PROBLEMI DI ELEZIONE - ANCHE SE IL 48% DEGLI ITALIANI, SCHIFATO E DISOCCUPATO, NON ANDREBBE A VOTARE, IL PD VORREBBE GIÀ PRESENTARSI ALLE URNE A OTTOBRE PER NON DARE IL TEMPO ALL’ANTIPOLITICA DEI GRILLINI DI PRENDERE PUNTI E ALLA LEGA DI RIMETTERSI IN PIEDI - BANANONI, SENZA BOSSI E UN LEADER (ACCETTERA’ MAI MONTEZUMA?) ASPETTA SOLO LA CATASTROFE DELLE AMMINISTRATIVE PER AZZERARE IL PDL…

Condividi questo articolo


aria Teresa Meli per il "Corriere della Sera"

Giorgio Napolitano - Copyright PizziGiorgio Napolitano - Copyright PizziPIERLUIGI BERSANIPIERLUIGI BERSANI

Hanno i sondaggi. Li hanno sempre avuti, ma ultimamente li compulsano con più apprensione e preoccupazione. Al Pd quei dati raccontano una storia lontana anni luce dalla verità che si racconta nei non angusti corridoi che circondano il Palazzo di Montecitorio.

Pier Luigi Bersani ha compreso che non ci sono più tavoli su cui giocare una vittoria data per scontata. Il Pd resiste, sta sopra il 20 per cento, il Pdl non raggiunge neanche quella cifra. Ma non sono le percentuali che contano. Al Partito democratico c'è un solo numero che angustia e che fa storia: il 48 per cento degli italiani pensa di non andare a votare. Recuperare un gap del genere è impossibile.

Nei quartieri alti del Pdl l'analisi è ancora più sconfortante: il 70 per cento degli elettori del centrodestra non gradisce il governo Monti. E sono questi i numeri che inchiodano i partiti. Sono i numeri che non tranquillizzano Berlusconi, il quale continua a chiedersi, e a chiedere ai fedelissimi: ne vale la pena? E sono gli stessi numeri che angustiano Bersani, il quale si domanda perché non riesce a uscire dalla gabbia dei tecnici (e «gabbia» è parola sua).

BEPPE GRILLOBEPPE GRILLO

Allora ci si chiede, anzi lo ha chiesto Mario Monti, ma soprattutto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: cosa vogliono fare veramente i partiti? Sono le piccole cose che contano. Come la decisione del Pdl di bloccare i lavori per la legge elettorale, altro totem della politica italiana. Perché? A sentire uno che se ne intende, come il politologo Roberto D'Alimonte, la sinistra sta costruendo una legge elettorale per non vincere, ma per costringere tutti a una nuova grande coalizione. Regole che siano valide per inseguire questa prospettiva e per assecondare piani futuri, per un futuro non troppo lontano.

MASSIMO D'ALEMAMASSIMO D'ALEMA

La verità continua a essere una sola: a tutti fanno paura le elezioni a ottobre, vista la situazione di incertezza che attraversa i partiti, ma tutti ne sono in qualche modo tentati. In cuor suo Berlusconi le vorrebbe per fare chiarezza in un quadro di cui non riesce a vedere le prospettive. Il Pd va oltre e arriva a superare anche i dubbi. Vorrebbe andare a votare per una serie di motivi che nell'ultima segreteria sono stati enumerati.

MAURIZIO LUPIMAURIZIO LUPI

Primo, Grillo di qui a ottobre non sarà ancora del tutto esploso (come fenomeno elettorale, s'intende). Secondo, lo scontro tra la Lega e il Pdl è ancora aperto, il centrodestra non ha un vero candidato con il quale affrontare la battaglia delle urne. Ma ufficialmente nessuno pronuncia la parola magica: elezioni. Anche se ognuno sa esattamente di che cosa si sta parlando.

SILVIO BERLUSCONI -  PREGHIERA O PENNICHELLASILVIO BERLUSCONI - PREGHIERA O PENNICHELLA

Il segretario del Partito democratico subodora per forza che qualcosa si sta muovendo, ma per ora tace, acconsente e sostiene il governo Monti. Ma sa bene anche che nel Pd si è già programmato un organigramma per il dopo voto e che tutte le caselle sono state già occupate. L'organigramma al partito democratico lo hanno già fatto. Massimo D'Alema in Europa, nei nuovi panni del commissario europeo. Walter Veltroni alla presidenza della Camera. Beppe Fioroni ed Enrico Letta al governo, Dario Franceschini alla segreteria. Pier Luigi Bersani candidato premier, e, nel caso di un nuovo governo allargato anche nella prossima legislatura, vicepremier.

ANTONIO DI PIETROANTONIO DI PIETRO

Un patto, questo, a cui tutti i maggiorenti partecipano, fatta eccezione per Rosy Bindi che non sembra affatto insensibile alle profferte esplicite e dichiarate di Antonio Di Pietro. Insomma, a sinistra ognuno ha fretta di mettere le proprie bandierine. A destra c'è maggior cautela. Per dirla con il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi: «Il Partito democratico spera che gli facciamo il piacere. Vorrebbero che facessimo cadere Monti, magari perché non ci accontenta sulle frequenze tv, ma non hanno capito niente. È il Pd che vuole le elezioni in ottobre, non certo noi».

