PIÙ BORDELLO CHE ASILO – ANCHE DUE ANNI PER RISPONDERE A UNA DOMANDA DI ASILO, CHE IN TRE CASI SU QUATTRO VIENE POI BOCCIATA – E IN ATTESA L’IMMIGRATO PRENDE 35 EURO AL GIORNO E NON PUÒ LAVORARE

Al momento a decidere sono delle commissioni territoriali, una quarantina scarsa, che trattano mediamente 16 pratiche al giorno. Ma nel solo 2014, in Italia, le domande di asilo sono state 64.625 e a fine anno verrà (forse) smaltito l’arretrato 2013 e 2014. Forza Italia chiede che aumentino gli organi decisionali…

Condividi questo articolo


Massimo Malpica per "il Giornale"

 

Sono il collo di bottiglia dell' emergenza immigrazione. Le commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale sono poche e oberate di lavoro all' inverosimile. Tanto da inchiodare - loro malgrado - decine di migliaia di richiedenti asilo sull' italico suolo in attesa d' una convocazione per esaminare la domanda.

IMMIGRATI MILANO CENTRALE IMMIGRATI MILANO CENTRALE

 

Dovrebbe bastare un mese. In realtà, capita spesso che per definire lo status di chi ha fatto domanda passino uno o addirittura due anni. Ai quali si aggiungono i tempi dell' eventuale ricorso.

 

Nel frattempo, chi fa domanda resta parcheggiato in Italia, a spese dello Stato (che investe 35 euro al giorno per ciascuno) senza poter nemmeno lavorare, perché il permesso di soggiorno temporaneo rilasciato a chi richiede asilo non prevede questa possibilità. Non è un caso che persino molti immigrati, in particolare eritrei e siriani, sfuggano all'identificazione proprio per sottrarsi ai tempi lunghi e incerti del sistema di asilo italiano.

 

Qualche giorno fa Gregorio Fontana, deputato di Forza Italia e componente della commissione parlamentare d' inchiesta sul sistema d' accoglienza, si è presentato - a sorpresa - alla commissione territoriale di Brescia, competente anche per le province di Bergamo, Cremona e Mantova.

IMMIGRATI MILANO CENTRALE IMMIGRATI MILANO CENTRALE

 

Trovando una situazione al limite del collasso: la stessa delle altre commissioni sparse in tutto il Paese. «Ho trovato solo due commissari dei quattro previsti - racconta Fontana al Giornale - visto che il dirigente della polizia e quello prefettizio erano stati richiamati da esigenze di servizio all' amministrazione di provenienza.

 

E anche se non posso che plaudire l'impegno di quanti vi lavorano, è evidente che non solo le commissioni sono poche, motivo per cui ho presentato una proposta di legge per aumentarne il numero a una per prefettura, ma che anche nella composizione è necessaria maggiore elasticità, per mettere in condizione questi organismi di funzionare a pieno organico».

livorno campiglia immigrati livorno campiglia immigrati

 

Le commissioni - che, ricorda Fontana, erano appena 20 fino allo scorso maggio, quando sono state raddoppiate di numero - contano su quattro commissari. Di questi, due fanno capo al Viminale (un dirigente prefettizio e un dirigente di polizia), uno è in rappresentanza degli enti locali e l' ultimo partecipa per conto dell' Alto commissariato per i rifugiati dell' Onu. «Ci vuole maggiore elasticità di composizione», insiste Fontana. «Servono dirigenti supplenti, consentiamo anche a ufficiali dei carabinieri o delle Fiamme gialle di farne parte, e magari anche a docenti esperti di diritto in questo specifico campo».

gregorio fontana gregorio fontana

 

Altrimenti, con le commissioni zoppe se qualche membro non può partecipare, gli arretrati rischiano di soffocare il sistema. Già prossimo al collasso, perché pensato per un numero di richieste inferiore. Una commissione, spiega ancora Fontana, a pieno organico esamina 16 pratiche al giorno al massimo. Considerato che nel 2014 in Italia sono state presentate 64.625 richieste d' asilo, un terzo del totale presentato nei 14 anni precedenti, è evidente che il sistema ha urgente bisogno di aggiustamenti.

 

proteste contro il cara di mineo proteste contro il cara di mineo

«Se tutto va bene a fine anno si chiuderà l' arretrato 2013 e 2014. Il 2015, altro anno record, sarà ancora tutto da smaltire. Così - aggiunge l' esponente azzurro - non si rispetta la dignità dei richiedenti asilo, si aumenta il costo sociale dell' accoglienza e si incrementa pure quello economico, visto che nella lunga attesa dell' iter - e tra l' altro solo il 25 per cento delle domande vengono accolte - i richiedenti sono a carico dello Stato». Insomma, «dire che sul punto il governo è totalmente impreparato è giusto», conclude Fontana: «Ci auguriamo che l' esecutivo faccia propria la nostra proposta, e con un decreto legge modifichi numero e composizione delle commissioni».

cara di mineo cara di mineo

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)