robert capa viaggio in italia 8
Roger Cohen per http://www.nytimes.com/
Stavo parlando con una coppia italiana, loro figlia era andata a vivere negli Stati Uniti per un po’ di tempo prima di ritornare per gestire un ristorante sul lago di Garda. I genitori vivono in un modesto appartamento a Santa Margherita, in Liguria. Il giardino è più grande della casa, ed è pieno di piante di limoni (con frutti grandi come palle da baseball), arance e orchidee. I due, pensionati, possono ora godersi l’aria profumata del tramonto.
In cucina mi è sembrato che avessero tutto il necessario: l’affettatrice per il prosciutto, un tostapane capace di dorare la focaccia, una bilancia per pesare fino a 200 grammi di pasta. Mi hanno preparato un coniglio arrosto in salsa di olive, con pinoli, salsiccia e fegato di coniglio. Il tutto perfettamente accompagnato da cubetti di patate saltate in padella, che sono lunghe da preparare, ma poi valgono ogni singola rigirata.
Il coniglio è sottovalutato, vittima del pregiudizio o di un affetto malriposto, ma non dagli italiani, che lo mangiano spesso e con gusto.
L'Italia_Riciclata_di_Michelangelo_Pistoletto
In diverse occasioni Sergio, il padrone di casa, parlava di quando era andato negli States a vedere sua figlia. C’erano buone interpretazioni di “O Sole Mio” sulle gondole a Las Vegas (sotto il Ponte di Rialto nel “Canal Grande”), e c’è stata una volta in New Mexico dove “ho guidato per 85 miglia in una strada completamente diritta”.
Poi mi ha guardato: “Nemmeno una curva. Ci puoi credere?”
Certo che ci posso credere – mi fa pensare alla Highway 101 della California. Ma lui faceva fatica. In Italia ci sono una serie di curve a cui ti devi abituare. Il pilota automatico sarebbe inutile.
Adattamento e aggiustamento sono le regole del gioco. E può essere difficile. D’altra parte puoi sentire il profumo delle zagare dei tuoi stessi limoni, magari mangiando salmone e quei 200 grammi di penne.
Era il primo maggio, il giorno dei lavoratori, una festa. Tuttavia, molta gente era al lavoro e la maggior parte dei negozi aperti. Poi ho ascoltato questo scambio di battute: “è la festa dei lavoratori e tutti stanno lavorando!”, ha detto un tale. E l’altro: “Certo, ma tanto non fanno nulla per il resto dell’anno!”. “È vero!”.
C’è sempre gente che chiacchiera per le strade dell’Italia, esattamente come quando vivevo qui trent’anni fa. L’Italia vive in una modernità tutta sua, di cui ha preso solo alcuni aspetti: per esempio si è rifiutata di ridurre i rapporti umani al minimo indispensabile. In altri ambiti gli italiani non vogliono spremere ogni singolo centesimo da uno scambio. Altre volte, invece, riconoscono il bisogno umano di fare comunità, e il valore che qualche parola può avere per uno straniero.
Ci sono ancora sorrisi sinceri in Italia, e resiste quella che si può chiamare “umiltà”. E queste sono cose che non ti insegnano ai master in economia, e non ti dicono nemmeno quanto può diventare monotona, stancante e disumana l’auto-promozione. Le persone tornano in Italia per la sua bellezza, ma anche per cercare un rifugio dalla frenesia. In Italia una conversazione riesce a rompere le barriere del tempo, tempo che invece in America è visto esclusivamente come un metro di produttività.
In una farmacia, dove bisognerebbe avere la ricetta, ma spesso se ne può fare a meno, ho sentito dire: “Noi non viviamo in Italia!” – “Meglio così!” ha risposto un tale. “Perché?”, ha domandato l’altro” – “Perché qui è tutto complicato”.
parco di migliarino san rossore a pisa, italia
E, in effetti, lo è. L’efficienza è una di quelle cose che l’Italia non ha colto dalla modernità. Arrivando all’aeroporto di Linate dopo tanti anni, ho ritrovato le stesse vecchie navette che ti portano al terminal, la macchinetta dell’ATM rotta, il punto informazioni abbandonato. Strano, l’Expo ha appena aperto e poteva essere un’occasione per sistemare le cose. I temi dell’Expo sono la sicurezza alimentare; la gestione dei rifiuti (l’Italia ha molto da fare); migliorare la nutrizione (non posso vedere quel coniglio mentre lo uccidono); e proteggere l’ambiente.
alba invernale nel parco nazionale di campigna, italia
Il giorno dell’inaugurazione, il primo maggio, un gruppo di Balck Block ha distrutto il centro di Milano durante una protesta senza senso contro l’Expo-Capitalista. Poliziotti aggrediti, auto in fiamme. Durante quello stesso week-end gli abitanti della città si sono armati di spugne e sapone e hanno ripulito la città. E l’hanno anche fatto molto rapidamente.
Lo Stato è ancora debole in Italia. Ma le comunità – famiglie, amici, città, regioni – sono spesso potenti. Prova di come l’Italia tenda a sottovalutare il valore di questi legami, spesso molto forti.
Renzi, il giovane primo ministro, ha appena varato un’importante riforma elettorale per accantonare la semi-cronica instabilità dei governi italiani. La legge dà al partito vincente, che abbia ottenuto il 40% dei voti, 340 seggi su 630 alla Camera (se no si va al ballottaggio).
Forse questo produrrà, come spera Renzi, governi che durano 5 anni. L’Italia potrebbe beneficiare di questo cambiamento. Ma ci saranno sempre un sacco di curve.