NUOVE FRONTIERE DELLA CORRUZIONE (PRESUNTA) – L’INCHIESTA SU MANTOVANI CI REGALA UNA PRIMIZIA: L’ARCHITETTO COME TANGENTE UMANA – I PM CALCOLANO CHE L’EX SENATORE FORZISTA AVREBBE RISPARMIATO 400 MILA EURO IN PARCELLE FACENDO AVERE COMMESSE PUBBLICHE AL SUO ARCHITETTO – MA BASTA PER FINIRE AL GABBIO?

La Finanza segnala poi una serie di favori fatti da Mantovani, sganciati però da corrispettivi di reato. Tentò di piazzare l’ex moglie di Paolo Berlusconi, Mariella Bocciardo, nel cda del Policlinico di Milano e si diede da fare per trovare un lavoro al marito di Deborah Bergamini e al fratello del leghista Alan Rizzi…

Condividi questo articolo


Luigi Ferrarella per il “Corriere della Sera”

MARIO MANTOVANI ROBERTO MARONI MARIO MANTOVANI ROBERTO MARONI


«Eh già, tanto straparlare di “tangenti” ma non c’è un euro di mazzette», dice sicuro su Twitter il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, a sua volta a processo dal primo dicembre accusato di induzione indebita e turbativa d’asta nei favoritismi a due sue amiche.

 

E anche per il segretario della Lega, Matteo Salvini, non ci sono soldi ma «solo uno sputtanamento mediatico» causato da «un attacco politico alla Regione meglio governata d’Italia» con l’arresto del vicepresidente forzista Mario Mantovani per le ipotesi di concussione, corruzione e turbativa d’asta. 


In realtà, nella multiforme e spesso pittoresca casistica offerta dal sempre più vario catalogo di inchieste giudiziarie sui tanti modi nei quali si può declinare la corruzione, l’inchiesta su Mantovani ne mette infatti a fuoco un nuovo tipo: l’architetto come tangente-umana. Che si rende disponibile a lavorare gratis per il politico, il quale, in cambio, gli propizia commesse pubbliche. 

MARIO MANTOVANI ROSA BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI MARIO MANTOVANI ROSA BERLUSCONI SILVIO BERLUSCONI


È difficile quantificare il valore complessivo di questa tangente in carne e ossa, ma non impossibile, almeno su alcuni dei lavori fatti per Mantovani da Gianluca Parotti.

 

Per la sola ristrutturazione della settecentesca Villa Clerici, un magione nobiliare con cortile a doppio colonnato e ampio parco privato a Cuggiono, «da me diretta» e «a me commissionata da Spem srl», cioè dalla fiduciaria di cui Mantovani si era avvalso per l’intestazione, Parotti in dichiarazioni spontanee agli inquirenti spiega di aver impegnando «per 18 mesi due persone per 8 ore al giorno», e tuttavia «non sono mai stato pagato neanche per le altre incombenze».

 

MARIO MANTOVANI MARIO MANTOVANI

Su questa base il pm Giovanni Polizzi calcola dunque che, considerando 20 giorni per ogni mese lavorativo e applicando la tariffa minima del costo di un’ora di lavoro tratta dalle tabelle del Ministero delle Infrastrutture, Mantovani avrebbe dovuto dare all’architetto Parotti «un compenso complessivo di 288.000 euro». 


Un altro conto si può fare sulla Cascina Vittoria, «dalla quale è stata ricavata l’abitazione di Mantovani ad Arconate», paese di cui è stato tre volte sindaco. «In questo caso — riepiloga Parotti — sono stato incaricato di svolgere la progettazione e la direzione dei lavori a partire dal 1999 sino a circa il 2012, nonché tutte le successive varianti». Ma «per tale attività ho percepito solo un terzo del compenso stabilito», quei 57.000 euro di cui la Gdf aveva già saputo intercettando l’architetto il 12 novembre 2013.

 

Quindi, grosso modo Mantovani dovrebbe dare all’architetto altri circa 114.000 euro: infatti «in tal senso — aggiunge Parotti — era stato concordato il pagamento di circa 4.000 euro mensili a partire da quest’anno, onde saldare la parte restante. Ma tale accordo è stato disatteso dal committente, in quanto mi sono state versate solo un paio di rate, con sospensione dei pagamenti che permane attualmente». 

mario mantovani mario mantovani


Più sollecito Mantovani appare alla Gdf nel «collocare, presso strutture pubbliche o sotto il controllo della mano pubblica, conoscenti di varia estrazione riconducibili alla sua area politica, che gli dimostrano perciò comprensibile gratitudine».

 

Una propensione di per sé non illecita se sganciata da corrispettivi di reato, nella quale la GdF ritiene di inquadrare anche l’impegno per una eventuale (ma non realizzata) «sistemazione definitiva di Mariella Bocciardo», ex moglie di Paolo Berlusconi, «nel consiglio del Policlinico di Milano», per «il reperimento di un posto di lavoro per il marito della parlamentare Pdl Deborah Bergamini» o «il fratello del capogruppo comunale Alan Rizzi».

