Estratto dell’articolo di Mario Sensini per il “Corriere della Sera”
Le pensioni minime per Forza Italia, la flat tax per la Lega, gli sgravi ai dipendenti e il sostegno alle famiglie per Fratelli d’Italia. La prossima legge di Bilancio si presenta difficile, ma non impossibile, e i partiti di maggioranza cominciano a delineare le priorità politiche e le richieste. Sul minimo da fare, la conferma del taglio al cuneo fiscale e degli sgravi Irpef, sono tutti d’accordo. [...]
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha tenuto i conti pubblici finora in maniera ferrea, ed in più ha dalla sua l’arma delle nuove regole comunitarie sui bilanci, che nessuno nella maggioranza ha ben capito, e che gli impongono di presentare un piano di risanamento settennale alla Ue entro metà settembre.
antonio tajani giorgia meloni matteo salvini
Naturalmente ha spento ogni entusiasmo sull’ipotesi di un tesoretto che potrebbe nascere dalla forte crescita del gettito fiscale, ma l’ipotesi è concreta. Migliorerebbe il quadro dei conti, visto che servono 17 miliardi solo per confermare le misure del 2024. Complicherebbe quello della prossima finanziaria, perché le pretese dei partiti cresceranno.
Gli assegni
Per la Lega di Matteo Salvini il problema è sempre il superamento dei vincoli della legge Fornero. «Dopo il ’96 il sistema è tutto contributivo. L’assegno corrisponde a quanto si è versato, il problema» spiega Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze del Senato, «non è quando esco, ma quanto prendo».
CASSE VUOTE AL MEF - VIGNETTA BY GIANNELLI
Per sostenere il meccanismo la Lega propone il rafforzamento della previdenza complementare su base volontaria. L’operazione, così, avrebbe costo zero. «Meglio sarebbe se fosse incentivata» dice Garavaglia. Costa inevitabilmente molto, invece, l’adeguamento delle pensioni minime, bandiera di Forza Italia. Portarle tutte subito a mille euro dai 614 di oggi, costerebbe almeno venti miliardi. [...]
Le tasse
La Lega e Forza Italia condividono l’idea di ampliare la flat tax al 15% per i lavoratori autonomi, dagli attuali 85 a 100 mila euro di reddito. Secondo Matteo Salvini la misura non costa nulla perché si ripaga da sola. Fratelli d’Italia pensa invece a un nuovo intervento sull’Irpef per i dipendenti dopo quello deciso l’anno scorso, questa volta per favorire il ceto medio.
I redditi, ha detto il viceministro delle Finanze, Maurizio Leo, fino a 50 mila euro e poco oltre, «che si stanno impoverendo». Per farlo servirebbero più di 4 miliardi, oltre ai 4 che servono per confermare gli sgravi Irpef 2024.
Le imprese
maurizio leo - giancarlo giorgetti
Altro tema caldo, quello delle imprese, cui è stato tolto l’incentivo dell’Ace l’anno scorso, e si aspettano ripari. La delega fiscale prefigura la riduzione dell’Ires dall’attuale 24%. Costa 2-3 miliardi e potrebbe essere condizionata ai nuovi investimenti e alla creazione di nuova occupazione. È sparita invece dall’orizzonte, per adesso, ogni ipotesi di tassa straordinaria sui loro utili. [...]
iter della legge di bilancio - la stampa giancarlo giorgetti giorgia meloni