1 - METAFORE
Jena per "La Stampa" - Porco mondo.
2 - IL PAPA ALLE ISTITUZIONI: QUESTE TERRE RISORGANO...
(Apcom) - La solidarietà alla popolazione dell'Abruzzo colpita dal sisma del 6 aprile "non può limitarsi all'emergenza iniziale, ma deve diventare un progetto stabile e concreto nel tempo. Incoraggio tutti, istituzioni e imprese, affinchè questa città e questa terra risorgano". E' il vibrante appello di Benedetto XVI lanciato a Onna, davanti agli sfollati della tendopoli della città fantasma, quasi interamente distrutta dal sisma.
Il Papa è oggi in visita alla popolazione colpita dal terremoto. Prima tappa è proprio Onna. "Ecco, cari amici: la mia povera presenza tra voi vuole essere un segno tangibile del fatto che il Signore crocifisso è vivo, è con noi, risorto e non vi abbandona - afferma Benedetto XVI - non lascia inascoltate le vostre domande circa il futuro, non è sordo al grido preoccupato di tante famiglie che hanno perso tutto: case, risparmi, lavoro e a volte anche vite umane. Certo, la sua risposta concreta passa attraverso la nostra solidarietà, che non può limitarsi all'emergenza iniziale - osserva il Pontefice - ma deve diventare un progetto stabile e concreto nel tempo. Incoraggio tutti, istituzioni e imprese, affinché questa città e questa terra risorgano".
3 - BRUNO VESPA GUIDA 'SPECIALE' DEL PAPA IN TENDOPOLI ONNA...
(Apcom) - E' durata meno di mezz'ora la tappa del Papa alla tendopoli di Onna. Dopo aver brevemente salutato gli sfollati e aver rivolto un breve saluto ai terremotati, Benededtto XVI ha lasciato Onna per recarsi all'Aquila. Il Papa si ferma nella Basilica di Collemaggio, per venerare le reliquie di Celestino V, il Papa del gran rifiuto.
Sono stati Guido Bertolaso e Bruno Vespa a guidare il Papa nella tendopoli di Onna.
4 - Faccia a faccia Papa-Napolitano...
Carlo Marroni per "Il Sole 24 Ore" - Le musiche saranno di Haydn, Mozart e Vivaldi. Invaderanno giovedì le volte della Sala Nervi in Vaticano, in onore del quarto anniversario dell'inizio del Pontificato di Benedetto XVI. Il concerto è offerto dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. I maggiorenti della chiesa cattolica e della Repubblica saranno in sala, ma il clou dell'evento sarà in una sala dei piani superiori. L'incontro faccia faccia tra il Papa e il Capo dello Stato durerà probabilmente 25 minuti, a partire dalle 17.
E si vedranno per la prima volta di persona dopo il caso Englaro, che vide un durissimo e inedito braccio di ferro tra il Quirinale, contrario alla decretazione, e Palazzo Chigi, appoggiato in tutto e per tutto dalla Chiesa italiana (ma anche da esponenti della Curia). Non è previsto che la vicenda entri in nessun modo in agenda. Anzi, sarà tenuto ben distante ogni tema relativo alla politica italiana. Il Papa e Napolitano con tutta probabilità parleranno dell'emergenza terremoto: Benedetto XVI oggi vola nelle zone colpite dal sisma- compresa Onna, paese-simbolo della tragedia - e molto probabilmente affronterà la questione degli aiuti e di quanto la Chiesa ha fatto e farà per i terremotati.
5 - BERLUSCONI PUNTA SU MAURO A PRESIDENTE PARLAMENTO UE...
(Agi) - (...) si parlera' anche della prossima candidatura alla guida del parlamento Ue al vertice del Ppe in programma oggi e domani a Varsavia, dove il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e' atteso anche per il primo vertice intergovernativo italo-polacco con il primo ministro Donald Tusk e le rispettive delegazioni ministeriali.
Ufficialmente la questione sara' posta soltanto dopo il voto per le europee, ma in realta' nei corridoi, in maniera informale, si cerchera' di sciogliere proprio questo nodo. Perche' a contendere la candidatura all'europarlamento di Mario Mauro e' proprio un polacco, Jerzy Buzek, settantenne, ex presidente del Consiglio.
