Dall’account twitter di Michele Anzaldi
Ieri il Tg1 ha censurato Papa Francesco: nessuno spazio né alle 13.30 né alle 20 alle sue dure parole contro le armi e la guerra. Un caso senza precedenti, mai il tg di Rai1 aveva negato spazio addirittura al Santo Padre. Che succede al tg della rete ammiraglia Rai?
Domenico Agasso per “La Stampa”
Il Papa la definisce letteralmente «una pazzia». E rincara la dose, dicendo di essersi «vergognato» quando ha saputo che alcuni Stati «si sono compromessi a spendere il 2 per cento del Pil per l'acquisto di armi» come risposta a ciò che sta accadendo in Ucraina.
Francesco lancia il suo monito dopo che la Germania ha comunicato l'obiettivo del 2% per la difesa, e anche l'Italia appare allineata in questa direzione. Così come il Belgio, l'Austria, i Paesi baltici, la Finlandia.
E mentre al vertice della Nato a Bruxelles la questione dell'incremento dei budget militari è all'ordine del giorno. Durante l'udienza al Centro femminile italiano il Pontefice indica che la «vera» replica da attuare non sono altri armamenti, «altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un'altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato - non facendo vedere i denti, come adesso - un modo diverso di impostare le relazioni internazionali».
Per il Vescovo di Roma è «ormai evidente che la buona politica non può venire dalla cultura del potere inteso come dominio e sopraffazione», ma solo da una «cultura della cura, della persona e della sua dignità e della nostra casa comune». Lo prova, «purtroppo negativamente, la guerra vergognosa a cui stiamo assistendo».
Il modello della «cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare». Da anni Bergoglio sostiene che non si può continuare a fabbricare e trafficare armi togliendo risorse che potrebbero essere utili per salvare vite in vari modi; e da giorni ribadisce con forza la necessità di non puntare su ulteriori bombe e missili per affrontare la crisi provocata dall'invasione russa nell'est Europa.
Il Vescovo di Roma descrive come «insopportabile» quello che sta succedendo a Kiev, «frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica». La storia degli ultimi settant'anni «lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate; per questo io ho detto che eravamo nella terza guerra mondiale a pezzetti, un po' dappertutto».
Fino ad arrivare «a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero». Francesco non ha dubbi: «Il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno "scacchiere", dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri».