LA POMPETTA GLI HA DATO ALLA TESTA! BERLUSCONI VUOLE DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: "TANTO CI STAREI UN PAIO D'ANNI, NON DI PIU'..." - VERDERAMI: “VUOLE RIPRENDERE I CONTATTI DIRETTI CON IL MONDO POLITICO PER CAPIRE SE IL SUO SOGNO PUÒ DIVENTARE REALTÀ - IL CAVALIERE RITIENE DI AVERE GIÀ 476 GRANDI ELETTORI, INSUFFICIENTI PER RAGGIUNGERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA FISSATA A QUOTA 505. PERCIÒ HA MESSO ALL'OPERA I SUOI SHERPA, SGUINZAGLIATI TRA LE FILE DEI GRILLINI” - CONTE GLI DISSE: "PRESIDENTE, LE SUE IMPRESE SONO SCRITTE A CARATTERI CUBITALI NEI LIBRI DI STORIA..."

Condividi questo articolo


Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

silvio berlusconi al quirinale silvio berlusconi al quirinale

La prossima settimana Berlusconi dovrebbe tornare a Roma per riprendere i contatti diretti con il mondo politico e per capire se il suo sogno può diventare realtà. Vuole fare il capo dello Stato e siccome «le uniche sfide che mi piacciono sono quelle impossibili», l' idea del Colle è per lui terapeutica.

 

«Mi do il 10-15% di possibilità» dice il Cavaliere, che ha fatto i calcoli e ritiene di avere già dalla sua 476 grandi elettori, insufficienti per raggiungere la maggioranza assoluta fissata a quota 505. Perciò ha messo all' opera i suoi sherpa, sguinzagliati tra le file dei grillini alla ricerca di un nuovo personale centro di gravità.

 

Quando illustra il suo disegno agli ospiti, Berlusconi sembra l' Andreotti che alla vigilia della corsa al Colle nel '92 apriva il cassetto della scrivania e mostrava una lista di nomi scritti a macchina: «Sono i parlamentari comunisti che voteranno per me».

 

silvio berlusconi al quirinale silvio berlusconi al quirinale

Ai peones pensano i suoi uomini, al resto pensa direttamente lui. E certo non gli mancano i modi per tessere rapporti. Con Conte, per esempio, sono cordialissimi: a Natale gli ha regalato un dipinto della sua pinacoteca. La scintilla tra i due scoccò quando l' avvocato del popolo venne incaricato di formare il governo e si incontrarono per le consultazioni. «Le racconto la mia esperienza - esordì il Cavaliere - così che possa esserle d' aiuto...».

 

Ma l' altro lo interruppe: «Presidente, non ce n' è bisogno. Le sue imprese sono scritte a caratteri cubitali nei libri di storia». Il rapporto con Renzi è diverso, perché il leader di Iv non viene da terre levantine, eppure Berlusconi è convinto di poter far breccia nel carattere burbero dell' interlocutore toscano.

 

BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA BERLUSCONI FINGE DI NON VEDERE CONTE E NON LO SALUTA

Lo sa che gli stanno ridendo dietro e non è la prima volta: in politica gli capita dai tempi in cui annunciò a Gianni Agnelli che si sarebbe candidato e avrebbe sicuramente vinto le elezioni. E anche oggi sostengono che Salvini lo abbia circuito, che insieme ad altri lo stia usando, e che infine lo bruceranno. Se pure fosse, di questo gioco il Cavaliere si fa gioco, almeno così mostra, come stesse interpretando le pagine di un romanzo pirandelliano: «Dissi a mio padre che sarei arrivato a fare il presidente della Repubblica». E scruta la reazione dei suoi interlocutori.

 

berlusconi salvini renzi berlusconi salvini renzi

Ma è vero che ha sempre puntato all' alto incarico, ne è testimone Dini che fu suo ministro dell' Economia. Era il 1994 e un giorno passarono insieme in auto davanti al Quirinale. D' un tratto Berlusconi si volse e gli confidò: «Il mio sogno è venire qui, non stare lì», cioè a Palazzo Chigi.

 

È nell' altro palazzo che si sente a suo agio come un Papa. A una cena di Stato organizzata al Colle, quando lì sedeva Ciampi, il Cavaliere che era presidente del Consiglio ruppe il cerimoniale ordinando lui ai camerieri in livrea di scoperchiare le portate. Persino alle ultime consultazioni a cui ha partecipato, passando per un salone del palazzo, spiegò che «qui questi mobili non vanno bene, li sposterei in un' altra stanza».

 

silvio berlusconi al quirinale 1 silvio berlusconi al quirinale 1

E ora, all' alba dei suoi 84 anni, vorrebbe arredare a suo piacimento persino il Quirinale, «tanto ci starei un paio di anni non di più...». In questa confidenza, apparentemente ingenua, c' è in realtà l' essenza di un messaggio che sembra tagliato su misura per Draghi. Se così stanno le cose, c' è qualcosa che non quadra nella tesi di quanti lo considerano ormai poco lucido. D' altronde lo davano per morto mentre era lì a meditare come resuscitare politicamente, mentre al telefono parlava con Putin e poi con Bush.

«Non mi hanno dimenticato, sono una delle persone più ascoltate». Avrebbe voluto sentire anche Biden quando è venuto in Europa: «Ci riproverò».

 

Il suo schema per scalare il Colle sarà pure schematico, ma Berlusconi non ama perdersi nei labirinti delle liturgie. E allora la spiega così: ritiene che alla prima chiama per l' elezione del capo dello Stato, quando serviranno i due terzi dei voti, ci potrà essere solo Draghi. «Ma oggi mi riferiscono che non sia sostituibile al governo del Paese».

