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Emanuele Buzzi per il "Corriere della Sera" - Estratti
giuseppe conte goffredo bettini
Formalità. O quasi. E una spirale di malumori interni. I Cinque Stelle sono a un passo dall’entrare nel gruppo Ue della Sinistra, The Left. Dopo aver richiesto l’adesione e dopo aver affrontato – ieri – una serie di incontri bilaterali con le diverse delegazioni della famiglia Ue, manca solo il colloquio/test finale sui valori condivisi del progetto tra gli stellati e i vertici di The Left. L’incontro avrà luogo oggi (in videocollegamento).
La mossa del Movimento ha creato non poche tensioni.
Molti esponenti si sono detti «sorpresi», anche tra i parlamentari. La trattativa saltata per dar vita a un nuovo gruppo Ue e la successiva svolta a sinistra hanno lasciato strascichi. «Dov’era Conte quando si trattava di gestire la trattativa? Tutti gli altri leader sono venuti a Bruxelles», punge un Cinque Stelle. E altri fanno eco: «Siamo passati da un’alleanza con Nigel Farage a un’altra insieme a Ilaria Salis e Carola Rackete».
Ma le accuse più pesanti sono sulla strategia. «Questa è una follia politica. Non possiamo avere un leader che ripete che siamo progressisti e poi si colloca nel gruppo comunista, più a sinistra del Pd», attacca un esponente del Movimento. E in effetti la co-presidente del gruppo Manon Aubry chiarisce: «I deputati del Movimento 5 Stelle devono dire se si sentono parte della famiglia della sinistra o no».
giuseppe conte goffredo bettini foto di bacco
Una mossa che non solo spazzerebbe via ogni velleità di ritorno alle origini, ma che sposterebbe in modo inequivocabile il posizionamento del M5S nell’arco parlamentare.
Ma c’è dell’altro. Diversi esponenti evidenziano che «c’è il rischio in un colpo solo di perdere i nostri elettori moderati e di diventare junior partner di Avs». Il livore è forte e rischia di superare il livello di guardia: «Conte dovrebbe ascoltare di più il Movimento e meno Bettini», pungono i critici.
Conte, in realtà, si è mosso in prima persona. Nelle ultime ore ha avuto un colloquio con Nicola Fratoianni proprio per avere un parere favorevole anche dagli alleati di Avs all’ingresso nel gruppo. Da ambienti vicini al leader si ribadisce la coerenza della scelta, spiegando che un ingresso nel gruppo socialista sarebbe stato meno digeribile per le posizioni opposte a quelle del M5S sul patto di Stabilità. E sull’ingresso in The Left viene rimarcato: «Condividiamo le stesse posizioni su pace e ambientalismo».
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