Giovanna Casadio per www.repubblica.it
Da una parte la richiesta avanzata da Italia viva di posticipare a domani il voto sulla calendarizzazione del ddl Zan. Dall'altra, la denuncia della senatrice dem Monica Cirinnà che punta il dito contro "la proposta del leghista Andrea Ostellari di modificare il testo del medesimo disegno di legge eliminando il riferimento testuale all'identità di genere". Ma il Pd risponde no. Sul tema dell'omofobia è ancora braccio di ferro.
Scontro totale
Al tavolo di maggioranza sul ddl Zan, riunito stamani, Italia viva aveva chiesto di posticipare a domani il voto sul calendario dei lavori dell'Aula del Senato, previsto per le 16.30 di oggi. Alla fine si è consumata la rottura. Il presidente della commissione Giustizia, Andrea Ostellari (Lega), aveva anche chiesto di fissare al 22 luglio il giorno dell'approdo in Aula del testo. Ma il Pd ha detto no a entrambe le proposte: la data del voto al Senato resta il 13 luglio.
Per voce del capogruppo Davide Faraone, infatti, nel corso dell'incontro con i capigruppo di maggioranza a Palazzo Giustiziani, Iv avrebbe proposto un rinvio di 24 ore del voto sul calendario. Il Pd avrebbe insistito per avere una data certa e il presidente della commissione Giustizia avrebbe proposto il 22 luglio.
intervento del deputato alessandro zan foto di bacco (2)
Per Faraone "il presidente Ostellari ha fatto un reale passo in avanti sia nel merito che nel metodo, si va seriamente avanti nella concreta volontà di trovare un'intesa. Pd e 5Stelle facciano adesso uno sforzo costruttivo e dimostrino di avere a cuore l'obiettivo di portare a casa la legge contro le discriminazioni omotransfobiche, evitando di proseguire per successivi strappi.
Noi voteremo comunque il calendario per il 13 se non si trova l'intesa altrimenti, ma lo scontro frontale è un grande errore e chi lo porta avanti se ne assume l'esclusiva responsabilità".
Dopo il primo round del tavolo dei capigruppo e in vista del secondo round alle 15, si sono riuniti i giallo-rossi con i renziani. L'obiettivo è convincere Iv alla retromarcia. Il Pd si è rivolto ai renziani: "Vedete anche voi che la Lega vuole completamente eliminare definizione di identità di genere lasciando i trans senza protezione". Al momento, alle 16,30, è previsto in Aula il voto per mettere in calendario il ddl zan il prossimo martedì, il 13 luglio. Per spostare il voto dell'aula ci vuole l'accordo di tutti i gruppi.
Intanto, la senatrice Cirinnà, responsabile Diritti del Pd, afferma: "Di fronte al tentativo del presidente Ostellari di privare completamente di tutele le persone trans eliminando l'espressione 'identità di genere', mi auguro che tutte le forze che hanno votato il ddl Zan alla Camera facciano quadrato attorno al testo. Finalmente la Lega ha gettato la maschera e si è capito che non vogliono questa legge facendo di tutto per affossarla. Chi si presta a questo gioco allo sfascio, sulla pelle delle persone, ne sarà responsabile".
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