1 – I SONDAGGISTI: IL NON VOTO COLPISCE DI PIÙ A SINISTRA
Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla per “la Repubblica”
PIERFRANCESCO MAJORINO AL SEGGIO PER LE REGIONALI DELLA LOMBARDIA
L’astensionismo ha premiato il centrodestra e punito davvero di più il centrosinistra? Sondaggisti ed esperti di flussi elettorali non si sbilanciano di fronte a questa domanda anche se sì, la tendenza sembra proprio quella di attribuire il maggior danno dal non voto ai dem e alla sinistra.
Secondo l’analisi Swg l’elettorato di centrodestra in Lombardia tutto sommato è andato a votare premiando la candidatura di Attilio Fontana: il governatore uscente non ha attratto voti da altri partiti o movimenti «ma questo è bastato per fargli ottenere la vittoria», mentre il dem Pierfrancesco Majorinopur ottenendo consensi anche da un pezzo di elettorato moderato e del Terzo Polo non ce l’ha fatta: segno che in quel quasi 60 per cento di astensionismo che si è registrato in Lombardia molti erano potenziali elettori dem, almeno in provincia.
Letizia Moratti, Attilio Fontana, Mara Ghidorzi e Pierfrancesco Majorino
Nel Lazio, secondo Swg, l’elettorato di Fratelli d’Italia è andato alle urne, tanto che quasi due terzi dei consensi a Francesco Rocca arrivano dal partito di Giorgia Meloni. Il candidato dem Alessio D’Amato invece ha attratto anche voti da elettori di altri partiti alle ultime Politiche, ma evidentemente nel suo caso è venuto meno il sostegno forte in provincia soprattutto degli elettori del Partito democratico o comunque del centrosinistra. […]
ALESSIO D'AMATO AL SEGGIO PER LE REGIONALI DEL LAZIO
«Il centrodestra canta vittoria, ma oggi non ci sono più elettori di FdI, Lega o Fi, ce ne sono di meno rispetto alle Politiche», conclude il politologo Roberto D’Alimonte, professore del dipartimento di Scienze politiche della Luiss, che aggiunge: «[…] Per ora è solo un’ipotesi ma è plausibile che una parte degli elettori del centrosinistra siano rimasti a casa a causa delle divisioni del loro campo che hanno impedito l’accordo su una candidatura competitiva».
2 – IN CINQUE MESI SPARITI 3 MILIONI DI VOTI
Estratto dell'articolo di Renato Benedetto per il “Corriere della Sera”
dati sulle elezioni regionali 2023 - corriere della sera youtrend
Non ci sono troppe sfumature nella nuova mappa politica di Lombardia e Lazio: il centrodestra è avanti quasi ovunque e Fratelli d’Italia, primo partito a livello regionale, è in testa anche nella gran parte dei comuni. In Lombardia, però, ci sono tre eccezioni: Milano, Brescia e Bergamo.
Eccezioni di peso: sono tre dei quattro comuni più grandi (manca Monza). Qui non solo il centrosinistra, con Pierfrancesco Majorino, ha ottenuto più voti della coalizione di Attilio Fontana (a Milano 46,8 a 37,7%, a Brescia 46,1 a 43,5%, a Bergamo 44,3 a 41,3%). Ma accade anche che il Pd risulta primo partito, scavalcando FdI: a Milano 27,7 a 20,5%, a Brescia, dove gioca il fattore del sindaco Del Bono, 38,2 a 19,3%, a Bergamo 28 a 21,4%. […]
dati sulle elezioni regionali 2023 - corriere della sera
Ma il rischio, per i dem, è che fuori da grandi città e Ztl ce li portino gli elettori, senza che però li facciano accomodare né in periferia né in provincia. Almeno guardando il Lazio, dove Fratelli d’Italia è in testa nella maggioranza dei comuni, capoluoghi inclusi. A Roma il candidato del centrodestra, Francesco Rocca, stacca di 6 punti Alessio D’Amato. Il centrosinistra regge in tre aree della Capitale: Garbatella (proprio dove è cresciuta Giorgia Meloni, Rocca crolla al 37% e D’Amato sfiora il 50), Monteverde e il Municipio I, quello, appunto, della Ztl. Dove però non è il Pd primo partito, ma FdI (26,7 a 25,8%).
