QUALCUNO SVEGLI BEPPE SALA E GLI DICA DI AUMENTARE LE CORSE DELLA METRO - LE FOTO CON I VAGONI PIENI ALLE 6 DI MATTINA NON SONO ''COLPA'' DEI VIAGGIATORI: A QUELL'ORA NON C'È MICA GENTE CHE VA A FARE STRUSCIO IN DUOMO, MA LAVORATORI, COMMESSI DEI SUPERMERCATI, PERSONALE DELLE PULIZIE CHE NON HA L'ALTERNATIVA DI STARE SUL DIVANO COME I VIP CHE FANNO APPELLI. SONO ASSIEPATI PERCHÉ LE CORSE SONO RIDOTTE, E NON HANNO MASCHERINE PERCHÉ NON SI TROVANO: LA TESTIMONIANZA DEL FOTOGRAFO STEFANO ROSSELLI DELLA ''NOBILE AGENCY''

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metro milano in epoca coronavirus 7 metro milano in epoca coronavirus 7

 

Giusy Fasano per www.corriere.it

 

Linea rossa della metropolitana di Milano, 6.10 di stamane. Il fotografo Stefano Rosselli (@nobileagency) coglie delle immagini che hanno — almeno a prima vista — dell’incredibile. La folla sul treno, sulla banchina, sulla scala mobile, sui sedili d’attesa... Scatta e manda tutto alla fondatrice Gabriella Nobile, fondatrice della @nobileagency e scrittrice (è di pochi giorni fa il suo “I miei figli spiegati a un razzista”, con la prefazione di Liliana Segre). Nel messaggio che il fotografo le invia dice che sul treno visto da lui c’era molta gente «ma il super affollamento era sul treno prima». E aggiunge che «la stragrande maggioranza erano extracomunitari che andavano a fare le pulizie nelle aziende...». Persone alle quali è consentito — dal decreto del governo — spostarsi «per motivo di lavoro»: ma che devono fare i conti con i mezzi che possono avere a disposizione.

 

Meno corse, più assembramenti

Gli assembramenti si creano in alcune fasce orarie: sulla corsa delle 6, quella delle 6.20 e poi nel pomeriggio, all’ora del rientro. La diminuzione delle corse amplifica l’effetto folla. Tutto questo mentre ci ripetiamo e ci ripetono all’infinito di tenere la distanza di almeno un metro. E mentre gli scienziati si aspettano e temono «la battaglia di Milano» contro il coronavirus.

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