L’ONDA GRILLINA SBATTE SULLE AMMINISTRATIVE. I SONDAGGI DICONO CHE NON ARRIVANO NEMMENO AI BALLOTTAGGI – IL DUCETTO, PER NON RISCHIARE BRUTTE FIGURE, NON FA CANDIDARE NESSUN RENZIANO – ATTESA CRESCITA DEL CENTRO DESTRA NEI COMUNI PIU’ GRANDI, GENOVA COMPRESA

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Fabio Martini per La Stampa

 

GRILLO TUTTI A CASA GRILLO TUTTI A CASA

Mancano 30 giorni alla presentazione dei candidati-sindaco per le Comunali dell’11 giugno, ma i sondaggi commissionati localmente a istituti come Ipsos ed Euromedia, restituiscono un quadro nazionale diverso dalle aspettative: il Pd soffre in diverse città - e si sapeva - ma il Movimento Cinque Stelle per ora resta al palo in tutto il Nord e al Centro. Mentre il centrodestra sembra poter andare ai ballottaggi quasi ovunque.

 

Certo le elezioni locali (almeno fino a Roma e Torino) sono quelle nelle quali i Cinque Stelle si sono sempre mossi con maggiore difficoltà. Ma se davvero i seguaci di Grillo entrassero in pochi ballottaggi - frenando la loro irresistibile ascesa - a quel punto la «rinascita» di un dualismo tra centro-sinistra e centro-destra potrebbe avere certo un «effetto». Un effetto politico? O almeno psicologico? 

BEPPE GRILLO E IL PD BEPPE GRILLO E IL PD

 

Di certo, quello di giugno è un test, come sempre accade in Italia, interessante perché coinvolge città spalmate su tutto il territorio nazionale. Otto sono sopra i centomila abitanti (Genova, Monza, Padova, Palermo, Parma, Piacenza, Taranto e Verona), due sono capoluoghi di regione (L’Aquila e Catanzaro), ci sono città politicamente interessanti come la Parma dell’ex pentastellato Federico Pinzarotti, la Piacenza di Pierluigi Bersani, la Taranto dell’Ilva; città toscane come Lucca, Pistoia e Carrara; oltre a città come Alessandria, Asti, Cuneo, La Spezia, Lecce, Trapani. 

 

matteo ricci matteo ricci

È curioso: in vista di un test così sfaccettato convergono le analisi-previsioni di due personaggi che seguono la vicenda da ottiche molto diverse. Dice Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e responsabile enti locali del Pd: «Diciamo la verità. Dopo il 4 dicembre si poteva temere una frantumazione in vista delle amministrative e invece, senza andare sui giornali per le polemiche locali, riusciremo a presentare il centro-sinistra unito quasi ovunque e pensiamo di potercela giocare. La sorpresa potrebbe essere che quasi dappertutto la sfida si preannuncia tra centro-sinistra e centro-destra».

 

pippo civati pippo civati

Dice Pippo Civati, leader di «Possibile» e battitore libero della sinistra: «Si va verso queste amministrative senza alcuna sperimentazione, senza nessuna scommessa ambiziosa, con Articolo 1 alleato quasi ovunque del Pd al primo turno, in un contesto che potrebbe finire per riproporre un bipolarismo centro-sinistra e centro-destra».

 

Riflessioni a freddo che, nel prevedere uno stallo (locale) dei Cinque Stelle, coincidono con i tanti sondaggi realizzati a livello locale. Ad esempio in due importanti città venete come Padova e Verona: in entrambe i sondaggisti quotano i Cinque Stelle sotto il 20 per cento. Dice Paolo Giaretta, che è stato uno dei sindaci più longevi nella storia di Padova: «Qui, ma anche a Verona, i Cinque Stelle non sfondano. Da una parte la Lega ha coperto quell’area del dissenso populistico di “destra”, quello di “sinistra” non è mai stato forte e il tessuto politico e sociale è meno deteriorato che altrove».

Gianni Crivello Gianni Crivello

 

Il test politicamente più importante è Genova. La città di Beppe Grillo; la città nella quale il centrodestra (in occasione delle Regionali) ha ritrovato un’insperata unità sull’asse Salvini-Toti; la città medaglia d’oro della Resistenza dove la sinistra (comunista, socialista e «piddina») ha lasciato sempre poco spazio agli altri. Il Pd dopo faticosa trattativa ha scelto un indipendente (spostato a sinistra), l’assessore Gianni Crivello, che dovrà vedersela con il candidato del centro-destra, un manager agguerrito come Marco Bucci che ha rimesso in sesto Liguria Digitale.

 

renzi smorfie renzi smorfie

I Cinque Stelle quanto saranno competitivi dopo la guerra al loro interno? E nella Parma del «ribelle» Pizzarotti? «Il sindaco - riconosce Albertina Soliani, già sottosegretaria nel governo Prodi - si presenta con un discreto consuntivo e il centrosinistra con un candidato che si muove con equilibrio. Un clima di confronto positivo. I Cinque Stelle? Non si sa ancora se si presenteranno...». E se i sondaggi suggeriscono l’M5S in corsa a Carrara, secondo Rocco Palese, già sfidante di Vendola alle Regionali pugliesi, «anche a Taranto, città segnata dalla vicenda-Ilva, è certo che andranno al secondo turno, mentre a Lecce sarà di nuovo scontro tra il Pd e il centrodestra, che qui può vincere al primo turno».

 

E il Pd, oltre a rischiare a Genova, Piacenza e Monza? Renzi - dopo aver già perso nella sua Toscana Livorno, Arezzo, Grosseto, Sesto Fiorentino, Orbetello, Montevarchi - ha rinunciato a candidati renziani a Lucca, Pistoia e Carrara: pur di spuntarla si contenterà di tre personalità molto lontani dal giro renziano.

 

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