PERCHE' INVADERE L'UCRAINA CON I CARRI ARMATI QUANDO PUOI USARE GLI HACKER? - SECONDO ALCUNI ANALISTI OCCIDENTALI, PUTIN È PRONTO A ORDINARE UN CYBER ATTACCO CONTRO OBIETTIVI STRATEGICI, PER NEUTRALIZZARE DIFESE DI KIEV E PENETRARE BANCHE DATI E INFRASTRUTTURE - SUL VERSANTE DELLA GUERRA "TRADIZIONALE", BORIS JOHNSON HA DETTO DI VOLER METTERE A DISPOSIZIONE DELLA NATO TRUPPE, ARMI, NAVI DA GUERRA E JET…

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Francesco Semprini per "La Stampa"

 

PUTIN INTERNET ONLINE CYBER PUTIN INTERNET ONLINE CYBER

L'invasione dell'Ucraina avverrà (forse) senza carri armati. Si rafforza tra gli strateghi di Stati Uniti e Gran Bretagna l'ipotesi che la vera guerra della Russia sarà combattuta a distanza, attraverso attacchi cyber rivolti a obiettivi strategici.

 

Ancor prima che truppe e mezzi infatti, Vladimir Putin potrebbe ordinare un attacco degli hacker di Stato volto a neutralizzare difese del Paese e penetrare banche dati e infrastrutture. A riferirlo sono alcuni analisti occidentali, fautori della tesi di «conflitto sulla quinta dimensione bellica».

 

vertice biden putin sull ucraina vertice biden putin sull ucraina

Nei giorni scorsi il National Cyber Security Center britannico ha pubblicato nuove linee guida in materia, secondo cui è fondamentale che le aziende siano al passo con una potenziale minaccia.

 

Pertanto, sia l'Intelligence di Sua Maestà, sia quella degli Stati Uniti collaboreranno coi colleghi ucraini per dotare il Paese di opportuni strumenti con cui far fronte a uno scenario di questo genere.

 

VLADIMIR PUTIN IN VERSIONE CYBER VLADIMIR PUTIN IN VERSIONE CYBER

Rimanendo sulle dimensioni tradizionali del conflitto, Boris Johnson ha detto di mettere a disposizione della Nato un «ingente» dispiegamento di truppe, armi, navi da guerra e jet in Europa, in risposta alla crescente «ostilità russa» nei confronti dell'Ucraina.

 

vladimir putin vladimir putin

«Questo pacchetto invierebbe un chiaro messaggio al Cremlino: non tollereremo la loro attività destabilizzante e staremo sempre al fianco dei nostri alleati della Nato di fronte all'ostilità russa», ha affermato il premier britannico. L'offerta potrebbe vedere Londra raddoppiare i circa 1.150 soldati britannici attualmente nei Paesi dell'Europa orientale e le «armi difensive» inviate in Estonia.

 

boris johnson corre con il cane 5 boris johnson corre con il cane 5

«Non tollereremo attività destabilizzanti», avverte Johnson secondo cui «spargimento di sangue e distruzione» in Ucraina, sarebbe «una tragedia per tutta l'Europa». Gli oligarchi di Vladimir Putin non avranno «un posto dove nascondersi» con le nuove sanzioni del Regno Unito, ha rincarato la dose da Londra la ministra degli Esteri Liz Truss.

 

volodymyr zelensky e jens stoltenberg 3 volodymyr zelensky e jens stoltenberg 3

Da Bruxelles è Jens Stoltenberg a chiarire: «Non abbiamo piani per schierare truppe di combattimento della Nato in Ucraina» in caso di invasione russa. «Gli alleati della Nato hanno addestratori lì», danno aiuto per la modernizzazione delle difese, «forniscono attrezzature, armi difensive. Facciamo un sacco di cose per aiutare Kiev a rafforzare la propria capacità di difesa. Ma l'Ucraina non è un alleato Nato», chiosa il segretario generale dell'Alleanza.

 

volodymyr zelensky e jens stoltenberg 2 volodymyr zelensky e jens stoltenberg 2

Il portavoce del Pentagono, John Kirby, invia l'ennesimo allarme affermando che la Russia sta aumentando ulteriormente le truppe al confine con l'Ucraina durante questo fine settimana. È un segnale che conferma «l'intenzione» di Mosca di usare la forza secondo Linda Thomas-Greenfield. «Non si ammassano 100 mila truppe se non si ha intenzione di usarle», dice l'ambasciatrice Usa al Palazzo di Vetro, sottolineando che il Consiglio di sicurezza dell'Onu di domani «è un'occasione in più per trovare una via di uscita diplomatica per i russi» dalla crisi.

 

E da Kiev giunge un nuovo appello a Mosca dal ministro degli Esteri Dmytro Kuleba: «La Russia deve continuare con l'impegno diplomatico e ritirare le forze militari che ha accumulato lungo i confini dell'Ucraina e nei territori temporaneamente occupati».

 

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