[…] Perché se gli analisti hanno notato come il vantaggio del centrodestra sia costante per estrazione sociale, professione, titolo di studio, distinguendo per età il centrosinistra intacca il vantaggio degli avversari: Majorino supera Fontana nella fascia 18-34 anni (45% a 43) e sempre tra i più giovani D’Amato batte Rocca (46% a 42). […]
dati sulle elezioni regionali 2023 - corriere della sera
Se il tempo corre, l’elettore non sta fermo: non sono trascorsi neanche cinque mesi dalle ultime elezioni politiche, eppure, rispetto a quella data, già si registrano movimenti di elettori che passano da un partito a un altro. In che direzione? Chi abbia guadagnato di più, visto il risultato, è scontato: il centrodestra. Ma sul voto pesa, naturalmente, il fattore astensione e la gara è forse a chi perde meno.
L’analisi dei flussi, che confronta il dato delle politiche 2022 con i risultati delle regionali di lunedì scorso, conferma con i numeri quella che era una sensazione quasi scontata: l’elettore di centrodestra è quello che è rimasto più fedele. Secondo i dati elaborati dal Consorzio Opinio Italia per la Rai, oltre il 90% di chi aveva votato Fratelli d’Italia e Forza Italia lo scorso settembre adesso nel Lazio ha scelto il candidato del centrodestra Francesco Rocca, come l’82% dei leghisti. La Lega in Lombardia converge su Fontana (il 91,8% dei voti resta nel centrodestra) e anche FdI si mostra fedele (per l’85,9%).
In Lombardia, tra gli elettori di Forza Italia, emerge però qualche crepa: molti si sono interrogati se quel «ho votato Inter» di Silvio Berlusconi alludesse a Moratti, ma un dato è certo, in Lombardia l’ex ministra ha rosicchiato qualcosa in casa azzurra, un buon 8,5% dell’elettorato di cinque mesi fa.
[…] L’elettore del Pd conferma la scelta optando per Majorino (87,5% dell’elettorato pd del 2022) e D’Amato (83,7%), ma una piccola percentuale si concede una fuga e passa a Moratti (4,6%) o ai 5 Stelle (6,5%). Alleanza verdi-sinistra nel Lazio è meno fedele: solo il 68,4% degli elettori 2022 conferma D’Amato, il 15,4% va al M5S. Cinque Stelle che nel Lazio confermano la scelta di votare Bianchi per il 71,9%, con gli altri che vanno indistintamente a sinistra (13,7%) o a destra (11,5%).
Ma gli elettori che si sono spostati di più sono quelli di Calenda e Renzi: tra chi aveva scelto Azione-Iv nel 2022 solo il 56,4% ha confermato Moratti, quasi uno su quattro (23,4%) ha scelto Majorino e una buona percentuale (16,8) è andata al centrodestra.
Protagonista di queste elezioni è stato sicuramente il non voto. L’affluenza si è fermata al 37,2 nel Lazio, record negativo, e al 41,7 in Lombardia. «L’astensione ha varie ragioni — commenta Livio Gigliuto, vicepresidente dell’Istituto Piepoli, parte del Consorzio Opinio — Si è votato da poco, pesa la debolezza dei candidati e c’è pure l’”effetto Sanremo”, perché nell’ultima settimana, quella decisiva per la scelta dell’elettore, si è parlato solo di quello». […]
ATTILIO FONTANA MATTEO SALVINI
Basta un confronto con le politiche 2022, basato sui valori assoluti, per vedere «sparire» oltre 3 milioni di voti. Anche Fratelli d’Italia nelle due regioni ne lascia a casa un milione: dai quasi 2,2 milioni delle Politiche a 1,2 milioni. Forza Italia «solo» 227 mila (da 566 mila). Tiene meglio la Lega (-280 mila, era a 887 mila).
E se il Pd, appunto, ha un’emorragia simile a quella del centrodestra (meno 500 mila, partendo da 1,46 milioni), sono 5 Stelle e Italia viva a mostrare voragini. Azione in Lombardia prende circa un quarto dei voti del 2022 (nel complesso ne perde 547 mila). Il Movimento nel Lazio prende tre volte meno preferenze (e nelle due regioni perde 528 mila voti).
ATTILIO FONTANA FRANCESCO ROCCA DANIELA SANTANCHE ATTILIO FONTANA ATTILIO FONTANA AL SEGGIO PER LE REGIONALI DELLA LOMBARDIA ATTILIO FONTANA DOPO LA VITTORIA REGIONALI - CONFRONTO 2015-2022