These operatives, two of whom traveled under cover identities, are Alexey Alexandrov (40), Ivan Osipov (44) - both medical doctors - and Vladimir Panyaev (40). pic.twitter.com/z1ANoK6JK3
— Bellingcat (@bellingcat) December 14, 2020
Avrebbero un volto e un nome i sicari che hanno tentato di avvelenare Alexei Navalny la scorsa estate. Appartengono a una cellula dei servizi segreti russi, rivela una maxi inchiesta del sito investigativo Bellingcat, condotta in collaborazione con il russo The Insider, la Cnn e Der Spiegel. Otto gli uomini individuati come agenti dell’Fsb, l’ex Kgb, coinvolti nell’operazione che avrebbe dovuto far fuori il principale oppositore di Putin. Tre di loro avrebbero «scortato»Navalny nel suo viaggio verso la città siberiana di Tomsk lo scorso agosto, dov’è stato avvelenato: Vladimir Panyaev e i medici Alexey Alexandrov, Ivan Osipov.
GERARCHIA DELL AVVELENAMENTO DI NAVALNY
Il piano di eliminarlo fu messo a punto nel 2017 — secondo quanto emerge dall'inchiesta — quando il dissidente annunciò l’intenzione di candidarsi per le presidenziali: diversi agenti lo avrebbero seguito in almeno 30 voli in tre anni, stima il rapporto.
L’indagine, attraverso l’analisi di fonti aperte e banche dati di varia natura tra cui i metadati degli operatori telefonici e i biglietti delle compagnie aeree, ha messo in luce che l’operazione è stata condotta in coordinamento con i vertici del servizio di sicurezza erede del Kgb, nella persona del generale Vladimir Bogdanov, che ha come suo diretto superiore solo il direttore dell’Fsb, Alexander Bortnikov. Che a sua volta riferisce solo a Vladimir Putin. La cellula che ha colpito Navalny opera sotto le spoglie dell’Istituto Criminale dell’Fsb, noto anche come NII-2 o come Unità Militare 34435. Si tratta di un gruppo clandestino di personale altamente qualificato nella gestione di materiale chimico tra cui scienziati ed ex medici.
Navalny passa al contrattacco. Dal suo blog l’attivista sostiene che finalmente si capisce perché Mosca non apre un’indagine criminale sul suo caso: «Mezzo Fsb dovrebbe finire dietro le sbarre. E anche Putin, che ha dato l’ordine di avvelenarmi» ha accusato. Il mistero, secondo Navalny, è ormai risolto.
Alexey Alexandrov Ivan Osipov Vladimir Panyaev
Nei giorni in cui l’oppositore veniva avvelenato, Bellingcat documenta un profluvio di telefonate e messaggi dai sicari dislocati sul campo e i loro dirigenti a Mosca, nonché tra i dirigenti stessi e i vertici dell’Fsb. Ma la squadra alla fine fa cilecca. «Perché? Perché tutto sta andando alla malora in Russia e i servizi segreti non sono da meno: il loro compito è aiutare Putin e i suoi amici a rubare miliardi», tuona Navalny. Che poi si rivolge direttamente a 007 e forze dell’ordine: «Chi aiuta Putin e il suo sistema è un traditore».
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