DAGOREPORT
MATTEO SALVINI ENTRA NELLA SEDE DI CAIRO EDITORE A MILANO
Pessime notizie per Mediaset, La7 e Discovery. A metà gennaio, approvato il piano industriale, la Rai chiederà al governo Meloni di ridiscutere il tetto pubblicitario che ora gli è imposto per legge. Non basta la compensazione di 420 milioni (su 450) da parte del Mef attraverso la fiscalità generale, per la riduzione del canone, da 90 a 70 euro, voluta fortissimamente da Matteo Salvini per essere stato “oscurato” dai talk meloniani di Rete4 e avversato dal “Corriere della Sera” e da La7 di Urbano Cairo.
Dal conteggio con il vecchio canone restano fuori 30 milioni +110 per gli investimenti. Se salirà il tetto pubblicitario della Rai, verrà dichiarata guerra alla Meloni perché a pagarne pesanti conseguenze saranno i ricavi di Urbano Cairo e soprattutto della famiglia Berlusconi, proprietari del Biscone nonche del suo alleato di governo, Forza Italia. Ne vedremo delle belle...
Estratto dell’articolo di www.tvblog.it
marinella soldi roberto sergio giampaolo rossi
La legge di Bilancio 2024 è al suo rush finale. […] Fra Superbonus 110% e altri provvedimenti, s’inserisce anche la riduzione del Canone Rai che passa dagli attuali 90 euro a 70.
Rai quindi perderà il prossimo anno molti quattrini che non saranno integrati dall’extra gettito, quella parte cioè del canone che va nel fondo dell’editoria. Per la Rai quindi si prospetterebbe un’annata molto complicata sul fronte delle entrate.
SILVIO BERLUSCONI - ALFREDO MESSINA - URBANO CAIRO - MARCELLO DELL UTRI
Pare però, secondo quanto apprendiamo, che la tv di Stato si appresti a chiedere la ridiscussione del tetto pubblicitario che impone alla televisione pubblica un quantità di spot molto più bassa rispetto alla televisione commerciale.
La guerra dei comunicati sugli ascolti
In tutto questo c’è la “guerra” dei comunicati sugli ascolti di fine anno […] come lo stesso fondatore di Mediaset Silvio Berlusconi ebbe a dire all’inizio della sua avventura televisiva, i confronti vanno fatti 3-3. Quando appunto “giustificò” l’acquisto di Italia 1 e Rete 4 da Rusconi e Mondadori, proprio per fronteggiare i 3 canali Rai, essendo lui già proprietario di Canale 5.
Mediaset, oltre ai suoi tre canali generalisti ha più “canali specializzati”, i più visti di cinema, con una programmazione di prestigio, fatta di titoli molto forti.
Mentre Rai ha canali in quel settore per lo più di servizio pubblico, con ascolti risibili. Ecco quindi che naturalmente Mediaset ha ascolti più alti nel settore “specializzati”.
Il comunicato Mediaset
“Anno record per gli ascolti Mediaset. Nel 2023, pur non essendo tra i propri obiettivi d’ascolto, Mediaset sorpassa stabilmente il competitor pubblico su tutti gli italiani considerando l’anno pieno e tutti gli eventi. Lo certifica Auditel registrando il costante aumento dell’audience delle reti Mediaset in tutte le principali fasce di palinsesto. Un risultato storico.
MAURO CRIPPA FEDELE CONFALONIERI
Le reti Mediaset, infatti, nelle 24 ore raggiungono il 37.7% di ascolto medio (Rai 37%). In quattro anni Mediaset è cresciuta di anno in anno dal 34,6% al 37,7%.
Da sottolineare come anche l’ascolto in valori assoluti di Mediaset sia cresciuto, in controtendenza rispetto al totale ascolto, grazie all’apporto dei risultati sulle tv connesse e device digitali. Ascolto superiore a quello del 2022 e persino a quello del 2019.
In crescita costante anche il risultato sui 15-64 anni, target di riferimento: nel totale giornata, negli ultimi quattro anni Mediaset è passata dal 37,7% al 40,7% raggiungendo un vantaggio che sfiora i 10 punti.
Nel 2023 la rinnovata linea editoriale ha portato anche a una importante crescita d’ascolto delle reti principali. Lo dimostrano gli andamenti delle singole reti generaliste. Canale 5 si conferma la rete in assoluto più vista sul target commerciale (Canale5 18.3% / Rai1 14.1%). Italia 1 sul pubblico di riferimento, il target 15-34 anni, raggiunge l’8,2% (Rai2 4.6%). È terza rete sul target commerciale dopo Canale5 e Rai1.
