Omero Ciai per “la Repubblica”
Fu la vera “musa” della rivoluzione cubana, Natalia Revuelta Clews, l’amante più famosa di Fidel Castro morta sabato scorso all’Avana all’età di 89 anni per un enfisema polmonare. Naty e Fidel si conobbero all’Università alla fine del 1952 quando lui guidava le assemblee di protesta contro il golpe del generale Fulgencio Batista. Lei aveva 27 anni, era sposata con un cardiochirurgo, Orlando Fernandez, e era considerata una delle più belle donne dell’aristocrazia cubana; lui aveva un anno di meno e era il marito di Mirta Diaz-Balart, altra giovane erede della borghesia locale, la cui famiglia era legata al dittatore Batista. S’innamorarono e per qualche anno Naty fu la principale, e forse l’unica confidente del giovane rivoluzionario.
L’episodio più noto, raccontato da Carlos Franqui, avvenne quando Fidel Castro era in carcere a Isla de Pinos (oggi Isola della Gioventù) dopo il fallito assalto alla Caserma Moncada del 26 luglio 1953. Dal carcere Fidel scriveva a sua moglie Mirta ma anche appassionatissime lettere d’amore a Naty nelle quali le rivelava i suoi progetti rivoluzionari. Finché un giorno il “postino” che le consegnava segretamente si sbagliò e Mirta ricevette una lettera destinata a Naty. Nel ‘55, per una amnistia concessa anche grazie agli ottimi rapporti fra la famiglia di Mirta e il dittatore, Fidel uscì dal carcere e divorziò. E con Naty fondò il “Movimento 26 luglio”, la prima organizzazione della futura rivoluzione e parti per l’esilio in Messico.
Fino al suo ritorno in patria, con il Granma alla fine del ‘56, Naty era incaricata di tenerlo informato su tutto ciò che accadeva sull’isola dal punto di vista politico. In pratica Fidel lasciò la prima moglie e la sua famiglia alleata al dittatore per unirsi con la sua giovane compagna rivoluzionaria. Nel marzo del ‘56 nacque la loro figlia Alina ma Castro la conobbe solo tre anni dopo quando entrò all’Avana alla testa dei barbudos dopo la fuga di Batista.
Conquistato il potere le cose cambiarono: nel 1961 il marito di Naty, che aveva comunque accettato di riconoscere Alina anche sapendo che non era sua figlia, decise di lasciare Cuba e partì per gli Stati Uniti con l’altra figlia del matrimonio, Natalie. Naty invece rimase all’Avana con Alina e fu, nonostante la loro storia d’amore fosse terminata, per sempre fedele a Fidel e alla sua rivoluzione, lavorando come funzionaria prima al Centro nazionale di ricerca scientifica e poi al ministero del Commercio estero.
«Mi sono sentita sempre molto sola, senza una famiglia, e ci ho messo un sacco di tempo a togliermelo dal cuore», disse una volta a proposito del líder maxímo. Alina seppe la verità su suo padre solo quando era ormai adolescente. Nel ‘94 scappò da Cuba travestita da turista spagnola con una parrucca e un passaporto falso. Scrisse un libro nel quale accusò Fidel di essere un uomo di una «crudeltà estrema» ed è tornata all’Avana, grazie ad un permesso che gli ha concesso Raúl, solo per assistere la madre negli ultimi mesi della sua vita.