Matteo Pucciarelli per “la Repubblica”
roberto gualtieri giuseppe conte patuanelli
Alla fine è stato lo stesso ministro allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli a spiegare pubblicamente, ospite di Sky Tg24 , che il cosiddetto salva-Mediaset era tutta farina del suo sacco, in accordo con Roberto Gualtieri. Non un emendamento a favore di Silvio Berlusconi, «ma che riguarda il mercato in generale».
LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI
Il dietro le quinte della rivendicazione di Patuanelli è quello della profonda insofferenza e private rimostranze del Pd verso l' atteggiamento degli alleati: «Non possono mica fare i furbi sulla pelle degli altri», si sfogava ieri più di un deputato dem.
Un riferimento al battage da anti- berlusconismo vecchio stile del M5S, in primis a Luigi Di Maio che sui social posta un articolo del 2018 in cui si vantava di non farsi trovare al telefono dal Cavaliere; mossa interpretata come il tentativo di affibbiare addosso al Pd lo stigma degli "inciucisti".
Da qui il pressing su Patuanelli per mettere in chiaro com' erano andate le cose: è vero che il provvedimento era stato presentato dalla senatrice del Pd Valeria Valente, ma l' origine era un' altra.
La sequela di retropensieri attorno al provvedimento che nei fatti dà una sponda all' azienda dell' ex premier, preda ambita dai francesi di Vivendi, è bella lunga. E anche le timide aperture verso il governo giallorosso di Berlusconi e della sua pattuglia non sono certo passate inosservate.
berlusconi bollore vivendi mediaset
Per il M5S, specie in una fase delicata come quella degli Stati generali in corso, un eventuale accordo con Forza Italia è difficile da far digerire alla propria base, già provata dalle numerose giravolte degli ultimi anni. Ma allo stesso tempo Mediaset è una azienda italiana in un ruolo strategico, impossibile disinteressarsene, e c' è una riforma complessiva del sistema delle telecomunicazioni al quale mettere mano.
L' emendamento al pacchetto covid va in aula alla Camera la prossima settimana e a parte le incomprensioni tra alleati di governo, «è riuscito a spaccare il centrodestra, un colpo a nostro favore», dice il viceministro al Mise, Stefano Buffagni. La Lega infatti ha cercato di fermare la norma, facendo infuriare il Cavaliere.