DAL PALCO DI PONTIDA SALVINI TUONA CONTRO L’IMMIGRAZIONE, L’ISLAM E SOROS (“CHI FINANZIA L’ANNIENTAMENTO DELLA CIVILTÀ OCCIDENTALE DEVE ESSERE CONTRASTATO”) MA NON SPENDE UNA PAROLA SULL’AUTONOMIA TANTO CARA AI LEGAIOLI DEL NORDEST - E INFATTI CI PENSA SUBITO IL GOVERNATORE VENETO LUCA ZAIA A RICORDARE AL “CAPITONE” LE PRIORITÀ, DOPO AVER FATTO SROTOLARE UNA GIGANTESCO BANDIERA CON IL LEONE DI SAN MARCO: “IL LEONE È SEMPRE PIÙ INCAZZATO. LA LEGA DÀ LA LINEA, NON SE LA FA DETTARE”

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Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida

[…] il patto che spacca il governo italiano, in vista delle Europee, è siglato. Matteo Salvini e Marine Lo Pen lo stringono dietro un tendone di Pontida, in un pranzo da lumbard cui partecipa, tra gli altri, il presidente della Camera Lorenzo Fontana: insieme per cambiare l’Ue. È un ritorno al passato, all’Europa dei popoli che inseguiva già la Lega di Bossi e che la leader della droit e francese rilancia in una dichiarazione comune che il segretario del Carroccio si affretta a sottoscrivere. La vera sfida ai partiti della maggioranza che reggono il governo Meloni sta tutta, però, nell’evento annunciato dal palco: una riunione di tutte le forze politiche che a Bruxelles sono «alternative alle sinistre».

 

matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida

Un vertice che si terrà entro la fine dell’anno in Italia, probabilmente a Roma, e che vedrà insieme i capi delle forze politiche di Id: le ultradestre, insomma, fautrici della linea dura contro i migranti e non altrettanto rigida contro la Russia di Putin. A questo punto la sfida è aperta: Salvini chiama gli alleati a schierarsi, a dichiarare l’appartenenza al centrodestra ben prima del voto. Esattamente il contrario di quanto ha in mente la premier che guida i Conservatori europei («di intese parleremo dopo il voto») e soprattutto Antonio Tajani, che con la sua Forza Italia sta nel Ppe che governa l’Ue con i socialisti.

matteo salvini e marine le pen a pontida matteo salvini e marine le pen a pontida

 

L’orgoglio leghista […] si trasforma in una nuova spina nel fianco per il governo. Salvini fa professione di unità: «Io e Giorgia abbiamo un destino comune, pur avendo culture e senso di militanza diversi. Non riusciranno a dividerci, governeremo non cinque ma dieci anni». […] Salvini […] sull’immigrazione la prende larga: «Faremo quello che è democraticamente permesso per bloccare un’invasione che rischia di essere disastrosa».

 

Ma Salvini non si ferma neanche un attimo a commentare la visita di von der Leyen, insieme con Meloni, a Lampedusa. La via diplomatica, per la Lega, è fallita. […] è Le Pen a bocciare le recenti politiche migratorie italiane: «Difendiamo i nostri popoli contro l’ondata migratoria oggi organizzata, come ha brillantemente fatto Matteo quando aveva il potere di farlo, riducendo in modo spettacolare gli sbarchi. In quel momento l’Europa guardava l’Italia con ammirazione. Attendiamo che quel momento ritorni».

militante leghista pontida militante leghista pontida

 

[…] Salvini […] critica l’Islam («Una cultura in cui uomo e donna non sono uguali va guardata con attenzione »), ritrova l’attacco a Soros («Chi finanzia l’annientamento della civiltà occidentale deve essere contrastato»), e ripropone l’autarchia spinta che lo porta a sognare un «Ponte sullo stretto da fare solo con acciaio italiano». Ma, soprattutto, riecco il vecchio atout dell’assalto all’Europa che «difende banchieri e multinazionali».

 

PONTIDA 2023 PONTIDA 2023

Salvini […] nel suo discorso di 40 minuti non sfiora il tema dell’autonomia che pure è il collante del popolo di Pontida, la principale richiesta che viaggia su decine di cartelli e striscioni. Ci pensa il governatore veneto Luca Zaia a ricordarne la priorità, dopo aver fatto srotolare una gigantesco bandiera con il leone di San Marco: «Il leone è sempre più incazzato. La Lega dà la linea, non se la fa dettare», afferma Zaia prima di chiamare accanto a sé il ministro Roberto Calderoli, padre della riforma in cantiere. Un altro messaggio che dalla patria leghista viene spedito a Palazzo Chigi.

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