 

Berlusconi Renzi Berlusconi Renzi

L' establishment, gli dicono, spingerebbe per la Cartabia «ma Salvini non la voterebbe». Perciò se si arrivasse senza esiti alla quarta chiama, basterebbe «solo» la maggiorana assoluta. A quel punto Berlusconi potrebbe (ri)scendere in campo, magari per sfidare in un ultimo duello l' eterno rivale dell' era bipolare: Prodi.

«Abbiamo delle chance, vedrete». Si vedrà.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – COME MAI NETANYAHU HA CACCIATO IL POPOLARISSIMO MINISTRO DELLA DIFESA ISRAELIANO, YOAV GALLANT? LA RICHIESTA DI UNA COMMISSIONE DI INCHIESTA SULLA STRAGE DEL 7 OTTOBRE 2023 DI GALLANT AVREBBE MANDATO FUORI DI TESTA “BIBI” – LE MALDICENZE A TEL AVIV: GLI OO7 DELLO SHIN BET E IL PREMIER AVREBBERO LASCIATO MANO LIBERA AD HAMAS DI PROPOSITO, AFFINCHÉ LA STRAGE OFFRISSE UN PRETESTO PER SPIANARE DEFINITIVAMENTE GAZA - CHE SUCCEDE A GAZA CON TRUMP ALLA CASA BIANCA? DUE COSE SONO CERTE: AL TYCOON NON GLIENE FREGA NIENTE DEL MEDIORIENTE, E DETESTA L’IRAN....

DAGOREPORT – GLI OBAMA, I CLINTON E LE PELOSI HANNO SULLA COSCIENZA LA BRUCIANTE SCONFITTA DI KAMALA HARRIS (UNA CHE ALLE PRIMARIE DEM DEL 2020 ARRIVÒ ULTIMA) - CON IMPERDONABILE RITARDO HANNO AGITO PER TROVARE UN SOSTITUTO DI JOE BIDEN - LO STATO COGNITIVO DEL PRESIDENTE ERA NOTO A TUTTI DA ANNI: BASTAVA FARGLI FARE UN PASSO INDIETRO PER TEMPO E COSTRUIRE UNA CANDIDATURA LEGITTIMATA DALLE PRIMARIE, ANZICHE' IMPOSTA, A TRE MESI DAL VOTO, DAL TIGNOSO BIDEN (O PASSO IL TESTIMONE ALLA MIA VICE O NON MI RITIRO DALLA CORSA)...

DAGOREPORT – PER DIMOSTRARE CHE È CAMBIATA L’ARIA AL CSM, LA MELONA HA VOLUTO FORZARE LA MANO INCONTRANDO IN SEGRETO IL VICEPRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI - MA LA STATISTA DEL COLLE OPPIO HA DIMENTICATO UN DETTAGLIO FONDAMENTALE: IL CAPO DEL CSM È IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. E MATTARELLA, PUR AVVERTITO INFORMALMENTE, HA PRESO MALISSIMO L'IRRITUALE VISITA DEL SUO VICE PINELLI A PALAZZO CHIGI. E IL SOLITO UCCELLINO HA SPIFFERATO TUTTO – È L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL RAPPORTO DISASTROSO DI “IO SO’ GIORGIA” CON IL DEEP STATE - LA VERA DIFFERENZA TRA LA “NANA MALEFICA” (COPY CROSETTO) E BERLUSCONI? MANTOVANO NON È GIANNI LETTA…

DAGOREPORT – QUANDO IL NOVELLO SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO, MARK RUTTE, DICE: “CONTINUEREMO A ESSERE A FIANCO DELL’UCRAINA”, LO SA CHE IL PRIMO ''AZIONISTA'' DELLA NATO DA GENNAIO SARÀ TRUMP? - E TRUMP HA GIA' ANNUNCIATO CHE VUOLE CHIUDERE SUBITO LA GUERRA CEDENDO A PUTIN IL DONBASS E CRIMEA E COSTRINGENDO ZELENSKY ALLA PACE, MINACCIANDO DI TOGLIERGLI ARMI E SOLDI - A QUEL PUNTO, CHE FARÀ L’UNIONE EUROPEA? E LA TURBO-FAN DI KIEV GIORGIA MELONI, DA BRAVA CAMALEONTE, S’ADEGUERÀ ALLA NUOVA LINEA TRUMPIANA O RIMARRÀ ABBRACCIATA A ZELENSKY?

DAGOREPORT – DITE ADDIO ALLA MELONI BIDENIZZATA: ARRIVA TRUMPONE E LA DUCETTA CAMALEONTE SI TRASFORMERÀ NELLA PIÙ FEDELE FAN DEL CIUFFO ARANCIONE DI MAR-A-LAGO – GRAZIE AI BUONI UFFICI DI ELON MUSK, CON CUI “COLTIVA LA SUA RELAZIONE” (“LE MONDE” DIXIT), LA PREMIER AVRÀ GIOCO FACILISSIMO PER RIENTRARE NEL CUORE DEL TYCOON. CHE FINIRÀ PER PRIVILEGIARE IL RAPPORTO CON “I AM GIORGIA”, A DISPETTO DI QUELLO COL SUO FOLLOWER ITALIANO NUMERO UNO, MATTEO SALVINI - QUESTIONE DI POTERE: LA MELONI È PREMIER E PUÒ ESSERE UN CAVALLO DI TROIA UTILE IN UE. IL "PATRIOTA" SALVINI A BRUXELLES NON CONTA UN CAZZO...