NEL NOME DI D-IOR! - TENSIONI DIPLOMATICHE TRA ROMA E LA SANTA SEDE SULLA BANCA DEL PAPA - L'AMBASCIATORE ITALIANO IN VATICANO ATTACCA: “IOR OPACO E VIGILANZA POCO TRASPARENTE”

Le domande senza risposta: che fine hanno fatto i 2.100 conti spariti nel 2012 dopo la cacciata di Gotti Tedeschi? Perché 1.300 clienti stanno ricevendo una lettera con richiesta di traslocare i fondi? Quali sono i 35 stati con cui il Vaticano intrattiene rapporti di corrispondenza bancaria? Ci sono anche Paesi off shore?...

Condividi questo articolo


Francesco De Dominicis per "Libero"

La questione è assai delicata ed è trattata con le molle. Eppure, nonostante la riservatezza e i toni felpati, il duello diplomatico tra l'Italia e il Vaticano sulla banca del Papa è ormai venuto allo scoperto. Al centro dello scontro c'è dunque il discusso Ior e l'opacità delle finanze vaticane.

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior  niccolovIl torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolov

L'ambasciatore italiano presso la Santa Sede, Francesco Maria Greco, secondo quanto risulta a Libero, ne sta discutendo da diverse settimane con il segretario di Stato Vaticano, l'arcivescovo Pietro Parolin (che domani verrà «creato» cardinale dal pontefice, Jorge Bergoglio). Greco avrebbe lamentato la «scarsa collaborazione sullo scambio di informazioni tra l' Istituto per le opere religiose e le autorità italiane» nonostante un protocollo già firmato tra i due stati, ma nei fatti inefficace.

Greco si muove come in una cristalleria. Le relazioni diplomatiche sono complesse per definizione, figuriamoci quelle tra Roma e la Santa Sede. Sta di fatto che l'ambasciatore subisce da mesi le pressioni delle autorità italiane: sulla scrivania di Greco sono arrivate le carte di Banca d'Italia (Uif), Tesoro e pure dei magistrati della procura di Roma. Tutti convinti che le finanze vaticane siano sostanzialmente fuori controllo: il transito di soldi sporchi o frutto di evasione sarebbe ancora una realtà.

Papa Francesco con coppa e maglietta del San LorenzoPapa Francesco con coppa e maglietta del San Lorenzo

Un giro di denaro sul quale gli sceriffi e gli investigatori italiani, però, non riescono ad allungare le mani. Di qui le accuse, pesanti. Nel mirino dell'Italia c'è soprattutto l'Aif (Autorità di informazione finanziaria), cioè l'organismo chiamato a vigilare sullo Ior e sull'Apsa (Amministrazione patrimonio sede apostolica). L'Autorità è stata di fatto sabotata e affidata alla gestione esclusiva del direttore, René Brülhart.

Un manager svizzero peraltro finito al centro di polemiche per alcuni incarichi in boutique finanziarie e una consulenza con la Segreteria di Stato che farebbero sorgere più di un conflitto di interessi. Non solo. Sull'Aif pesano i rilevi di Moneyval, il comitato del Consiglio d'Europa sul contrasto al riciclaggio di capitali e al terrorismo finanziario che ha sollevato più di un problema in relazione alla vigilanza sullo Ior.

CARDINALE NICORA jpegCARDINALE NICORA jpeg

Rilievi a cui l'Aif ha risposto con una discutibile ispezione, partita lo scorso 14 febbraio e sostanzialmente appaltata in blocco all'esterno. Tocca infatti ai cervelloni di Ernst&Young - che, secondo esperti del settore, non ha particolari competenze sull'antiriciclaggio - indagare sullo Ior. Le verifiche dureranno tre mesi, ma, salvo sorprese, non faranno luce sui 2.100 conti correnti fatti sparire nel 2012 subito dopo la cacciata dell'ex presidente, Ettore Gotti Tedeschi. Né dovrebbero arrivare chiarimenti sui 1.300 clienti destinatari di lettere nelle quali si chiede di «traslocare» i fondi. E non dovrebbe essere resa nota nemmeno la lista delle 35 banche estere con cui lo Ior intrattiene rapporti di «corrispondenza» (tra queste non c'è nessun istituto di credito italiano, visto che gli scambi finanziari sono interrotti da un pezzo). Qualcuno avanza il sospetto che nell'elenco potrebbe figurare addirittura qualche paese off shore.

