JAKE SULLIVAN È ARRIVATO A PECHINO, VISITA SU INVITO DI WANG YI
(ANSA) - Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Jake Sullivan, è arrivato a Pechino nell'ambito della visita che si concluderà giovedì e fatta su invito del capo della diplomazia cinese Wang Yi. Lo comunica l'ambasciatore Usa Nicholas Burns che, recatosi in aeroporto ad accoglierlo, ha postato una foto su X della loro stretta di mano.
MEDIA CINA, 'ALCUNE ASPETTATIVE POSITIVE DA VISITA SULLIVAN'
(ANSA) - La visita di Jake Sullivan in Cina, da oggi a giovedì su invito fatto dal capo della diplomazia mandarina Wang Yi, ha un significato speciale nella recente serie di comunicazioni tra Pechino e Washington: è la prima di un consigliere per la Sicurezza nazionale americano in otto anni e rappresenta un passo importante nell'attuazione del consenso raggiunto a San Francisco dai due capi di Stato, Xi Jinping e Joe Biden.
Il Global Times, il tabloid nazionalista del Quotidiano del Popolo, ha rimarcato in un editoriale che Sullivan e Wang, "attraverso questo canale di comunicazione strategica nell'ultimo anno e mezzo", avranno il loro quinto incontro su cui Cina e Usa hanno riposto alcune aspettative positive.
Le relazioni Cina-Usa sono adesso in una fase critica, nel mezzo "delle preoccupazioni" mandarine su Taiwan, sui diritti di sviluppo (restrizioni e sanzioni unilaterali) e sulla sicurezza strategica della Cina (a partire dal mar Cinese meridionale e orientale). Ma "tenere aperti ed efficaci canali di comunicazione strategica aiuta a garantire un'atmosfera e aspettative stabili" dei rapporti, a chiarire incomprensioni e ad evitare errori di valutazione su questioni importanti".
L'invito della Cina a Sullivan "riflette un atteggiamento responsabile e costruttivo nei confronti delle relazioni bilaterali, senza sottovalutare le difficoltà e le sfide", si legge ancora nell'editoriale, in cui si esprime l'auspicio che "si possa stabilire la corretta comprensione strategica per esplorare attivamente il modo giusto per far coesistere i due Paesi e se ci siano la capacità e le azioni pratiche per gestire efficacemente le differenze". E Pechino, infine, chiarirà "la sua ferma posizione e avanzerà le sue richieste serie"
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