Antonella Rampino per \"la Stampa\"
obama berlusconiOggi pomeriggio la notizia del rientro programmato degli americani dall\'Afghanistan mi verrà anticipata in un appuntamento telefonico che ho con Robert Gates, o più verosimilmente con il suo segretario...». Così diceva già mercoledì scorso Ignazio La Russa, il ministro della Difesa, che peraltro, all\'ultimo appuntamento «de visu» con l\'omologo statunitense, si era presentato con sei ore di ritardo.
Ma il fatto è che, nelle protocollari comunicazioni di cortesia istituzionale, l\'Italia ha subito un palese e generale «downgrading». Nonostante infatti solo un anno fa, al vertice Nato convocato a Lisbona proprio sulla strategia in Afghanistan, l\'Italia avesse ricevuto i ringraziamenti (anche affettuosi) di Barack Obama, poiché «i vostri carabinieri sul terreno fanno la differenza», adesso la protocollare telefonata di cortesia al presidente del Consiglio italiano viene affidata al vice della Casa Bianca, Joe Biden.
OBAMA BERLUSCONIE se a Palazzo Baracchini quando squilla l\'apparecchio del ministro dall\'altro capo del filo c\'è un «segretario di Gates», alla Farnesina va solo un po\' meglio: a chiamare Frattini, l\'altra notte, non è stata come al solito Hillary Clinton, ma il suo vice James Steinberg. Troppo lavoro da smaltire? Non sembra. Perché Obama non ha chiamato personalmente Berlusconi, ma l\'ha fatto con Sarkozy, come ufficialmente comunica una nota dell\'Eliseo?
BIDENE lo stesso è avvenuto con il premier inglese David Cameron e con la Cancelliera tedesca Angela Merkel. Ma non solo: anticipare personalmente i contenuti del discorso che avrebbe tenuto di lì a poco alla nazione americana è stata per Obama una preoccupazione che ha riguardato anche, ovviamente, il presidente afghano Hamid Karzai e quello pachistano Asif Ali Zardari, il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen... I principali alleati, le nazioni strategiche nel teatro afghano. Nel quale pure l\'Italia continua a mantenere un profilo niente affatto di secondo piano, e oltretutto a costo di una costante fibrillazione di governo, dato che la Lega, come è noto, vorrebbe fischiare il «tutti a casa», dati i costi delle missioni militari.
CIAO HILLARYIn Afghanistan, contrariamente diktat di Bossi, e proprio in questi giorni, il contingente italiano ha raggiunto le 4200 unità. Si tratta, è vero, del limite massimo previsto. Ed è altrettanto vero che l\'annuncio di Barack Obama agli americani sul ritiro di qui al settembre 2012 di 33 mila militari Usa da quel teatro di guerra, non incide sui programmi italiani, ma questo è solo perché di quel piano di ritiro si parla da lunghissimo tempo, ed era già stato pianificato il suo inizio per luglio 2011, come è per l\'appunto avvenuto.
Sarkozy e Merkel sul lungomare di DeauvilleSimmetricamente, per quel che riguarda gli italiani, la riduzione della partecipazione alla missione Isaf inizierà nella seconda parte del 2011 e accelererà nel 2012, per concludersi entro il 2014. Dopo, dovrebbero rimanere solo gli addestratori delle forze di sicurezza di Kabul. Modulazioni di questi piani sono sempre possibili, se si pensa che soloun anno fa era stato annunciato praticamente il ritiro da Herat, e così non è stato fino in fondo.
Anche se Herat, dove ha sede il comando italiano, sarà certamente la prima delle città che verranno riconsegnate agli afghani. Nonostante tutto ciò, Obama non ha avvisato Roma. Probabilmente pesa ancora la gaffe di Berlusconi all\'ultimo G8, dove pure al premier italiano non era stata concessa una bilaterale.