherato da movimento - si vede destituire il suo quartier generale non per una battaglia politica ma per una semplice disputa legale, per una questione di principio.
il vaffa di grillo a conte tweet
[…] un gigantesco pasticcio giuridico creato dagli stessi protagonisti. C'è l'idea folle che si potesse organizzare un non-partito con un non-statuto. Ci sono gli atti stipulati in gran segreto, tante associazioni fondate tutte con lo stesso nome, «Movimento 5 Stelle», da quella con cui Beppe Grillo acquisì la proprietà del simbolo presentandosi davanti a un notaio di Cogoleto con suo nipote Enrico e con il suo commercialista Enrico Maria Danasi a quella con cui - la notte del 20 dicembre 2017, nello studio del notaio Tacchini - Luigi Di Maio e Davide Casaleggio riscrissero da soli lo Statuto assegnando al primo tutto il potere politico e al secondo il controllo dell'unico luogo virtuale dove sarebbe stato possibile prendere qualunque decisione, la Piattaforma Rousseau.
giuseppe conte vs beppe grillo meme
È da questo garbuglio di carte bollate che nasce la grana di oggi. La cui colpa ricade anche su Conte, che l'estate scorsa aveva l'occasione e la competenza - da esperto avvocato di cause civili - per rimettere in ordine la struttura giuridica del Movimento. Invece ha commesso, dicono i giudici, un errore dietro l'altro. Ed è dunque l'ex premier, che fino a ieri mattina pensava alla resa dei conti con Di Maio, lo sconfitto del giorno: lui che non si dimette dopo essere stato dimesso, mentre l'altro si è dimesso prima di essere dimesso.