Ed e' chiaro che il gruppo polacco del Ppe cerchera' di sfruttare l'occasione per portare a casa la 'nomination'. Silvio Berlusconi ha gia' ufficializzato la candidatura di Mauro al termine del congresso del Pdl, in un pranzo a palazzo Grazioli con il presidente del partito popolare europeo Joseph Daul. E a Varsavia, dove presentera' ufficialmente il neonato Pdl al Ppe, si spendera' per incassare il sostegno dei popolari europei.
L'Italia e' l'unico paese fondatore a non aver ricoperto mai il ruolo di guida del Parlamento europeo da quando si vota a suffragio universale ed e' per questo che il premier si aspetta un via libera, anche grazie ai buoni uffici della Merkel e di Sarkozy. Il Cavaliere vuole affidarsi proprio a Mauro, il piu' berlusconiano tra i ciellini, per dare all'Europa quel 'drizzone' invocato mesi fa.
6 - UOMO TENTA DARSI FUOCO DAVANTI P.GRAZIOLI, SCORTA PREMIER LO CALMA...
(Apcom) - Ha minacciato di darsi fuoco cospargendosi di alcol davanti alla residenza romana del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ma è stato calmato dall'intervento del presidio dei carabinieri della scorta del premier. E' successo questa mattina davanti a palazzo Grazioli.
L'uomo, impiegato al Comune di Napoli, che è stato fermato dai militari e che poi è stato calmato grazie all'intervento di alcuni uomini che si occupano della sicurezza del presidente del Consiglio, ha spiegato di soffrire di amnesie temporanee. Una volta tranquillizzatosi, si è allontanato da solo senza che fosse necessario richiedere l'intervento della guardia medica.
Antonio Di Pietro7 - "DA TANZI SOLDI A POLITICI DI TUTTI I PARTITI"...
Da "la Repubblica" - Dopo i verbali e le indiscrezioni, sbarcano anche in tribunale al processo Parmalat i soldi e i voli gratuiti offerti da Calisto Tanzi a politici e Vip. Pier Giovanni Tanzi, l´ex segretario del patron di Collecchio ha raccontato di aver consegnato denaro a esponenti di ogni partito, 50mila euro a Romano Prodi, 20mila a Renzo Lusetti «pagati attraverso un suo uomo». Altri soldi sono arrivati a politici parmigiani, tra cui l´ex sindaco Elvio Ubaldi, che avrebbe ricevuto circa 20 milioni di lire iscritti a bilancio della lista civica Civiltà parmigiana. «Ottantamila euro furono consegnati a Romano Bernardoni, che per Tanzi teneva i contatti con i politici di Roma. In particolare, che ricordi io, con Gianni Alemanno» ha detto l´ex segretario.
8 - D´ALEMA: GIUSTO COSTRUIRE IL MURO DI PADOVA...
Da "la Repubblica" - Massimo D´Alema rilancia: diritto di voto alle amministrative per gli immigrati regolari, perché se no in Italia «si vive come nell´antica Sparta e non in una moderna democrazia». Ma, allo stesso tempo, mano dura contro la violenza e i traffici illegali, «senza pietismi inutili, col bisturi se occorre, perché non può accadere che alcune parti del nostro paese finiscano occupate da tribù».
E qui l´ex presidente del Consiglio - intervenuto alla presentazione del libro "Il Muretto" di Livia Turco, insieme a Gianni Alemanno (che sta preparando una lettera per il sindaco di Parigi Delanoe dopo le polemiche sui saluti romani) e Marianna Madia, deputato pd - ha parlato in particolare della vicenda del muro di via Anelli a Padova, che il sindaco ds Zanonato fece innalzare fra mille polemiche in un quartiere controllato ormai dagli spacciatori.
D´Alema la rivendica come un´iniziativa giusta. «Il sindaco di sinistra che fa una cosa di destra, il «muro di Padova»: la solita koinè di cretini, intellettuali e opinionisti, che in genere non sa nulla, ci ha ricamato a lungo.
Quel muro invece ha creato sicurezza, ha separato un´enclave di violenza, se lo Stato non si fosse presentato in quel modo avrebbe prevalso la cultura della sopraffazione». E con un lieto fine, secondo D´Alema: la legalità è tornata in via Anelli.
9 - DI PIETRO: PROGETTO PD FINITO. LANCERO' IO SEGNALE FORTE...
