Sì al riconoscimento, con un decreto, delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Luhansk. La conferma ufficiale nel discorso con il quale Vladimir Putin si rivolgerà direttamente alla nazione: ma la decisione è stata presa. Vladimir Putin l’ha comunicata al cancelliere tedesco Scholz e al presidente francese Macron.
Di fatto, vengono accolte le richieste dei filo-russi del Donbass. «Riconoscere le repubbliche separatiste è una violazione degli accordi di pace», aveva ammonito Scholz, mentre l'Europa preparava un possibile e duro pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia. Ma non c’è stato niente da fare.
«Dalla Russia la più grande minaccia alla pace dal 1945», ha dichiarato l'Alto rappresentante per gli affari esteri dell'Unione Europea Borrell mentre Macron convocava il consiglio della Difesa della Francia. Kiev ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza Onu, che per bocca del portavoce Dujarric ha già ammonito «tutti gli attori coinvolti ad astenersi da qualsiasi decisione o azione unilaterale che possa colpire l’integrità territoriale dell’Ucraina».
Il discorso del presidente: «L’Ucraina parte integrante della Russia»
EMMANUEL MACRON VLADIMIR PUTIN
«Prima di tutto vorrei ripetere che l'Ucraina non è un paese confinante ma parte integrante della nostra storia, della nostra cultura», ha esordito Putin. «Ci sono legami molto forti che ci legano all'Ucraina, siamo uniti da sempre anche nello spirito. La maggior parte dell'Ucraina, fin dall'inizio, è stata creata dalla Russia comunista e bolscevica a partire dalla rivoluzione del 1917. Dopo la seconda guerra mondiale Stalin ha riunito i territori finiti sotto l'influenza della Polonia e di altri paesi creando una nuova integrità territoriale».
Dopo aver spiegato a lungo le questioni che hanno accompagnato la storia e la frantumazione dell’Unione Sovietica, a partire dal ruolo e dalle responsabilità di Lenin nel strappare l’Ucraina alla Russia, è arrivato all’oggi. «Dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica la Russia ha riconosciuto nuovi paesi, e li ha aiutati a diventare indipendenti», ha spiegato il presidente.
Negli ultimi anni ci sono state sempre più richieste di aiuto da parte di gruppi nazionalisti, ma Kiev ha seguito gli interessi dell’occidente che prometteva una «civilizzazione» del popolo ucraino, «ma che in realtà faceva soltanto i propri interessi». Ne è seguito un periodo di corruzione e mala gestione sulla pelle degli ucraini «dominati da oligarchi preoccupati solo delle proprie ricchezze, che volevano solo dividere l’Ucraina dalla Russia».
separatisti filo russi nel donbass
Già nel pomeriggio le parole di Vladimir Putin rappresentavano un chiaro monito. «Siamo disponibili a una moratoria sull’ingresso dell’Ucraina nella Nato, ma il processo di pace non ha futuro». Parole che hanno preceduto un vertice del consiglio di sicurezza di Mosca in diretta tv. Una «prima assoluta».
Putin seduto al centro ad ascoltare attentamente tutti gli interventi, a cominciare da quello del ministro degli Esteri Serghei Lavrov. In diretta mondiale il presidente russo aveva subito alzato il tiro, dopo l'annuncio notturno dell'Eliseo di un possibile vertice tra Putin e Biden che sembrava far presagire una fase distensiva.
VLADIMIR PUTIN DURANTE IL FACCIA A FACCIA CON EMMANUEL MACRON
«Mosca sta considerando la richiesta di riconoscimento dei separatisti ucraini», è stata una delle prime frasi di Putin, che ha poi aggiunto: «Il processo di pace nel conflitto in Ucraina non ha alcuna prospettiva al momento». Assicurando infine che «gli Usa hanno assicurato che è possibile una moratoria sull'entrata dell'Ucraina nella Nato».
Messaggi volutamente inviati in diretta, per minacciare, blandire, inviare messaggi, come in un grande Truman show. «Non c'è altra via che riconoscere il Donbass, ha sintetizzato il ministro Lavrov. «Ho sentito le vostre opinioni, la decisione verrà presa oggi», aveva detto Putin ai membri del Consiglio di sicurezza. E la decisione è arrivata.
Manovre di guerra
Intanto le tensioni sul campo, ai confini dell’Unione europea, sono in continuo aumento come confermano i due caccia militari spagnoli che hanno sorvolato il Mar Nero per «controllare che i russi non violassero lo spazio aereo degli alleati». Addirittura la Bbc nel pomeriggio sosteneva che per il Regno Unito «l’invasione sia già iniziata». Mentre su Twitter la ministra degli esteri britannica, Elizabeth Truss scriveva: «Bisogna continuare a cercare una soluzione diplomatica, ma l’invasione dell'Ucraina da parte della Russia sembra molto probabile».
Il vertice (solo) annunciato
Eppure soltanto poche ore fa il presidente francese Macron annunciava un vertice tra Putin e il presidente americano Joe Biden a condizione che «la Russia non attacchi». Dal Cremlino il portavoce del leader russo, Dmitry Peskov, chiarisce che – per il momento – non c’è alcun appuntamento in agenda».
