LE PAROLE SONO IMPORTANTI - IN UN’INTERVISTA AL “MESSAGGERO”, PARLANDO DELLE CHAT WHATSAPP CON LA RAGGI, SALVATORE ROMEO DISSE: “SPERO CHE LE COSE NON PENALMENTE RILEVANTI RESTINO SEGRETE. - FACCIO UN ESEMPIO: SE IO LE SCRIVO CHE SONO INNAMORATO DI LEI, E POI VIENE PUBBLICATO, LA GENTE PENSERÀ CHE IO E LEI SIAMO AMANTI ANCHE SE NON È VERO...”

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Jacopo Iacoboni per “la Stampa”

 

SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI

Chi è Salvatore Romeo? Virginia Raggi si fidava così tanto del l' uomo che poi è stato capo della sua segreteria che, in occasioni importanti, andava in totale difficoltà psicologica (e non è una metafora) se solo Romeo si allontanava in un momento critico.

 

Un legame politico tanto forte da sconfinare in una forma di affidamento personale. «Io non sono un gargarozzone, un ingordo di potere, non faccio parte di questo mondo. Non voglio mettere in difficoltà il mio sindaco», disse al Messaggero Romeo quando gli fu chiesto della storia della sua nomina con stipendio triplicato (prima della Raggi prendeva 39mila euro lordi all' anno, lei li porta a 110mila, poi ridotti a 97mila dopo una delibera dell' Anac).

SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI SALVATORE ROMEO E VIRGINIA RAGGI

 

Romeo non è ricco di famiglia. Ha raccontato lui stesso di aver conosciuto Raffaele Marra perché era capo del suo dipartimento. E in alcuni recenti messaggi a tu per tu, finiti nell' inchiesta, lo chiama «capo». «La mia conoscenza con Raffaele è iniziata nel 2013 quando lui era il mio capo di dipartimento. Sicuramente ci sarà stato un errore di valutazione evidente da parte mia. Ma i fatti che gli vengono addebitati sono precedenti al suo rapporto con il M5S che nessuno di noi conosceva», diceva tempo fa. Insomma, lo scaricava. Un passaggio che però può essere pericoloso.

 

Chi di loro sa più cose degli altri? Romeo - già prima delle tantissime chat e dialoghi che sono ormai al vaglio dell' inchiesta, e possono uscire da un momento all' altro - chiede subito che le cose non rilevanti penalmente non escano: «Faccio un esempio - disse - se io le scrivo (alla Raggi, ndr.) in una chat che sono innamorato di lei, e poi viene pubblicato, la gente penserà che io e lei siamo amanti anche se non è vero».

virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo

 

Sceglie di fare proprio questo esempio; e praticamente quando ancora non è uscito niente, delle chat. Marra invece chiede tutt' altro: il deposito integrale del contenuto di quella chat al Riesame. I due - che vengono fotografati alla festa del medesimo avvocato - viaggiano ormai separati. Eppure si muovevano uno corde , anche con modi assai da capo, ha raccontato Carla Raineri, la magistrata ex capo di gabinetto, che provò ad arginarli assieme a Marcello Minenna. Loro davano ordini a tutti; Romeo anche con arroganza, sostenne Raineri: la circostanza è confermata in Atac e Ama, le due principali partecipate capitoline.

 

Con dettagli pittoreschi sullo stile di esercizio del potere delle sue riunioni in interfono.

salvatore romeo e raffaele marra al compleanno di pieremilio sammarco salvatore romeo e raffaele marra al compleanno di pieremilio sammarco

Ma anche la sintonia tra «Salvatore e Virginia» subisce qualche colpo durante l' indagine. Per spiegare la storia del tetto di Palazzo Senatorio, dove i due furono immortalati a chiacchierare in una foto presto famosa, Romeo disse: «Io e Virginia Raggi sapevamo delle cimici in Comune dal secondo giorno di governo della città».

 

Alt: quali cimici? La Procura smentì subito che fosse stata disposta alcuna intercettazione ambientale in Campidoglio, ma allora a cosa si riferiva lui? Quel pomeriggio stesso la Raggi, rispondendo per strada a dei cronisti, disse invece: «Cimici? Magari le mettessero, così almeno capiscono che non abbiamo nulla da nascondere».

 

Due versioni clamorosamente diverse su cui non si è messo abbastanza l' accento.

RENATO MARRA E RAGGI mpa.it RENATO MARRA E RAGGI mpa.it

Quel passaggio verso il tetto poteva essere tenuto bene d' occhio dagli uffici di quattro persone, Raggi, Romeo, Marra e Frongia. Ha dell' incredibile che, in una delle quindici uscite lassù, «Virginia e Salvatore» siano beccati dal fotografo giusto al posto giusto, un portoghese, tal Frederico Duarte Carvalho, che però sembra Paolo Rossi sul cross di Conti a Italia-Polonia 2-0. Un miracolo al quale molti, nel M5S, non credono.

 

In un colloquio con Qn Raineri disse «Marra e Romeo hanno portato una montagna di voti alla Raggi, poi sono passati all' incasso. Però, forse, la questione non si limita solo a questo. Ho la sensazione che ci sia anche di più». E ai giudici ha evocato la parola «ricatti». E in più, aggiungiamo, promesse tradite, passioni, menzogne, reti di relazioni, e trasparenza finita stavolta giù, dal tetto.

 

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