Antonello Caporale per “il Fatto Quotidiano”
Secondo me fare il sottosegretario è una enorme scocciatura. Un incarico loffio, di second' ordine. Raccatti le palle che il ministro non ha voglia di prendere. Ti lascia l' osso, la polpa se la tiene.
Quattro soldi in più in busta paga.
Mezza segretaria, forse l' autista. Ma ora ho visto che ti danno la Punto.
Professor De Masi, anche la classe operaia della politica tenta di andare in paradiso.
Chi fa politica ambisce al potere, ed è legittimo. Il potere si esercita al governo. Cosa diavolo dovrebbero dire? No, grazie?
Stupisce però la corsa scomposta, le auto candidature, i Cinque Stelle se le stanno dando di santa ragione. Legnate su legnate.
Siamo sicuri che quelli del Pd siano invece divenuti dei gentlemen? Perché mettiamo sempre gli occhi addosso a questi Cinque Stelle, a volte per vedere confermato il pregiudizio che conserviamo nei loro confronti. Diciamoci la verità: vederli in difficoltà dà un grande conforto a noi intellettuali.
LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE - PRIMO CDM DEL CONTE BIS
De Masi, lei proprio lo dice? È rimasto così scottato da loro?
E che significa? Il giudizio complessivo di inadeguatezza è un fatto. Ma resta un giudizio, non si converte in pregiudizio.
Il Pd è divenuto un manifesto quotidiano e universale delle manovre di corrente. Perciò lo stupore si posa nel luogo che immagini sia affrancato dal vizio.
Il Movimento conosce il potere da poco. Quindici mesi di governo sono un rodaggio appena iniziato. Niente in confronto di chi è nato nelle braccia del potere affluente. I due partiti hanno poi dovuto stringere questa alleanza in fretta e furia e il corri corri verso l' ufficio da sottosegretario è conseguenza naturale, piuttosto scontata.
Corsa verso poltroncine per di più sfondate.
Il guaio è che i partiti non preparano i loro migliori. Non hanno liste pronte, gente preparata, prime linee da schierare nel momento del bisogno. La confusione e il disordine sono figlie di questa improvvisazione.
Il guaio è che non ci sono più i partiti.
Un sottosegretario che fa?
Sgobba, a volte inutilmente. Lei lo farebbe?
Mai e poi mai. Ma un politico di mestiere immagina che quello sia il predellino cui sostenere il lancio futuro verso il ministero. È anche un orizzonte naturale: tutti ambiscono a raggiungere l' apice del successo. Per un politico qual è l' apice? Fare il ministro. L' antipolitica ha sporcato il legittimo desiderio dell' esercizio del potere. Sono eletti per gestire il potere, a cos' altro dovrebbero ambire? Chiamarla corsa alla poltrona significa degradarli a mestieranti.
Così purtroppo paiono.
A proposito: il mestiere del politico è l' unico che non risente della robotica.
Nessuna macchina lo potrà sostituire. Perciò non capisco il senso di questa riforma costituzionale che toglie di mezzo quattrocento posti di lavoro, i seggi che mancheranno nel nuovo Parlamento. Proprio quando c' è più bisogno di lavoratori si licenzia.
Il Parlamento è gonfio di fancazzisti, si dice.
SIMONE VALENTE STEFANO BUFFAGNI
Questi sono le conseguenze di un periodo buio della Repubblica. La politica ha perso ogni reputazione sociale. Quindi ora si dice: meno sono, meno danni fanno. Invece il Parlamento avrebbe impegni gravosissimi. Internet ci cambia il mondo giorno per giorno. Altro che nuove regole, c' è da edificare un nuovo sistema.
Le piace il Conte 2, il bis Conte, o come vuole chiamarlo?
Mi piace è una parola grossa. Ma di fronte a una emergenza non c' è storia. L' alternativa salviniana era pericolosa. Sull' alleanza tra Movimento e Pd il sottoscritto ha poi speso tutte le parole del vocabolario. Si doveva fare già all' inizio della legislatura.
Ora c' è.
La paura produce risultati ragguardevoli.
La forza della disperazione ci conduce dove mai avremmo immaginato.
giuseppe conte dario franceschini
Dureranno almeno tre anni.
Durano?
L' anno prossimo dovranno fare un rimpasto. Per forza.
Ma questi sottosegretari non avranno mai pace allora!
L' unico sottosegretario che si ricordi nella storia d' Italia, degno di questo nome, è Giuseppe Galasso. Fece una grande legge sulla tutela del paesaggio che giustamente porta il suo nome. Poi nebbia fitta.
GIUSEPPE CONTE FIDUCIA 2019 giuseppe conte giuseppe conte 1 giuseppe conte luigi di maio alfonso bonafede