Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”
giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio
L’unica cosa certa, al momento, è che le richieste dei partiti per la prossima manovra di bilancio arrivano a sfiorare i 40 miliardi di euro. E che è troppo. Anche se, alla vigilia del vertice di maggioranza sulla manovra e a venti giorni dall’aggiornamento dei conti che farà da base alla prossima manovra, il ministro dell’Economia non ha ancora un quadro, neanche approssimativo, delle risorse disponibili.
A causargli i mal di pancia, in vista della legge di Bilancio, non c’è solo il Superbonus, che pesa come un macigno, ma anche le sorti del Pnrr. Due variabili ancora indefinite che rischiano di avere un impatto enorme sul quadro dei conti di quest’anno, del prossimo e di quelli futuri.
SEMO GENTE DI PORCATA - VIGNETTA BY MANNELLI
La spesa per il Superbonus, se Eurostat confermerà l’indicazione di calcolarla tutta nelle spese dell’anno in cui matura il diritto, e non più spalmata su quattro o dieci anni, rischia di far schizzare il deficit di quest’anno, programmato al 4,5%. Giorgetti ha chiesto a Eurostat di decidere presto, e si aspetta un parere entro un paio di settimane. Se la decisione verrà confermata, sull’indebitamento di quest’anno potrebbero scaricarsi fino a 60 miliardi di euro, e il deficit potrebbe salire ben oltre il 6%.
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IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO
Anche le sorti del Pnrr, che il governo ha chiesto alla Commissione di modificare, avranno un peso. La decisione di Bruxelles sulla riprogrammazione degli obiettivi, e della spesa per finanziarli, non c’è ancora. Quindi è difficile tenerne conto nella Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza atteso alla fine del mese, che dovrà aggiornare il quadro della spesa e delle entrate, le previsioni del Pil e quelle su deficit e debito. Senza contare che c’è anche l’incognita del pacchetto Repower Ue, che è ancora solo sulla carta, ma prevede ad esempio di assorbire altri 4 miliardi di euro per rifinanziare il Superbonus, o quello che sarà il suo successore.
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giancarlo giorgetti al forum ambrosetti di cernobbio
Per rifinanziare il taglio del cuneo fiscale per i redditi bassi, che mette d'accordo tutti, servono 10 miliardi di euro. Per la riforma fiscale, con una nuova riduzione delle aliquote e delle imposte, sulla quale spinge la Lega, ce ne vogliono altri 4. Altrettanti per la Sanità, su cui insistono Forza Italia e il partito del premier. Poi ce ne sarebbero altri 4, che sempre FdI e FI vorrebbero destinare al sostegno delle famiglie e della natalità.
La manovra sulle pensioni rischia di costarne 8 se non di più, se si decidesse di tentare la strada di Quota 41, cara alla Lega, e l’adeguamento degli assegni minimi, come chiede Forza Italia. Poi c’è il Ponte sullo Stretto, il bonus benzina per i redditi bassi, ed occorre rifinanziare le spese incomprimibili, come l’indennità di vacanza contrattuale per i dipendenti pubblici, le missioni di pace, la legislazione vigente.
maurizio leo giorgia meloni giancarlo giorgetti
Sull’altro piatto della bilancia c’è poco: 4 miliardi ricavati spostando il deficit dal 3,5 al 3,7% del pil, la tassa extraprofitti da 3 miliardi, altrettanti con le misure della riforma fiscale che portano gettito (concordato biennale e adempimento collaborativo), 1,5 miliardi di tagli alla spesa dei ministeri. Il resto è tutto da inventare. E per ora Giorgetti non molla di un millimetro. […]
GIANCARLO GIORGETTI - QUESTION TIME SENATO raffaele fitto giancarlo giorgetti paolo gentiloni 1 giancarlo giorgetti forum ambrosetti di cernobbio 1