Marco Valsania per "Il Sole 24 Ore" - Estratti
Un summit per rafforzare la Nato e la sua coesione all’appuntamento con il suo 75esimo compleanno.
Per presentare un fronte unito davanti alla minaccia ora rappresentata anzitutto dalla Russia e dalla sua invasione dell’Ucraina, con Kiev che riceverà nuovi aiuti e sostegno.
E uno sguardo rivolto anche oltre l’Atlantico, a partnership globali nel teatro asiatico e pacifico, evidente negli inviti a Washington ad alleati quali Giappone, Corea del Sud, Nuova Zelanda e Australia.
È questa – al di là delle celebrazioni – l’agenda del vertice di tre giorni nella capitale americana che da oggi vede il Presidente Joe Biden ospitare decine di leader internazionali.
Al cuore il dramma di Kiev: in gioco sono annunci di un “pacchetto” che comprende l’invio di nuovi sistemi di difesa anti-aerea; un inedito centro di comando e logistico per meglio coordinare forniture di armamenti e addestramento delle forze ucraine; maggior interoperabilità tra queste ultime e la Nato; aiuti bellici minimi a Kiev da 43 miliardi di dollari in un anno; patti bilaterali di sicurezza. Verranno inoltre ribaditi progressi per arrivare ad ammettere l’Ucraina nella Nato.
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I difficili obiettivi della Nato, tuttavia, rischiano di essere oscurati dalla bufera sulla Casa Bianca, il “Paese essenziale” dell’alleanza. Biden è impegnato in una dura battaglia politica e personale: all’indomani di evidenti episodi di fragilità, deve dimostrare, a 81 anni, di saper sfoderare leadership e condurre una campagna per la rielezione contro il repubblicano Donald Trump a novembre.
Deve dimostrarlo chiaramente, in questi giorni, tanto all’opinione pubblica interna quanto a preoccupati alleati, che a Washington si stanno affrettando a intessere rapporti con una possibile futura amministrazione Trump. Assieme a meeting, discorsi e eventi, Biden terrà giovedì una rara conferenza stampa.
Trump, per la Nato, rappresenta un’incognita: ha minacciato uscite degli Usa, in nome di America First, e intimato che ignorerà il requisito cruciale di difendere alleati sotto attacco se “colpevoli” di contributi ritenuti inadeguati.
Di più: ha alluso a rapide soluzioni della guerra in Ucraina, facendo immaginare compromessi con Mosca a base di ultimatum a Kiev perchè ceda territori e del blocco di un suo ingresso nella Nato. Sotto Trump i repubblicani da tempo resistono a nuovi aiuti all’Ucraina.