Chi è senza colpa social scagli la prima pietra. E però ne fischiano già parecchie, l’altro ieri contro due giovani capilista del Pd: quello che ci ha rimesso il posto in Basilicata aveva fatto pure lo spiritoso sottomettendo la credibilità dello stato di Israele a una specialità di pastasciutta, “il mollicato” di una leggendaria trattoria di Avigliano, “Mauariedd”.
Ieri ben tre sassate. Una contro un ulteriore capolista under 30 del Pd, Marco Sarracino, in Campania, pizzicato a inneggiare nel 2019 alla Rivoluzione d’ottobre e all’Unione sovietica; una seconda, sul versante opposto, ai danni di un esponente marchigiano di Fratelli d’Italia, Guido Castelli, che si affacciava nerovestito su Facebook facendo il saluto romano, in data imprecisata, ma sul portone della Cripta Mussolini. Infine sempre via social si è scoperta che una candidata napoletana dei cinque stelle, Claudia Majolo, qualche anno fa non solo pubblicava hashtag tipo #Berlusconiamoremio, ma si scagliava proprio contro i grillini facendo loro pesare che “o’ Nan’”, cioè il Cavaliere, insomma secondo lei “chiavava” assai più di loro e “con le femmine più belle”.