Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Urge un vertice, il più presto possibile. Perché nel centrodestra il tema delle candidature per le prossime Regionali sta diventando parecchio spinoso.
Dopo l' infelice esito del voto in Emilia-Romagna - una delusione cocente per Matteo Salvini - è forte il timore degli alleati che la Lega voglia ridiscutere gli accordi che erano stati presi nelle scorse settimane, e che prevedevano questa distribuzione delle candidature: Puglia e Marche a Fratelli d' Italia, Campania a Forza Italia, Veneto e Toscana al Carroccio e Liguria con la conferma dell' uscente Toti.
salvini meloni e berlusconi in conferenza stampa
Raccontano infatti che l' ex ministro dell' Interno, dopo la sconfitta incassata in Emilia-Romagna e il forte calo di consensi registrato in Calabria a scapito di una Forza Italia che invece ha fatto il pieno di voti trainata dalla candidata azzurra Jole Santelli, abbia ora in testa di non lasciare tutto il Sud nelle mani degli alleati.
E non voglia permettere loro di crescere troppo, ricevendo in cambio solo una Regione come il Veneto, già strasicura con la ricandidatura di Luca Zaia, e la Toscana, roccaforte della sinistra, impresa quasi impossibile che si sta complicando sempre più visto che il possibile candidato Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Forza Italia), sindaco di Grosseto, si dice indisponibile alla corsa, e anche il prefetto di Firenze Laura Lega ha declinato l' offerta di scendere in campo che le era arrivata un po' a sorpresa dallo stesso Salvini.
BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
Ecco perché la Lega vorrebbe sbarcare al Sud puntando al colpo grosso: nel mirino ci sarebbe la Puglia, che ad oggi appunto è destinata a Fratelli d' Italia. Giorgia Meloni ha già più volte anche annunciato il candidato, quel Raffaele Fitto che fa storcere il naso ai leghisti ma che è forte nella sua terra dove già è stato presidente: «I patti si rispettano, per me conta la parola data, non si ridiscute nulla», dice seccamente la leader della destra, mentre dal suo partito tutti si dicono convinti che «in ogni caso non ci sarà nessun downgrade per noi: siamo gli unici a crescere elezione dopo elezione, e governiamo una sola regione...».
Che significa? Sostanzialmente che, se la situazione si complicasse, FdI potrebbe anche accettare un cambio in corsa e affidare ad un proprio uomo - si ipotizza Edmondo Cirielli - la corsa in Campania. Ma qui arriva lo stop senza se e senza ma di Forza Italia. Silvio Berlusconi, dopo il successo in Calabria, ha ribadito che «Stefano Caldoro sarà il nostro candidato, e io sarò spesso in Campania a fare campagna elettorale», e dal partito fanno notare come «secondo i sondaggi FI è il primo partito nella regione, quindi per noi è imprescindibile mantenere la nostra candidatura».
E imprescindibile è sicuramente la presenza di FI in coalizione se si vuole vincere la corsa delle Regionali di primavera, soprattutto al Sud: «Non faremo alcun passo indietro», tuonano i fedelissimi del Cavaliere.
berlusconi salvini meloni fitto
Insomma, la situazione è intricata, e ci sarà da capire se davvero Salvini voglia andare al braccio di ferro, forte del suo 30% nazionale, o no. Certamente gli alleati non sono disposti a subire diktat, e tantomeno Forza Italia accetterà di considerare nella propria quota la ricandidatura dell' uscente Giovanni Toti in Liguria. Per questo urge un vertice, che potrebbe tenersi già entro la settimana, con tutti i protagonisti sul piede di guerra.
CALDORO CARFAGNA berlusconi salvini meloni