PER LA PRIMA VOLTA ALLA CASA BIANCA CI SARÀ UNA DONNA A CAPO DELLO STAFF. GRAZIE AL “MACHISTA” TRUMP – SUSAN WILES, LA GURU DELLA CAMPAGNA ELETTORALE DEL TYCOON SARÀ IL CHIEF OF STAFF DEL PRESIDENTE – È IL SEGNALE CHE PER IL SUO SECONDO MANDATO TRUMPONE VUOLE AFFIANCARSI DI PERSONE LEALI E CHE CONOSCCE BENE (WILES LO HA AIUTATO ANCHE NEI PROCESSI)

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CHIEF OF STAFF DI TRUMP SARÀ LA PRIMA DONNA IN QUESTO RUOLO

(ANSA) - Susan Wiles, la guru della campagna scelta da Donald Trump, come chief of staff sarà la prima donna a ricoprire questo incarico nella storia americana. Lo riporta il New York Times. Questa scelta denota che il presidente Usa eletto vuole essere affiancato da una persona che lo conosce bene, con la quale ha lavorato a stretto contatto e che comprendo il suo modus operandi. Wiles inoltre ha anche aiutato il tycoon a trattare con gli avvocati nei suoi vari casi penali e civili.

 

susan wiles susan wiles

Trump sceglie la squadra: Musk, Pompeo, Rubio e Kennedy Jr.

Estratto dell’articolo di M.Val. per “il Sole 24 Ore”

 

La squadra di Donald Trump sta già prendendo forma. In gioco per le poltrone chiave di politica estera e per l’economia ci sono volti nuovi e vecchie conoscenze, dal grande donatore e finanziere degli hedge, Scott Bessent, all’ex segretario di Stato, Mike Pompeo, dal senatore, Marco Rubio, all’imprenditore, Vivek Ramaswamy.

 

susan wiles donald trump 2 susan wiles donald trump 2

Fino agli outsider più discussi, Elon Musk e Robert Kennedy Jr. Un criterio su tutti: devono aver dimostrato fedeltà a Trump, anche durante il suo esilio dalla Casa Bianca. Altra regola d’oro, che ne consegue: nessuna figura indipendente, […] che possa dissentire od ostacolare il capo, come generali e veterani dell’establishment di sicurezza nazionale.

 

[…] Alcune scelte plasmeranno la sicurezza nazionale e i rapporti con i Paesi alleati: le “sanzioni” commerciali, appunto, ma anche le scelte sulla guerra in Ucraina e in Medio Oriente. Il processo di selezione è guidato da una coppia di stretti collaboratori del tycoon: Linda McMahon, ex imprenditrice del wrestling e direttrice dell’agenzia per le piccole imprese nel Trump prima edizione, oggi al comando di uno dei nuovi e più influenti think tank trumpiani, l’America First Policy Institute (Afpi), che si affiancato e spesso sostituito al più noto Project 2025 della Heritage Foundation.

elon musk donald trump elon musk donald trump

 

[…]  Alcuni alleati potrebbero essere premiati con posizioni di spicco ma informali, in posizioni che rispondono solo al presidente. Musk a capo di una commissione per l’efficienza del governo (la chiama Doge e promette tagli draconiani), uno zar esterno al governo, per scansare, almeno formalmente, i conflitti di interesse.

 

marco rubio marco rubio

Il no vax Kennedy Jr. diverrebbe invece il guru della Salute pubblica: ha già ipotizzato di eliminare intere divisioni di agenzie federali su farmaci e alimenti. Un ruolo da definire, dentro o a fianco dell’amministrazione, potrebbe coinvolgere il 39enne tycoon biotech Vivek Ramaswamy, già candidato alle primarie repubblicane. Né è escluso un ritorno in qualche veste dell’ex generale Michael Flynn, condannato e perdonato dal Trump prima edizione per relazioni pericolose con la Russia.

 

[…] Il Tesoro è conteso tra almeno due influenti aspiranti prelevati dall’alta finanza: il 62enne Scott Bessent, fondatore di Key Square Group, che avrebbe già cominciato a intervistare potenziali collaboratori; e John Paulson, veterano degli hedge fund. Bessent piace particolarmente a Trump perché è un convertito un tempo vicino a George Soros.

 

MIKE POMPEO - HOWARD LUTMICK - SUSIE WILES - ROBERT F KENNEDY JR MIKE POMPEO - HOWARD LUTMICK - SUSIE WILES - ROBERT F KENNEDY JR

Lutnick stesso potrebbe essere considerato. Gli altri candidati sono Jay Clayton, ex chairman della Sec di Trump, e Robert Lighthizer, già duro responsabile per i negoziati commerciali. Quest’ultima posizione potrebbe ora andare un ex vice pro-dazi di Lighthizer.

 

Per la politica estera la rosa va da Marco Rubio, falco sull’Iran ma anche sulla Russia e pro-Nato, all’ex ambasciatore in Germania Richard Grenell, invece morbido con Mosca. Altri contendenti, in un giro di poltrone che include la posizione di consigliere di sicurezza nazionale, sono il senatore Tom Cotton, l’ex direttore della National Intelligence John Ratcliffe, il senatore Bill Hagerty e Robert O’Brien, ex consigliere di Trump e considerato un sostenitore di Nato e Ucraina.

 

susan wiles susan wiles

[…] Per la Difesa si fanno avanti anche Pompeo e il deputato Mike Waltz, con un passato nelle forze speciali della Guardia Nazionale e falco sulla Cina. Per la Sicurezza interna i candidati comprendono i duri dei confini del primo governo Trump come Chad Wolf. Sull’immigrazione un ruolo avrà poi Stephen Miller, autore dello slogan «l’America agli americani». […]

donald trump linda mcmahon donald trump linda mcmahon

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