PERCHÉ IN AMERICA SI VOTA SEMPRE DI MARTEDÌ E A NOVEMBRE? È UNA VECCHIA TRADIZIONE LEGATA ALLE ABITUDINI AGRICOLE DI DUE SECOLI FA. IL CONTADINO, IN QUESTO PERIODO, AVEVA MENO VINCOLI PERCHÉ ERA FINITO IL TEMPO DELLA SEMINA - LA DOMENICA NON SI PUO' VOTARE PERCHE' E' IL GIORNO DEDICATO AL SIGNORE; IMPOSSIBILE FARLO DI LUNEDÌ PERCHÉ PER RAGGIUNGERE SEGGI REMOTI COL CARRO SERVIVA MOLTO TEMPO. E NEANCHE IL MERCOLEDÌ ANDAVA BENE PERCHÉ...

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ASCESA E DECLINO DEL CAUCUS

Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

IL SONDAGGIO IN VISTA DELLE ELEZIONI USA DEL 2024 IL SONDAGGIO IN VISTA DELLE ELEZIONI USA DEL 2024

[…] un Paese che continua a scegliere il suo presidente in un giorno feriale (martedì) di inizio novembre seguendo una regola legata alle esigenze dell’America agricola di due secoli fa: votare quando il contadino ha meno vincoli perché è finita la semina. Non la domenica perché è il giorno dedicato al Signore. Non di lunedì perché per raggiungere seggi remoti col carro tirato da un cavallo ci può volere molto tempo. E non di mercoledì perché è il giorno del mercato.

 

STORIA ELEZIONI STATI UNITI: PERCHÉ SI VOTA SEMPRE DI MARTEDÌ?

Estratto da www.focus.it

 

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Negli Stati Uniti le elezioni presidenziali cadono sempre, ogni quattro anni, di martedì. Precisamente il martedì dopo il primo lunedì nel mese di novembre. Come mai? Secondo gli esperti ci sono delle ragioni storiche.

 

GLI STATI DELL'UNIONE. Tra il 1788 e il 1845, ciascuno Stato dell'Unione stabiliva la data delle elezioni, senza preoccuparsi di "sincronizzarsi" con gli altri. L'unico vincolo era che le votazioni per l'elezione del Presidente degli Stati Uniti fossero concluse entro il primo mercoledì di dicembre.

 

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Nel 1792 una legge stabiliva che le votazioni fossero fatte nei 34 giorni precedenti a quella data. Una scelta motivata dal fatto che la società era fondamentalmente agricola: a novembre i raccolti erano terminati ed era il momento più tranquillo per i possidenti terrieri e gli agricoltori. Tenuto conto che potevano votare solo i maschi, bianchi e proprietari terrieri, era il momento ideale per andare alle urne.

 

CAOS CALMO. Ma come è facile immaginare, un lasso di tempo così ampio generava molta confusione e incertezza dei risultati, soprattutto con l'avvento di telegrafi e ferrovie che resero le comunicazioni più veloci.

 

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Così, all'alba del 1845, il Congresso decise che era tempo di standardizzare una data. Il lunedi era fuori discussione perché avrebbe richiesto a molti elettori di partire da casa la domenica, in calesse, per raggiungere i seggi. E la domenica e il suo giorno di riposo, erano sacri. Non andavano sciupati né per votare, né per recarsi alle urne.

 

GIORNO DI MERCATO. Anche il mercoledì non andava bene, perché era giorno di mercato, e gli agricoltori non sarebbero stati in grado di andare a votare. Così si decise che il martedì sarebbe stato il giorno in cui gli americani avrebbero votato alle elezioni. Per la precisione il martedì dopo il primo lunedi nel mese di novembre.  Giorno valido per le elezioni federali e per quelle del Presidente degli Stati Uniti.

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