A “PORTA A PORTA” DI BATTISTA SBATTE LA PORTA IN FACCIA A MARIO ORFEO, TITUBANTE NEL COMMENTARE I RISULTATI ELETTORALI DAVANTI ALLA DISFATTA DEI CANDIDATI RENZIANI: “COLGO L'OCCASIONE PER RICORDARE AL DIRETTORE DEL TG1 CHE È PAGATO DAI CITTADINI E NON È UN DIPENDENTE DI RENZI, NOI CHIEDIAMO BUONA INFORMAZIONE” (VIDEO)

Sotto accusa c'è il direttore Mario Orfeo, ospite in studio di Bruno Vespa, che pochi minuti prima aveva evitato di dare un giudizio sulla serata elettorale. "È impossibile dire chi ha vinto stasera, aspettiamo il 19 giugno". Il riferimento è al fatto che tutte le sfide andranno al ballottaggio... -

Condividi questo articolo


 

 

ALESSANDRO DI BATTISTA ALESSANDRO DI BATTISTA

Da www.liberoquotidiano.it

 

"Colgo l'occasione per ricordare al direttore del Tg1 che è pagato dai cittadini e non è un dipendente di Renzi, noi chiediamo buona informazione". Il collegamento in diretta a Porta a porta del grillino Alessandro Di Battista parte col botto. Sotto accusa c'è il direttore Mario Orfeo, ospite in studio di Bruno Vespa, che pochi minuti prima aveva evitato di dare un giudizio sulla serata elettorale. "È impossibile dire chi ha vinto stasera, aspettiamo il 19 giugno". Il riferimento è al fatto che tutte le sfide andranno al ballottaggio. Di Battista, però, forte del grande risultato di Virginia Raggi a Roma (e della sorpresa Appendino a Roma), non ci sta. "Il mio lavoro è sempre stato giudicato imparziale - è la replica stizzita di Orfeo -, si ricordi che anche lei come me è pagato dai cittadini".

Mario Orfeo Mario Orfeo Matteo Renzi Mario Orfeo Matteo Renzi Mario Orfeo

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - L’INIZIATIVA DI OLAF SCHOLZ DI CHIAMARE PUTIN PER TROVARE UNA SOLUZIONE ALLA GUERRA, CON CONSEGUENTE INCAZZATURA DI ZELENSKY, HA UN COMPLICE: LA POLONIA DI TUSK – LA MOSSA È INNESCATA NON SOLO DALLA CRISI ECONOMICA TEDESCA MA ANCHE DAL TRIONFO DI TRUMP - CON URSULA VON DER LEYEN DEBOLISSIMA, I LEADER DI GERMANIA E POLONIA HANNO CAPITO CHE NON POSSONO LASCIARE L’INIZIATIVA DI UNA TRATTATIVA DI PACE CON PUTIN AL TRUMPONE E ALLA SUA POLITICA ISOLAZIONISTICA CHE DELL’EUROPA SE NE FOTTE...

I PRIMI 90 ANNI DI CARLO DE BENEDETTI INIZIANO ALL’HOTEL PALAZZO PARIGI DI MILANO ALLE 19.30 CON UN APERITIVO E TERMINANO CON UN BRINDISI ALLE 22.30 - 100 ATTOVAGLIATI TRA CUI IL NEO 90ENNE IL PATRON EMERITO DEL POTERE BANCARIO, “ABRAMO’’ BAZOLI, ZANDA E GENTILONI (UNICI POLITICI), EZIO MAURO E GAD LERNER – DA RCS: CAIRO, DE BORTOLI, ALDO GRASSO E LILLI GRUBER (CHE HA SCODELLATO IERI SERA SU LA7 UNA PUNTATA REGISTRATA) - MOLTI HANNO NOTATO L’ASSENZA DELLA MOGLIE DI MARCO, PAOLA FERRARI, DA SEMPRE AVVERSARIA DEL SUOCERO: “E’ IL NONNO DEI MIEI FIGLI MA MI DISSOCIO DALLE PAROLE DISGUSTOSE DETTE SU GIORGIA MELONI” – E CARLETTO NON SOLO NON L’HA INVITATA MA AVREBBE SOTTOLINEATO AL FIGLIO MARCO CHE LA PRESENZA DELLA MOGLIE PAOLA NON ERA PER NULLA GRADITA….

DAGOREPORT – L'EFFETTO TRUMP RINGALLUZZISCE LE DESTRE EUROPEE E LA ''MAGGIORANZA URSULA'' RISCHIA DI IMPLODERE - OLTRE ALL'INETTA SCELTA DI RAFFORZARSI CONCEDENDO A GIORGIA MELONI UNA VICEPRESIDENZA ESECUTIVA (SU FITTO CONTRARI SOCIALISTI E LIBERALI), A DESTABILIZZARE LA VON DER LEYEN SONO I POPOLARI SPAGNOLI CHE MIRANO A FAR CADERE IL GOVERNO SANCHEZ BOCCIANDO IL COMMISSARIO SOCIALISTA RIBEIRA – PER URSULA SI PREFIGURANO TRE SCENARI: 1) LA CRISI RIENTRA E PASSANO LE NOMINE, FITTO COMPRESO; 2) ACCONTENTA I SOCIALISTI E RIFORMULA LE NOMINE DEI COMMISSARI; 3) SALTA LA ''MAGGIORANZA URSULA'' E SI TORNA AL VOTO (COSA MAI SUCCESSA…)