Adriana Logroscino per il “Corriere della Sera”
«Pieno sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa» e «impegno sempre più forte» con la Nato. Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha confermato il posizionamento internazionale dell'Italia durante una conversazione telefonica con Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato.
Immediata e ruvida la replica di Mosca: «Non capisco cosa voglia dire Meloni quando sostiene che l'Italia continuerà a seguire una linea filo-atlantista - dichiara la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova -, in realtà la Nato non prende in considerazione le posizioni dei singoli Paesi membri, la linea è decisa dal principale membro, gli Stati Uniti. Nella Nato e nella Ue è cominciata una nuova era, l'era della dittatura».
Archiviata la fiducia, il governo Meloni prende il via tra primi contatti e attese conferme. Come, appunto, quella sul ruolo dell'Italia, con la nuova maggioranza, nella guerra in Ucraina. Nella telefonata all'ex premier norvegese Stoltenberg, «Meloni - comunicano dalla presidenza del Consiglio - ha ribadito che l'alleanza atlantica è indispensabile per difendere la sicurezza e i valori comuni che caratterizzano l'identità occidentale».
Inoltre la presidente del Consiglio «ha riaffermato il pieno sostegno all'Ucraina contro l'aggressione russa e l'importanza di rafforzare l'impegno della Nato nel contrasto alle minacce di diversa natura provenienti da tutte le direzioni strategiche, incluse le sfide del Sud». E infine «ha formulato l'auspicio di poter incontrare presto e di persona il segretario generale della Nato».
mario draghi e jens stoltenberg
Un incontro che potrebbe tenersi già la prossima settimana quando Meloni a Bruxelles avrebbe in programma di incontrare anche i presidenti di Commissione e Consiglio Ue, Ursula von der Leyen e Charles Michel.
Stoltenberg con un tweet conferma «l'ottimo colloquio» e il ruolo del nostro Paese. «L'Italia - scrive - è un alleato impegnato, che fornisce un solido contributo alla nostra deterrenza e difesa ed è fondamentale per il supporto degli alleati all'Ucraina. La Nato non si farà intimidire o dissuadere dal sostenere l'autodifesa dell'Ucraina, per tutto il tempo necessario».
L'agenda internazionale della premier prende forma in queste ore: diverse le missioni programmate. E al G20 del 15 e 16 novembre a Bali potrebbe aver luogo un bilaterale o un colloquio informale col presidente Joe Biden. Non è certo se Meloni interverrà alla Cop27 sul clima, a Sharm el-Sheikh a inizio novembre.
A inizio dicembre invece dovrebbe essere a Tirana per il vertice sui Balcani, e ad Alicante per l'Euromed. Nell'entourage di Meloni si lavora a un possibile viaggio in Ucraina per incontrare il presidente Zelensky. Intanto sul conflitto in corso botta e risposta tra l'ambasciatore ucraino in Italia Yaroslav Melnyk e il leader del M5S, Giuseppe Conte.
«Le manifestazioni esclusivamente all'insegna della pace, con appelli impersonali a un cessate il fuoco non riguardano la giustizia, ma dimostrano viltà e ipocrisia», attacca il primo indirizzando una lettera aperta a Conte. Che gli risponde: «Parteciperemo alla manifestazione di pace del 5 novembre, ma senza ambiguità nella condanna dell'aggressore russo e sostenendo il popolo ucraino».
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