Marco Antonellis per Dagospia
LUIGI DI MAIO NICOLA ZINGARETTI
Legge elettorale? Al PD va bene tutto meno che il proporzionale puro, fanno sapere dal Nazareno (così Renzi, che ha fatto un partitino sperando proprio nel proporzionale, è servito). Perché ufficialmente di "Renzi è meglio non parlarne per non dargli spago" però intanto stanno sempre a pensare a lui. E ancora oggi continua l'eco della cena dell'altra sera fra Zingaretti e Di Maio. I due si sono concentrati sulla fase due dell'alleanza Pd 5Stelle. Anche sul territorio.
Aspettando con ottimismo come andrà in Umbria ("ce la giocheremo fino all'ultimo giorno, un miracolo visto che una mese fa eravamo sotto di 20 punti" dicono al Nazareno) e si è aperto anche un canale per la Calabria: anche qui i due partiti proveranno a scegliere un candidato comune, che arrivi dalla società civile. Pippo Callipo, il re del tonno, molto apprezzato da Di Maio e ben visto pure da Zingaretti, sarebbe in pole position.
Ma intanto le cose muovono anche sui territori. A Pesaro il sindaco Matteo Ricci, un tempo vicinissimo a Renzi, ora seguace di Zingaretti, ha aperto la propria giunta ai grillini dando alla capogruppo 5Stelle la delega all'Università. E presto potrebbe anche concludersi la vicenda Regione Lazio. Lì Zingaretti aspetta l'ok di Di Maio per far partire il rimpasto in giunta, dopo che due assessori regionali Giampaolo Manzella e Lorenza Bonaccorsi sono stati nominati sottosegretari al Conte Bis. Anche di questo avranno parlato Luigi e Nicola nell'ormai famosa cena di martedì? Ah saperlo...