Flavia Amabile per “La Stampa”
Sui social il pensiero corre subito a CasaPound quando si diffonde la notizia che il governo ha introdotto il divieto di invadere terreni o edifici per raduni pericolosi per l'ordine pubblico. «Sembra scritto apposta per CasaPound. Ah no? », chiede Gianlorenzo M. su Twitter. Oppure un altro utente: «Adesso potete finalmente sgomberare CasaPound. Cosa aspettate?». Sono decine i commenti di questo tipo apparsi sui social.
casapound sede via napoleone III
Decine di domande, battute, prese in giro, consigli non richiesti su quale dovrebbe essere il primo obiettivo del nuovo articolo contro i raduni pericolosi. L'ideale sarebbe parlarne anche con loro, gli esponenti del movimento politico di estrema destra che dal 2003 occupano un palazzo pubblico a pochi passi dalla stazione Termini a Roma.
Sessanta vani, almeno una ventina di appartamenti dove vivono amici e familiari dei militanti del movimento. Secondo CasaPound sono persone in emergenza abitativa, dalle verifiche della Guardia di Finanza, invece, gli occupanti risultano perfettamente in grado di mantenersi. Secondo la Corte dei Conti il danno provocato all'Erario quattro anni fa ammontava a 4,6 milioni di euro. Quelli di CasaPound, però, evitano di rispondere.
Ieri sul palazzo occupato c'era uno striscione con la scritta "Il tempio è sacro perché non è in vendita", per commemorare i 50 anni dalla morte del poeta Ezra Pound. Il palazzo di sicuro non è in vendita ma è fra quelli che andranno sgomberati.
La lista degli immobili di Roma dove si programmano interventi è stata aggiornata lo scorso aprile dal prefetto dell'epoca, Matteo Piantedosi, l'attuale ministro dell'Interno che ha deciso il divieto di invasione di terreni e edifici. Nella lista la sede di CasaPound è al decimo posto ma quest' estate ci sono stati due sgomberi, dunque l'edificio occupato dal movimento di estrema destra è salito nella graduatoria, ora è al numero 8.
GIORGIA MELONI MATTEO PIANTEDOSI
Nessuno sa quando effettivamente avverrà lo sgombero, si attendono istruzioni dal nuovo prefetto di Roma, Bruno Frattasi, nominato due giorni fa. Nell'elenco stilato ad aprile dalla prefettura si precisa soltanto che «lo sgombero sarà effettuato previe intese con l'autorità giudiziaria procedente». A commentare il divieto anti raduni tra gli ambienti dell'estrema destra è Davide Di Stefano, espulso un anno fa dal movimento. Ora è in Exit insieme al fratello Simone, uscito anche lui da CasaPound dopo una lunga militanza: «Mi lascia perplesso, ha un'ottica troppo legalitaria, non mi sembra che sia un'emergenza da affrontare. Restringe ulteriormente degli spazi di opposizione».-
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