Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera” - Estratti
andrea orlando elly schlein foto di bacco
In Liguria l’intesa non c’è ancora. Nei due poli c’è ancora incertezza su candidati e coalizioni in vista delle prossime Regionali.
Nel centrosinistra la partita è tripla. I dem cercano di allargare il consenso intorno al nome di Andrea Orlando, ma devono sciogliere il nodo legato a Italia viva: i renziani hanno aperto alle richieste della coalizione, ma trovano ancora il no secco del Movimento a sbarrare loro la strada. E sempre in tema di campo largo si registra l’incertezza di Azione, che aspetta nuove rassicurazioni sul programma e non ha ancora riunito il direttivo per dare il via libera.
ANDREA ORLANDO - CHIARA BRAGA - ELLY SCHLEIN
In un post Orlando ha affrontato le sollecitazioni di Azione sulle infrastrutture, ma fra i big del partito c’è chi frena sul sostegno all’ex ministro. Elly Schlein cerca di rilanciare l’asse contro il centrodestra. In Liguria «ci sono stati passi significativi in avanti — ha detto la segretaria dem — con una convergenza che si fa sempre più larga attorno al profilo solido e competente di Andrea Orlando. La sua esperienza sul campo del lavoro e delle politiche industriali, ma anche delle battaglie per la sanità pubblica, è di garanzia».
Ma il nodo cruciale resta Iv.
«Siamo pronti a separare la nostra strada da quella del pur bravo Bucci — ha detto Matteo Renzi in una intervista a La Stampa —. Siamo pronti a essere presenti in una lista riformista senza simboli di partito. E a sostenere la candidatura di Andrea Orlando». L’apertura è chiara. «Abbiamo tolto gli alibi», dicono i renziani.
Che pungono: «Ora bisogna vedere se vince la linea Schlein e si va tutti insieme o la linea Travaglio». In caso di spaccatura, Italia viva è pronta a correre da sola. Nelle prossime ore sono attese novità. Intanto in casa Cinque Stelle il sostegno a Orlando provoca malessere nell’ala movimentista, che sul web insorge con diversi commenti al vetriolo.
Danilo Toninelli, uno dei big storici, in una diretta Facebook attacca: «Fai l’accordo in Liguria? Prima un contratto di governo e poi ti allei».
E punge: «Probabilmente sarebbe stato meglio farlo votare alla base», anche se — secondo l’ex senatore— ora «non c’è più la volontà» di sondare gli attivisti. A un militante che commenta: «Non andrei a votare se fossi ligure», Toninelli risponde: «Uguale il sottoscritto». E nel corso della diretta l’esponente M5S prende di mira «i tifosi» pro-Conte che «mi dicono che devo essere espulso».
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SCHLEIN SNOBBA RENZI "BENE LA COALIZIONE , PARTIAMO CON LA CAMPAGNA ELETTORALE"
Niccolò Carratelli per “La Stampa” - Estratti
Ora che l'accordo di centrosinistra in Liguria è stato chiuso e che Andrea Orlando aspetta solo l'investitura ufficiale da parte dei partiti a livello nazionale, nel Pd si tende a ridimensionare la questione Italia Viva.
Non è dell'ingresso in squadra dei renziani che bisogna parlare, ma «del programma per risollevare la regione», spiegano fonti dem. Questo l'approccio di Elly Schlein, che ribadisce la soddisfazione per «l'ampia convergenza» ottenuta sul nome dell'ex ministro, e auspica che «al più presto partiremo con la campagna elettorale».
Sottinteso, anche senza Matteo Renzi. La disponibilità dichiarata dal leader di Iv, nell'intervista a La Stampa, a ritirare i suoi rappresentanti dalla giunta e dalla maggioranza di centrodestra al Comune di Genova, come gli hanno chiesto tutti, da Schlein in giù, ha messo in allarme i tanti che vedono come fumo negli occhi una sua partecipazione all'alleanza.
Anche se fosse in incognito. Cioè senza simbolo e con eventuali candidati inseriti in una lista civica a supporto di Orlando. Per i 5 stelle e l'ala sinistra della coalizione nemmeno questa può essere una soluzione. «No a Italia Viva. No a fare entrare candidati camuffati in altre liste – attacca Ferruccio Sansa, che quattro anni fa ha corso per la presidenza della Liguria –. I cittadini non vogliono ammucchiate elettorali, abbiamo il dovere di ascoltarli».
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