Antonio Pollio Salimbeni per “il Messaggero”
È stato il primo confronto politico sul pacchetto di proposte per la ripresa, centrato sul nuovo fondo Ue sostenuto da un'emissione di obbligazioni comunitarie di portata storica (in tutto 750 miliardi) e sul bilancio 2021-2027. Ed è stato un assaggio di quanto avverrà nella riunione dei capi di stato e di governo il 19. I ministri finanziari concordano sul fatto che le risorse «vanno usate per assicurare la ripresa e raggiungere obiettivi comuni di transizione ecologica e digitale», però sui dettagli si litiga non poco. Il ministro croato Zdravko Maric lo ha ammesso: «C'è difficoltà a raggiungere un consenso sulla scelta degli indicatori per identificare con precisione le aree colpite dalla pandemia».
Il vicepresidente della Commissione Dombrovskis indica che «complessivamente c'è un sostegno abbastanza ampio alla proposta della Commissione, base della discussione». Tuttavia aggiunge: «Non stupisce» che la discussione sia difficile visto che si tratta di scelte di grande importanza che coinvolgono impegni finanziari rilevanti». Preoccupato che il negoziato si trascini per settimane, fa appello ai governi affinché raggiungano «rapidamente un'intesa».
PRESTITI E SOVVENZIONI
Si discute molto sull'equilibrio tra prestiti agli Stati e sovvenzioni a fondo perduto (complessivamente attraverso vari canali 250 e 500 miliardi rispettivamente). Sulle condizioni per ottenerli, risorse contro impegni precisi a realizzare gli investimenti e le riforme interne. Sulla ripartizione dei fondi. Il confronto è difficile perché il fronte dei Paesi «frugali» è convinto a dare battaglia è rafforzato da alcuni paesi dell'Est come Ungheria e Cechia, preoccupati di perdere terreno sulla ripartizione delle risorse del bilancio dell'Unione.
URSULA VON DER LEYEN E MARK RUTTE
L'austriaco Bluemel dice che la proposta von der Leyen così com'è «non è accettabile in termini di volume e per i contenuti: occorre sapere come e da chi verrà rimborsato il debito». Il governo olandese ha inviato al Parlamento nazionale un documento nel quale ribadisce che non c'è una motivazione chiara a sostegno dei sussidi, che deve essere esercitata la massima vigilanza sul modo in cui gli Stati attuano le riforme per rafforzare l'economia «riducendo il debito, riformando le pensioni e migliorando la capacità amministrativa». Il premier ceco Babis si è messo sulla scia dei frugali: «La disoccupazione non deve avere un ruolo importante nella ripartizione delle risorse, chi riesce a mantenerla bassa non dovrebbe essere svantaggiato».
SEBASTIAN KURZ CON LA MASCHERINA
L'Ungheria contesta la ripartizione delle risorse del fondo per la ripresa e la resilienza, squilibrata a beneficio del Sud. Insomma non è un caso che il ministro Gualtieri abbia commentato: «La proposta della Commissione è un compromesso equilibrato e non deve essere ridimensionata». Intanto si apre un altro fronte: il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno si è dimesso da ministro. Forse sarà il prossimo governatore della banca centrale portoghese. Il successore sarà eletto a luglio, venerdì via alle candidature. Interessati sarebbero il lussemburghese Gramegna e l'irlandese Donohoe, ma l'esponente più forte appare essere al momento la spagnola Calvino. La carica tocca al fronte socialista.