(Agi) - "Dopo le europee, soprattutto se vanno come spero lancero' un segnale forte: cancellero' il mio cognome dal simbolo dell'Italia dei valori. Gli altri considerano un punto di arrivo mettere il proprio nome. Io invece penso che toglierlo sarebbe un buon segnale". Cosi' in una intervista al quotidiano 'Il Giornale' il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, secondo il quale "il progetto di un grande Pd e' gia' finito" "perché se fanno quel po' po' di partito e poi prendono meno del 30%, vuol dire che sono sotto la soglia di tenuta" e dunque annuncia che costruira' "una cosa piu' larga, piu' utile, che prescinda dall'identita' di una sola persona, e che serve a rappresentare qualcosa di piu' importante".
10 - TREMAGLIA A PD: PENSIONE PER RSI C'E' GIA' DAL 1978. LEGGE FIRMATA DA PERTINI, ANDREOTTI E PANDOLFI
(Ansa) - La pensione per i 'repubblichini' c'e' gia', risale al 1978 e a 'firmare' la relativa legge furono tre pericolosi 'fascisti' come Sandro Pertini (presidente della Repubblica), Giulio Andreotti (presidente del Consiglio) e Franco Maria Pandolfi (ministro delle Finanze). A ricordarlo al segretario del Pd e' Mirko Tremaglia, oggi esponente del Pdl ma, nel 1943 e a soli 17 anni, aderente alla Rsi.
'Il tentativo di Franceschini, inteso a fare ritirare la legge sui 'repubblichini', e' totalmente fallito' perche' quanto previsto dalla proposta Barani, sottolinea Tremaglia, e' gia' compreso nel 'Testo Unico delle norme in materia di pensione di guerra' in vigore dal 23 dicembre 1978. 'Il tentativo di Franceschini di riaccendere un conflitto che doveva avere come obiettivo i soldati che hanno combattuto 'dalla parte di Salo', riaccendendo un pesante scontro politico - afferma ancora Tremaglia - non ha alcun senso, ne' nazionale ne' sotto l'aspetto legislativo.
SANDRO PERTINI'Siamo andati a vedere qual era la realta' - continua - ed abbiamo scoperto che il riconoscimento e' gia' stato fatto ed i pericolosi 'neo-fascisti' da incriminare, per avere messo sullo stesso piano quelli della RSI con i partigiani, sono espressione massima della democrazia. Infatti, il provvedimento che riguarda il riconoscimento della pensione di guerra ai soldati della RSI e' il dpr del 23 dicembre 1978 n. 915, il Testo Unico delle norme in materia di pensione di guerra, firmato da Pertini, Andreotti e Pandolfi'. Aver gridato allo 'scandalo' per la proposta Barani ora, secondo Tremaglia, 'si ritorce contro Franceschini' perche' 'I pericolosi 'fascisti' sono il capo dello Stato, il presidente del Consiglio, il ministro delle Finanze' dell'epoca. 'Franceschini - conclude Tremaglia - e' autore di un ridicolo e penoso tentativo di riportare faziosita' e polemica tra le parti politiche'.
11 - "LAVOCE.INFO" INSISTE SUL REFERENDUM, IL "CORRIERE" RISPONDE...
Lettera de la redazione de "lavoce.info" al "Corriere della Sera" - Pierluigi Battista scrive: «Non è poi neanche vero che i costi del referendum sganciato dalla data elettorale fossero così cospicui, come ha dimostrato in modo documentato Franco Bechis su Italia Oggi ». I costi effettivi, secondo la sua fonte, si limiterebbero a 100 milioni. Ma né lei, né la sua fonte fornite alcuna indicazione sul modo con cui è ottenuta questa cifra. I nostri calcoli, che si trovano sul sito www.lavoce.info, sono stati sostanzialmente confermati, per quanto riguarda i costi diretti, dal ministro Maroni, che ha parlato di 173 milioni di euro, una cifra molto più vicina alla nostra stima che a quella riportata dalla sua fonte.
I dati riportati dalla sua fonte inoltre non considerano alcuni costi (trasporto schede, straordinari del personale dei ministeri coinvolti, noleggio strutture di voti, cancelleria per le sezioni) e sottostimano fortemente i costi relativi alle forze dell'ordine. I nostri dati sono tratti dal Decreto del Ministero del Tesoro (Dmt 91517/2006) relativi al referendum del 2006.
Risposta di Pierluigi Battista - La cifra iniziale dello 'spreco' indicata dal sito 'la voce.info' era globalmente superiore ai 400 milioni. Oggi, al netto di controversi costi 'indiretti', ci si attesta sui 173 milioni circa. Molto meno della metà: una bella differenza. ( p.bat.)