Al netto di quello previsto per il pomeriggio tra i ministri degli Esteri di Francia e Russia, Jean-Yves Le Drian e Serghei Lavrov, che hanno avuto un colloquio telefonico concordando di incontrarsi venerdì per «consultazioni preparatorie» in vista di un vertice sull’Ucraina.
Vienna: «La Russia si è annessa di fatto la Bielorussia»
mercenario russo nel donbass, ucraina
L’Austria lancia un allarme preoccupante: «La Russia si è appena annessa la Bielorussia, io ho infatti i miei dubbi che le truppe di Mosca lasceranno mai il Paese» dice il ministro degli Esteri austriaco Alexander Schallenberg che poi aggiunge: «Con le sue scelte Alexander Lukashenko ha di fatto rinunciato alla sovranità del suo Paese».
Dall’Ue finanziamenti all’Ucraina
Il Consiglio europeo ha stanziato aiuti all’Ucraina per 1,2 miliardi di euro sotto forma di prestiti per promuovere la stabilità del Paese e dare un rapido sostegno nella situazione di crisi. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, invece, sottolinea che l’ambasciata italiana resta «aperta e operativa», ma una «guerra sarebbe un disastro».
Polonia, iniziano le esercitazioni Nato «Colpo di sciabola»
Pianificate da tempo, sono iniziate oggi in Polonia le esercitazioni militari della Nato «Saber strike 2022». Le manovre si svolgono mentre è sempre più alta la tensione per la crisi ucraina. «Esercitazioni di addestramento come Saber Strike 2022 sono largamente pianificate in anticipo e non sono collegate ad alcuna operazione in corso», ha detto il ministero della Difesa di Varsavia, spiegando che vi partecipano 1300 soldati polacchi assieme a militari di paesi Nato. Le esercitazioni «colpo di sciabola 2022» si svolgono nel nord della Polonia, lontano dal confine sud est con l'Ucraina.
Germania: un piano umanitario in vista di possibili flussi di profughi
Un maxi piano di aiuti umanitari per affrontare grandi flussi di profughi causati dall'invasione dell'Ucraina, se ci sarà. Lo sta mettendo in piedi il governo tedesco, secondo il quale non è escluso uno scenario con milioni di persone in fuga in caso di attacco su vasta scala da parte delle forze armate russe. E' stata la ministra all'Interno tedesca, Nancy Faeser, a parlarne oggi a margine di una conferenza sulle migrazioni a Vienna: «La Germania si prepara ad aiutare soprattutto i Paesi vicini all'Ucraina con sostegni umanitaria. E ovviamente aiuteremo anche i profughi che arriveranno nel nostro Paese».
Ucraina: no fly zone russa sul Mar di Azov
Nelle ultime ore è entrata in vigore una no-fly zone dichiarata dalla Russia sul Mar d'Azov, ovvero una sezione settentrionale del Mar Nero. La notte scorsa, scrive Bbc news online, Mosca ha diffuso un avviso Notam (NOtice To AirMen, destinato ai piloti di aeromobili o elicotteri) per escludere gli aerei di linea commerciali dalla zona, che confina con il porto ucraino di Mariupol, vicino alla linea di contatto tra le forze separatiste ucraine e filo-russe.
esercitazione russa e bielorussa 2
Uccisi un miliziano e un civile a Kiev
Ma la tensione ai confini resta alta. L’esercito russo «ha distrutto due veicoli da combattimento della fanteria ucraina che hanno attraversato il confine». Lo afferma l'agenzia russa Ria Novosti, citando il servizio stampa del distretto militare meridionale. «L'esercito russo e le guardie di frontiera hanno impedito la violazione del confine da parte di sabotatori ucraini», aggiunge l'agenzia: sarebbero morte cinque persone. Una notizia che Putin definisce «una bugia».
Nello scambio di colpi artiglieria con l'esercito ucraino denunciato dalla repubblica autoproclamata di Donetsk, nel Donbass, sarebbe rimasto ucciso anche un civile, oltre a un miliziano. Lo asserisce la milizia secessionista filorussa, citata dall'agenzia russa Tass.
Il civile sarebbe, si afferma, un minatore che stava recandosi al lavoro ed è stato colpito mentre aspettava alla fermata dell'autobus.
Intanto il capo dell'autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk (LPR) Leonid Pasechnilk ha firmato un decreto sulla mobilitazione volontaria degli uomini di età superiore ai 55 anni. «Uomini anziani sopra i 55 anni possono arruolarsi volontariamente», si legge nel documento. Il decreto è entrato in vigore al momento della firma.
Il 18 febbraio, i capi della LPR e della DPR, Leonid Pasechnik e Denis Pushilin, hanno annunciato l'evacuazione dei residenti delle repubbliche in Russia, adducendo la crescente minaccia di ostilità. Il 19 febbraio è stata ordinata una mobilitazione generale nelle repubbliche del Donbass.