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VESPA, CHI ERA COSTUI? INDIGNATA LETTERINA DI "BRU-NEO" A DAGOSPIA: “IERI SERA AL PALAZZO DEI CONGRESSI HO ABBANDONATO LA CELEBRAZIONE DEI 100 ANNI DELLA RADIO E DEI 70 DELLA TELEVISIONE, INDIGNATO PER IL TRATTAMENTO RISERVATO A ‘PORTA A PORTA’. ACCANTO ALL'OMAGGIO A MONUMENTI COME ZAVOLI E PIERO ANGELA, SONO STATI RICORDATI ‘MIXER’ E ‘CHI L’HA VISTO’. MA NON UNA PAROLA, NÉ UNA IMMAGINE, SUI 30 ANNI DI PORTA A PORTA” - FATTE LE NOMINE, VESPA NON SERVE PIÙ? È STATO UN GENTILE CADEAU DA PARTE DI CHI È STATO ESTROMESSO? CHI C'È DIETRO? È MAI POSSIBILE CHE LA SCALETTA DI UN PROGRAMMA COSÌ IMPORTANTE, CHE CELEBRA UN SECOLO DI RAI, NON ABBIA AVUTO L’IMPRIMATUR DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA RAI, GIAMPAOLO ROSSI?

PERCHÉ GIORGIA MELONI È COSÌ INCAZZATA CON LA DISGRAZIATA "TALPA" CHE HA SPIFFERATO IL BLITZ SULLA CONSULTA DI MARTEDÌ PROSSIMO? LA DUCETTA SPERAVA DI COGLIERE DI SORPRESA L'OPPOSIZIONE E SPIANARE LA STRADA AL SUO CONSIGLIERE GIURIDICO, FRANCESCO SAVERIO MARINI. GIUSTO IN TEMPO PER IL 12 NOVEMBRE, QUANDO LA CORTE COSTITUZIONALE POTREBBE BOCCIARE L'AUTONOMIA LEGHISTA, CON GRANDE GIUBILO DELLA SORA GIORGIA: SE COSÌ FOSSE, SALTEREBBE IL REFERENDUM CHE NON LA FA DORMIRE LA NOTTE (GLI ITALIANI SONO CONTRARI) - ANCHE FORZA ITALIA HA CHIAMATO IN ADUNATA I SUOI, MA LA LEGA NO. E TE CREDO...

DAGOREPORT - LA FINANZIARIA È UN INCUBO PER IL GOVERNO CAMALEONTE DI GIORGIA MELONI: GRAVATA DAGLI OBBLIGHI EUROPEI SUL DEBITO PUBBLICO, CHE ANDRÀ SFORBICIATO DI ALMENO 12 MILIARDI L’ANNO, E DA UNA CRESCITA STRIMINZITA – EPPURE IL PNRR PIÙ DOVIZIOSO D’EUROPA (QUASI 200 MILIARDI) DOVEVA GARANTIRCI CRESCITA COSTANTE E SOPRA AL 3%. COS’È ANDATO STORTO? TUTTO: IL PIANO È STATO MAL SPESO E PEGGIO INVESTITO. E CON IL TRASLOCO DEL MINISTRO FITTO, CHE HA GIÀ PORTATO ARMI E BAGAGLI A BRUXELLES IN VISTA DELL’ESAME DELL’EUROPARLAMENTO, LA SITUAZIONE POTRÀ SOLO PEGGIORARE. LA MELONA INFATTI VUOLE DIVIDERE IL PORTAFOGLIO TRA CIRIANI E MUSUMECI, NON CERTO DUE FENOMENI DI EFFICIENZA E GESTIONE…

DAGOREPORT – APPROFITTANDO DEL ''VUOTO DI POTERE'' ALLA CASA BIANCA, NETANYAHU STA SERIAMENTE PENSANDO DI COLPIRE TEHERAN - SE DOVESSE ATTACCARE, LA RISPOSTA DELLA MACCHINA BELLICA DI KHAMENEI NON SARA' PIU' DIMOSTRATIVA PERCHE' ISRAELE VERREBBE COLPITA NON SOLO DALL'IRAN MA ANCHE DA SIRIA, IRAK, YEMEN, LIBANO, GAZA, CISGIORDANIA - GLI AMERICANI PROVANO A FRENARE LA FOLLIA DEL DOTTOR STRANAMORE D'ISRAELE CON UN’OFFENSIVA DIPLOMATICA SOTTO TRACCIA: SONO STATI I SERVIZI A STELLE E STRISCE AD AVVISARE KHAMENEI CHE NASRALLAH ERA NEL MIRINO DI TEL AVIV (LA GUIDA SUPREMA HA AVVISATO IL CAPO DI HEZBOLLAH, CHE NON HA ASCOLTATO) E AD ALLERTARE ISRAELE CHE I RAZZI STAVANO PARTENDO DA TEHERAN… - VIDEO