bankitaliabankitalia

Un quadro pieno di ombre reso ancor più cupo dalle dimissioni - in polemica con Parolin, arrivate a fine gennaio - dell'ex presidente Aif, il cardinale Attilio Nicora, e dal fatto che il suo successore, il vescovo Giorgio Corbellini, non si è ancora insediato sulla sua nuova poltrona né ha preso contatti col consiglio direttivo dell'Autorità.

Gotti TedeschiGotti Tedeschi

Il dossier scotta. Le tensioni interne sono deflagrate nel corso dei lavori delle commissioni cardinalizie chiamate da Bergoglio a studiare la riforma. Le ambasciate sono imbarazzate, ma confidano in un'evoluzione positiva. Uno degli ultimi faccia a faccia tra Greco e Parolin ci sarebbe stato pochi giorni fa. Il summit a porte chiuse si è risolto con l'arcivescovo che ha chiesto tempo all'ambasciatore del nostro Paese.

Per ora il diplomatico italiano avrebbe assecondato la richiesta. Di fatto, Greco e Parolin attendono gli sviluppi del G8 Vaticano: la prossima settimana Papa Francesco potrebbe prendere decisioni rilevanti proprio sulle finanze della Santa Sede. In molti scartano l'ipotesi di una chiusura dello Ior, mentre sembra più probabile la nascita di un super ministero delle finanze nell'ambito della curia.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COSA FRULLA NEL TESTOLONE DI MATTEO SALVINI? IL “CAPITONE” È TORNATO IN MODALITÀ "BESTIA": PARLA DEI MIGRANTI COME DI “CANI E PORCI”, TIENE UN COMIZIO ANTI-TOGHE SUL TG1 – A COSA SI DEVE TANTA AGITAZIONE? AL PROCESSO OPEN ARMS, IN CUI RISCHIA SEI ANNI PER SEQUESTRO DI PERSONA. MA ANCHE ALLA “VANNACCIZZAZIONE” DELLA LEGA E AGLI OTOLITI SCOSSI DI GIORGIA MELONI: SE PASSA LA LINEA DURA E IL GOVERNO HA LE ORE CONTATE, MEGLIO PREPARARSI E SPARARLA SEMPRE PIÙ GROSSA, PER CAPITALIZZARE AL VOTO…

DAGOREPORT - IL NODO CREATO DALLA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA, CHE HA AFFONDATO IL “MODELLO ALBANIA”, SI PUÒ SCIOGLIERE CON UN DECRETO LEGGE? NO, PERCHÉ I MAGISTRATI SI SONO ATTENUTI A UNA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA DELL’UNIONE EUROPEA DEL 4 OTTOBRE CHE NON PERMETTE DI DICHIARARE PAESE SICURO UNO STATO IN CUI I DIRITTI NON SIANO GARANTITI SULL’INTERO TERRITORIO (TIPO L’EGITTO DI AL SISI, CHE HA TORTURATO E UCCISO REGENI) - CHE FARA' MATTARELLA? PROMULGHERÀ IL DECRETO CHE SE NE FREGA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE? - CERCASI POI QUALCHE ANIMA PIA E SOPRATTUTTO SOBRIA CHE FACCIA PRESENTE AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, CHE NON PUÒ PERMETTERSI DI "ESONDARE" DEFINENDO LA SENTENZA DEL TRIBUNALE DI ROMA “ABNORME’’: NON BISOGNA ESSERE MINISTRI DELLA GIUSTIZIA PER SAPERE CHE LE LEGGI SI APPLICANO E NON SI DISCUTONO - EUROPA IN FIAMME: SE LA DUCETTA NON DORME TRANQUILLA, URSULA HA BISOGNO DI UNA OVERDOSE DI SONNIFERI...

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..