MUCCHETTI: “NO A LEGGI AD PERSONAM CONTRO BERLUSCONI!” E NE PRESENTA UNA CONTRO BERLUSCONI

Il presidente della commissione industria del Senato ha un’idea geniale: una legge che obblighi Berlusconi a vendere le aziende per restare in parlamento - “L’ineleggibilità di Berlusconi è una questione superata dai fatti: se vuole restare in Parlamento venda tutto” – Bravo, a chi?...

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Giovanna Casadio per La Repubblica

Massimo MucchettiMassimo Mucchetti

«L'ineleggibilità di Berlusconi è una questione superata dai fatti: se vuole restare in Parlamento venda tutto». Massimo Mucchetti, presidente della commissione Industria, neo senatore del Pd, sta per presentare un disegno di legge per togliere i Democratici dal dilemma.

Mucchetti, Berlusconi è eleggibile?
«Berlusconi è eleggibile con l'attuale norma, che tuttavia non è più adeguata ai tempi. La posizione reale di Berlusconi è quella di un parlamentare che si trova in una situazione di conflitto di interesse radicale, essendo lui e la sua famiglia azionisti di controllo di una società che ha in uso un bene pubblico scarso, le frequenze radio, tramite un contratto con lo Stato».

Massimo MucchettiMassimo Mucchetti

E allora?
«Ma l'articolo 10 della legge 361 del 1957 individua il conflitto d'interesse in capo agli esponenti aziendali ma non agli azionisti. La titolarità "in proprio" è stata intesa come riferita alla persona fisica o alle imprese interamente possedute dalla persona. Era l'Italia del 1957. Quando le autostrade e le telecomunicazioni appartenevano all'Iri; la tv commerciale era di là da venire, le Poste e le Ferrovie erano direzioni ministeriali. Un'Italia del tutto diversa».

Massimo MucchettiMassimo Mucchetti

Il Pd perciò getta la spugna?
«Direi proprio di no. Berlusconi è l'azionista di controllo di una società quotata in Borsa, pertanto la norma di cui parliamo non è applicabile. Così è stato deciso per vent'anni. Io propongo: riscriviamo la norma. E nel riscriverla teniamo conto dei due diritti garantiti dalla Costituzione: il diritto di proprietà e il diritto all'elettorato passivo, alla luce della più generale esigenza che il mandato parlamentare sia esercitato senza l'ombra di interessi personali in conflitto con quelli dello Stato».

Detta così sembra una questione di lana caprina. Grillo chiede di votare per Berlusconi o dentro o fuori del Parlamento: sì o no?
«Grillo dica quello che vuole. Non vorrei ripagare della stessa moneta Berlusconi, l'uomo politico delle leggi ad personam. Ci vuole una normativa valida per tutti da qui in avanti».

SILVIO BERLUSCONISILVIO BERLUSCONI

Quindi Berlusconi non si tocca?
«Il problema non è di cacciare Berlusconi dal Parlamento, anche perché il Cavaliere non cesserebbe con questo di essere un leader politico influente tanto quanto lo è Grillo, che in Parlamento non ci sta. Ma gli eletti del popolo che vengano a trovarsi in conflitto di interesse, devono scegliere se conservare il mandato parlamentare - rimuovendo in radice la causa del conflitto, e dunque vendendo a soggetti certamente terzi la partecipazione di controllo - o rassegnarsi a lasciare il mandato parlamentare. Il Cavaliere oggi è incompatibile».

Beppe GrilloBeppe Grillo

Presenterà un disegno di legge?
«Sì al più presto. Può costituire un punto di convergenza e dialogo non soltanto per il Pd ma con l'intero Parlamento».

Persino con i berlusconiani?
«Il Pdl reclama il presidenzialismo. Non ho obiezioni di principio, a patto che si adegui il sistema delle garanzie costituzionali, e si risolva il conflitto d'interessi».

 

 

 

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