IL NORD E’ SUPERATO, ORA L’ITALIA! - LA STRATEGIA DI SALVINI PER LA NUOVA LEGA: CAMBIARE NOME - IL PIANO DEL SEGRETARIO PER ELIMINARE CIÒ CHE RESTA DELLA VECCHIA IMPRONTA NORDISTA-PADANA E RIVOLGERSI A TUTTO L’ELETTORATO - MA IL PIANO SERVE ANCHE A SOTTRARSI AI GIUDICI E ALLE RICHIESTE DI RIMBORSO DA 49 MILIONI…

-

Condividi questo articolo


Alberto Mattioli per “la Stampa”

 

salvini padania salvini padania

La Lega ha un nuovo responsabile degli Esteri e, forse, anche dei nuovi alleati in Europa. Al Consiglio federale di ieri, Matteo Salvini ha incoronato come suo uomo a Bruxelles l'eurodeputato Marco Zanni, da sempre in contatto con il ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana, ispiratore della svolta sovranista del partito.

 

«La linea politica in Europa la dà Zanni e, in ultima analisi, io», questa l'investitura salviniana. Un bel salto per Zanni, eurodeputato eletto con il M5S, e poi folgorato sulla via di Salvini. La sua nomina prelude a una a svolta nelle alleanze, che però non dipende solo dalla Lega. Il partito è appeso a Orban con il quale, dicono i leghisti, «Salvini ha ripetuti e cordiali contatti».

 

Se il premier ungherese uscirà dal Ppe, è forte la tentazione di fare asse con lui, che si porta dietro anche i sovranisti polacchi e austriaci. Così passerebbero in secondo piano le vecchie alleanze, come quella un po' logorata con madame Le Pen. «Sono amici che ci sono stati vicini nei momenti difficili e non voglio abbandonare», ha detto Salvini.

 

SALVINI A RADIO PADANIA LIBERA SALVINI A RADIO PADANIA LIBERA

Quanto al partito, sarà per la prossima volta il commissariamento delle varie Leghe «nazionali». Salvini annuncia che «non era all'ordine del giorno. Chi è fuori dal Consiglio evidentemente ha altre notizie». Ogni riferimento a Roberto Maroni è puramente voluto. Domenica Bobo era uscito sul «Fatto» con un' intervista nella quale annunciava la rifondazione leghista . E quindi erano ripartiti tutti i sussurri e sul cambio del nome con la scomparsa del Nord e così via.

 

SALVINI CON LA MAGLIETTA PRO PADANIA SALVINI CON LA MAGLIETTA PRO PADANIA

Invece nisba. Soltanto per ora, pare. Qui i cremlinologi di via Bellerio divergono. C' è chi dice che Salvini avesse in realtà voglia di procedere già ieri all' operazione, ma che l'intervento del suo miglior nemico gliel'ha fatta rimandare. E chi sostiene invece che non si è mai visto un partito commissariare le sue sedi regionali e cambiare nome a ridosso delle elezioni. Di sicuro, però, l'idea c'è e l'attuazione è solo rimandata. «Dovremo comunque affrontare la questione - ha detto Salvini ai suoi -. Questo movimento non è più locale, è nazionale».

 

Insomma, via quel che resta di nordista, nella speranza che i giudici non accollino alla nuova Lega i 49 milioni da rimborsare. Per il resto, l'attesissimo Federale si è risolto in un giro d'orizzonte strategico dove d'interessante non c'è solo quel che Salvini ha dichiarato in conferenza stampa insieme con Giancarlo Giorgetti per smentire le differenze di vedute che i giornalisti attribuiscono loro, ma anche quel che ha detto a porte chiuse. In pubblico, grande soddisfazione perché «siamo la prima forza politica del Paese».

salvini padania is not italy con guido podesta salvini padania is not italy con guido podesta

 

La scelta dei candidati per Bruxelles e per le amministrative è fatta «al 99%», salvo un incontro in data imprecisata ma comunque prossimo con Berlusconi. Poi Salvini tiene duro sulla Tav e allarga il discorso alle «trecento opere pubbliche da finire», tipo la Asti-Cuneo «ferma dal 2012», per le quali annuncia un decreto «sblocca cantieri» e «sblocca appalti» al prossimo Consiglio dei ministri.

salvini sicilia salvini sicilia

 

E poi: il rapporto con i 5S («Non siamo noi che creiamo problemi, noi li risolviamo», dice Giorgetti. Ah sì, e chi è che li crea? «Chi sui problemi butta benzina invece di acqua», e chi vuol capire capisca), i soldi per le Olimpiadi del 2026 (Salvini: «Se il governo li ha trovati per il tennis a Torino li può trovare anche per Milano e Cortina. Le Olimpiadi valgono un miliardo anche senza analisi costi-benefici»), perfino i sauditi nel CdA della Scala («Preferirei che non ci fossero alcune presenze. Se entrassero gli svizzeri non ci sarebbero problemi»). Prima, nelle segrete stanze, il Capitano aveva assicurato che il governo non cadrà, perché «con un terzo dei deputati della maggioranza stiamo facendo meglio dei 5S», e raccomandato ai suoi di non attaccare i grillini in generale i loro ministri in particolare. Infine, la questione dell' autonomia regionale.

MATTEO SALVINI CON LA FELPA DELLA SARDEGNA MATTEO SALVINI CON LA FELPA DELLA SARDEGNA

 

Qui la parte del leone, molto applaudito, l'ha fatta il governatore del Veneto, Luca Zaia, che non solo è decisissimo a portarla a casa ma, pare, sa anche come farlo. Per superare «il blocco dei ministri 5S», Zaia avrebbe pronto un piano. Di certo, all' esterno Salvini si mostra superottimista: «Il 99 per cento è fatto. Ci confronteremo con il presidente del Consiglio su come coinvolgere il Parlamento, senza ovviamente stravolgere il testo che è di esclusiva competenza del governo e delle regioni - giura -. Ci sono già altre sette regioni che hanno avviato la richiesta dell' autonomia, quindi non è una questione territoriale». Ma in via Bellerio si sospetta che i tempi per portare a casa l' autonomia non saranno esattamente ful minei.

SALVINI CON LA FELPA ROMA SALVINI CON LA FELPA ROMA

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)