Antonio Calitri per “il Messaggero”
Cacciatori e appassionati di armi contro animalisti e contrari alla difesa fai da te. Nelle tante sfide che si nascondono dietro le elezioni europee spunta anche la contrapposizione, mai come questa volta allo scoperto, tra i pro e i contrari alle armi e alla caccia.
Con la Lega e il centrodestra che cercano di monetizzare la nuova legge sulla legittima difesa appena approvata e il centrosinistra, a partire dal Partito democratico che ha fatto della sua contrarietà alla legge e della volontà di ridurre la circolazione delle armi, una bandiera elettorale. Terreno fino a pochi anni fa tutto della sinistra e dalle ultime competizioni anche dell' anima animalista di Forza Italia rappresentata da Michela Vittoria Brambilla dove proverà a pescare anche il nuovo Partito animalista.
IL REFERENDUM FLOP
Se possedere o amare un animale non si trasforma automaticamente in un voto, quelli che invece pesano a livello elettorale sono i cacciatori per essere riusciti a far fallire il referendum sull' abolizione della caccia nel 1990, quando il quorum si fermò intorno al 43%.
Dagli ultimi dati del Ministero dell' Interno in Italia ci sono poco meno di 740.000 licenze di fucile per uso caccia, che si possono facilmente trasformare in un bacino da 1,5 milione tondo di votanti, considerando che la prevalenza dei maschi adulti amanti di questa pratica, che presumibilmente possono contare almeno sul voto del coniuge. A questi vanno poi aggiunte i 585.000 possessori di licenze per il tiro sportivo. Più sfumati invece sono i tanti, e dai sondaggi sarebbero la maggioranza degli italiani (51% per Ipsos a dicembre 2018, 60% per Quorum-Youtrend lo scorso aprile), favorevoli alla nuova legittima difesa.
A livello di leadership è senz'altro Matteo Salvini il principale testimonial della legge sulla legittima difesa e quello che si è speso in favore delle armi, basta ricordare la foto pubblicata sui social il mese scorso mentre imbracciava un mitra che ha scatenato polemiche e la partecipazione a una delle più importanti fiere del settore.
Nell'ultimo numero del mensile Armi e Tiro, una delle storiche riviste di cacciatori e appassionati d'armi, il direttore responsabile Massimo Vallini è uscito allo scoperto e ha ufficializzato i nomi dei politici più sensibili alle esigenze dei suoi lettori e quindi da votare e ha fatto anche i nomi dei detrattori e quindi da boicottare nelle urne. Quelli considerati sensibili alla causa delle armi sono quasi tutti sovranisti ma c'è qualcuno anche del Pd, come Enrico Morando, cacciatore.
Tra i leghisti da votare, suggerisce Vallini, sicuramente c' è la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco che da molti è considerata la principale interlocutrice del settore, insieme agli uscenti Angelo Ciocca, Mara Bizzotto e Marco Zanni he hanno lavorato bene in Europa. E poi l' ex sindaco di Mantova Alessandra Cappellari e Marco Campomenosi. L' altro partito che consiglia Vallini è quello di Giorgia Meloni che ha messo a segno dei colpi importanti per attrare il voto delle armi.
Dall' uscente Stefano Maullu, proveniente da Forza Italia e l' unico del partito di Silvio Berlusconi che a Bruxelles votò contro la direttiva antiarmi insieme a Pietro Fiocchi, industriale e nome storico delle munizioni e Sergio Berlato, leader dei cacciatori veneti. Ritenuti amici della caccia sempre per FdI anche Isabella Dotto e Michele Facci. Tra quelli da non votare invece la rivista segnala i candidati uscenti di Forza Italia e in particolare Lara Comi, quelli del M5S come Isabella Adinolfi e poi una lista di candidati di M5s, Europa verde, +Europa, Leu, L' altra Europa, Forza Italia ma soprattutto dei dem, che considera il vero nemico.
FRONTE DEL NO
E il Pd non nasconde affatto la sua avversità alle armi e punta quasi tutto sui contrari come ha ribadito alla presentazione della lista Nicola Zingaretti dicendo «non date le armi alle persone, dategli il lavoro, se siete capaci». Se però a sinistra finora era quasi naturale pensare ad animalisti e contrari, questa volta i partiti dell' area hanno un concorrente in più nel partito animalista, la nuova formazione guidata dal guidato da Cristiano Ceriello, presidente Nazionale dell' associazione Difesa Consumatori e Contribuenti.