ROBERTO MARONI E Ellen Cavazza ROBERTO MARONI E Ellen Cavazza

 

Nell’interrogatorio oggi l’autosospesosi vicepresidente della Regione punterà a smontare le contestazioni, o comunque ad affievolire le esigenze cautelari che la gip Pepe ha ritenuto sussistenti pur a un anno dalla richiesta di arresto. 
 

MARIELLA BOCCIARDO MARIELLA BOCCIARDO

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – QUANDO IL BRACCIO DESTRO IN ITALIA DI ELON MUSK, ANDREA STROPPA, EVOCA IL COMPLOTTONE SULLE MAZZETTE-SOGEI, NON HA TUTTI I TORTI - L'ARRIVO DEI SATELLITI DI MUSK, ALTERNATIVA ALLA COSTOSISSIMA FIBRA, HA FATTO SALTARE GLI OTOLITI A KKR-FIBERCOP E OPENFIBER: LA DIGITALIZZAZIONE BALLA SUI MILIARDI DEL PNRR - NON SOLO: È IN ATTO UNA GUERRA APERTA DI STARLINK A TIM PER OTTENERE L'ACCESSO ALLE FREQUENZE NECESSARIE PER CONNETTERE LE STAZIONI DI RICEZIONE SATELLITARE AI TELEFONINI - NON E' FINITA: INFURIA LA  BATTAGLIA TRA KKR E PALAZZO CHIGI SU OPEN FIBER..

DAGOREPORT - AL CUOR DI GIULI NON SI COMANDA! ACCECATO DAL FASCINO DARDEGGIANTE DI FRANCESCO SPANO, IL MINISTRO BASETTONI L’HA DESIGNATO SUO CAPO DI GABINETTO. MAI NOMINA FU TANTO SCIAGURATA: COLLABORATORE DI GIULIANO AMATO E DI MARIA ELENA BOSCHI, SEGRETARIO GENERALE AL MUSEO MAXXI EPOCA MELANDRI, IL TENEBROSO SPANO FU TRAVOLTO NEL 2017 DA UNO SCANDALETTO CHE LO COSTRINSE, TRA L'ALTRO, A DICHIARARE LA SUA OMOSESSUALITÀ - UN PEDIGREE LONTANO UN VENTENNIO DAI VALORI DI “IO SONO GIORGIA: SONO UNA DONNA, SONO UNA MADRE, SONO CRISTIANA” - AGGIUNGERE L’ARROGANZA IN GILET DAMASCATO DI GIULI-RIDENS CHE SE N’È ALTAMENTE FREGATO DI COMUNICARE AI SOTTOSEGRETARI MANTOVANO (ULTRA-CATTOLICO) E FAZZOLARI (ULTRA-TUTTO), DELLA SUA VOLONTÀ DI NOMINARE IL SUO COCCO GAIO E DE SINISTRA - L’INCAZZATURA DELLA FIAMMA TRAGICA DEFLAGRA AL PENSIERO CHE SPANO PARTECIPERÀ AI PRE-CONSIGLI DEI CDM. METTERÀ PIEDE NEL SANCTA SANCTORUM DEL GOVERNO, OCCHI E MANI E ORECCHIE SUI DOSSIER IMPORTANTI, E PER UNA SQUADRA DI GOVERNO OSSESSIONATA DAI COMPLOTTI, ESASPERATA DAI TRADIMENTI E INFILTRATA DAGLI “INFAMI” LA SUA PRESENZA SARÀ COME GETTARE BENZINA SUL FUOCO

DAGOREPORT - A METÀ NOVEMBRE SI CONOSCERÀ IL DESTINO DELL’ARMATA BRANCAMELONI: RIMPASTO SÌ, RIMPASTO NO? - LA MELONI VORREBBE LIBERARSI DI MINISTRI INCAPACI O IMPALPABILI E TAJANI SAREBBE BEN FELICE DI SOSTITUIRE LO ZOPPICANTE ZANGRILLO (PUBBLICA AMMINISTRAZIONE), L’INESISTENTE BERNINI (UNIVERSITÀ), L’INCONCLUDENTE PICHETTO FRATIN (AMBIENTE E SICUREZZA ENERGETICA), EREDITATI DALLA GESTIONE BERLUSCONI-FASCINA-RONZULLI - IL MINISTRO DELLA SALUTE SCHILLACI NON VEDE L’ORA DI GIRARE I TACCHI VISTO COME È RIDOTTO IL SISTEMA SANITARIO ITALIANO - TRABALLA DANIELA SANTANCHE’ (IN POLE C’E’ FOTI), PER IL DOPO-FITTO SCALPITA CIRIELLI, MELONI VORREBBE SILURARE URSO E "RICOMPENSARE" RAMPELLI - SALVINI E LE SMANIE DI VANNACCI: SOGNA DI FARE IL MINISTRO…