Dagoreport
enrico letta torna alla camera
Il naufragio del Ddl Zan, per quanto la contropropaganda del Nazarano provi a scaricarne la colpa ai renziani, ha un unico responsabile: Enrico Letta. La sua arroganza intellettuale lo ha accecato impedendogli di fare l'unica cosa utile in politica: trattare.
Invece di perdere anni a Parigi a discettare di alta politica a Sciences Po, Enrichetto avrebbe potuto impiegare il tempo in maniera più redditizia facendo ripetizioni di "vera" politica dallo zio, Gianni Letta.
i senatori del pd intorno a letta dopo il voto sulla tagliola ddl zan
Colpevole in solido con Enrichetto, la sua segreteria politica. Invece di spingere il pennellone pisano a un bagno di realismo e umiltà, cioè trattare con l'odiato Renzi per portare a casa il risultato, ha soffiato sulla sicumera del segretario del Pd. Tutti conoscevano i rischia di un atteggiamento intransigente.
Era chiaro che il Ddl Zan sarebbe andato a sbattere contro l'opposizione della maggioranza del Senato: i segnali erano arrivati (anche dal Vaticano). Ignorarli è stato un gesto da fessi o da arroganti. Soprattutto se non si hanno i numeri per decidere in autonomia: o si dialoga o si affonda.
MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME
D'altronde la hybris survoltata di Letta è stata punita da quella che, sulla carta, è la sua area politica: renziani, franchi tiratori del Pd e qualche alleato cinquestelle (a dimostrazione che Conte non conta, visto che non controlla i gruppi parlamentari. Anzi, ormai c'è una mezza ribellione in atto). Risultato: sono mancati almeno 16 voti. Ma c'è chi ne ha conteggiati 23 o addirittura 40. Un disastro.
Sbagliano i quotidiani che già si agitano collegando le spaccature sul Ddl Zan come prova generale per l'elezione del nuovo Capo dello Stato. E' un link improprio, quasi una minchiata. In questo caso il Senato doveva esprimersi su un disegno di legge discutibile e divisivo.
A febbraio, per il Colle, si voterà una persona. L'importanza della votazione, e del peso specifico nel "Sistema" ricoperto dal presidente della Repubblica, non ammette capricci e approssimazioni.
Sul capoccione di Renzi, poi, non è piovuto solo il livore del Partito democratico per l'affossamento del Ddl Zan. Gli è arrivato un calcione da Carlo Calenda per l'alleanza in Sicilia con Forza Italia: "Come cavolo ti viene in mente di legarti all’Arabia Saudita e allearti con Micciché. Non comprendi il rischio di distruggere anche la Legacy di una stagione di cambiamento?". Evidentemente Calenda sa che si scrive Micciché e si legge Dell'Utri…
In tutto questo marasma, assiso sul suo trono di imperturbabilità, Mario Draghi se ne sbatte. Di queste e altre minuzie non sembra affatto curarsi…
Dall'account twitter di Carlo Calenda
sei stato uno dei PDC più riformisti della storia di questo paese. Dalle Unioni civili a Industria 4.0 abbiamo fatto cose che nessun governo era riuscito a fare prima. Ti ho visto difendere la democrazia e diritti delle minoranze davanti a Putin in Russia.
Prendendo più applausi di lui. Hai combattuto per una riforma sacrosanta della Costituzione. Ma come cavolo ti viene in mente di legarti all’Arabia Saudita e allearti con Micciché. Non comprendi il rischio di distruggere anche la Legacy di una stagione di cambiamento?
Dovremmo lavorare insieme e costruire un grande polo riformista. Ma come possiamo farlo credibilmente se continui così! Fermati un secondo a riflettere. Te lo chiedo pubblicamente dopo averlo fatto tante volte privatamente. Fermati.
ENRICO LETTA alessandro zan tommaso cerno alessandro zan foto di bacco