Retequattro conferma il vantaggio nelle 24 ore rispetto alla diretta concorrente con il 4.0% (La7 3.4%) e con il 5.4% è leader anche nelle prime serate d’informazione (La7 4.1%).
Il 2023 è stato per Mediaset un anno record anche per gli ascolti digital (TV connesse, Pc, device mobili): dal 2022, in un solo anno, sono raddoppiati. Mediaset è primo editore italiano per i consumi non lineari: quasi 4,4 miliardi di video visti. Rispetto allo scorso anno, l’incremento certificato è del +40.6% di tempo dedicato alla visualizzazione di contenuti Mediaset”.
Il comunicato Rai
“Rai, anche per il 2023, si conferma leader di ascolti, e con le 3 reti generaliste RAI vince nettamente la sfida degli ascolti: sull’intera giornata, totalizzano il 30.4% share (Mediaset generalista 26.3%), mentre sul prime time il 31.8% (Mediaset generalista 26.5%). Il gap è importante soprattutto se si considera, oltre ai volumi di ascolto, la capacità di copertura della fascia più attentiva per eccellenza e cioè quella del prime time.
Lo scopo del servizio pubblico è quello di parlare a tutti, quindi non sempre l’obiettivo è quello di ottenere la miglior performance di ascolto, ma spesso lo è anche quello di mettere a disposizione generi di visione di nicchia per soddisfare le esigenze di piccoli target di visione (ad esempio i canali cultura o i programmi culturali in senso ampio). Ciò nonostante, se stilassimo una graduatoria dei top 25 programmi visti a ieri (al netto delle duplicazioni, es. San Remo conta 1), Rai Uno vince 19 volte 6 di Mediaset.
urbano cairo e massimo giletti a roma foto barillari
Se andassimo ad analizzare i dati su target focus e non sulla totalità della popolazione ci renderemmo conto che le performance Rai vs il principale competitor sarebbero decisamente schiaccianti sui target realmente attivi commercialmente, istruiti con buona capacità di spesa, dove il gap raggiunge ben oltre 10 punti percentuali, ma non è questo l’obiettivo del servizio pubblico.
Le tre reti generaliste RAI si confermano leader negli ascolti anche quest’anno: RAI 1 è la rete più vista sul totale individui, sia sull’intera giornata con il 18.3% share in continua crescita rispetto agli ultimi 5 anni (+2 pt. vs. 2019), sia sul prime time con il 20.4% share (+1.8 pt. vs. 2019). Il distacco su Canale 5 è di 1.7 pt intera giornata, e di ben +4.4 punti sulla prima serata.
RAI 2 si conferma nell’intera giornata la quarta rete più vista (dopo Rai1, Canale 5 e Rai3), con il 5.2% share sul totale individui.
RAI 3, terza rete più vista sul totale individui , stabile con il 6.8% share intera giornata, continua a crescere sul target laureati, con il 9.6% share intera giornata, e l’8,4% share in prime time.
giampiero rossi roberto sergio marinella soldi
Da considerare anche l’incessante sperimentazione editoriale adottata dal servizio pubblico per testare generi e programmi che possano aggiungere pubblico a quello già esistente sulle proprie reti.
Citiamo dei veri e propri successi, d’obbligo sottolineare: Viva Rai 2, gli ATP Finals di Torino, la Coppa Davis, gli Eurovision Song Contest e le innumerevoli fiction di servizio pubblico o di grande successo che hanno come obiettivo quello di narrare la storia del nostro Paese, le partite degli “azzurri” di qualunque disciplina sportiva (Rai casa delle Nazionali italiane) […]”
urbano cairo silvio berlusconi
L’elemento nuovo, un tetto pubblicitario più ampio per Rai
Detto questo l’elemento nuovo e che per certi versi spariglierebbe la situazione del mercato televisivo in Italia, è la richiesta da parte di Rai di ridiscutere il tetto pubblicitario che ora gli è imposto per legge. D’altra parte la legge Tusmar (Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici) che regola i tetti, prevedeva un adeguamento ISTAT annuo del canone da 90 euro in su. Cosa mai avvenuta, con ora addirittura con un taglio di 20 euro.
LA NUOVA RAI MELONIANA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
Aumentando detto tetto è chiaro che Rai potrebbe supplire alla mancanza di entrate economiche (o parte di esse) che dovrà subire il prossimo anno. Il tutto con buona pace di Mediaset, La7, Sky e Discovery.