Francesco Olivo per “la Stampa”
I fasti di un tempo sono lontani, ma Forza Italia è soddisfatta del voto delle amministrative. Per Licia Ronzulli, capo della segreteria di Silvio Berlusconi e coordinatrice lombarda, però, «le divisioni nella coalizione hanno pesato molto».
Quali sono gli aspetti positivi del voto di domenica?
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«Più cittadini di prima potranno conoscere il buon governo del centrodestra, che abbiamo liberato una città importante come Palermo dal mal governo della sinistra. Confermiamo un ottimo sindaco a Genova, vinciamo a L'Aquila, vinceremo a Catanzaro e in altre importanti città. Emerge che, a dispetto di quanto sosteneva qualcuno, il progetto del centrodestra è ancora quello nel quale gli italiani hanno maggiore fiducia».
Il centrodestra esce rafforzato come coalizione?
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«Abbiamo avuto la conferma di due aspetti: che uniti si vince e, soprattutto, che il centrodestra rappresenta ancora e sempre in misura più grande la maggioranza degli italiani».
Hanno pesato le divisioni?
«Molto, anche se numericamente erano poche. Dove ci siamo divisi, spesso per ragioni locali, siamo stati penalizzati dagli elettori. Come sostiene da sempre il presidente Berlusconi, il centrodestra vince se è unito, se si divide regala un vantaggio al centrosinistra, quello che oggi chiamano campo largo, ma che appare come il Pd allargato a quel che resta del M5S. Nelle cinque città dove siamo andati divisi arriviamo comunque al ballottaggio e possiamo convergere su un candidato unico».
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Forza Italia resta centrale?
«Lo dicono i numeri, ma anche il buon senso. Siamo centrali non soltanto perché senza Forza Italia non si vince da nessuna parte. Anzi, l'esempio di Verona dimostra che siamo competitivi anche contro l'asse FdI-Lega, con un buon candidato. Dove FdI ha scelto di correre da sola rompendo l'unità della coalizione ha incontrato risultati inferiori al dato nazionale.
Noi occupiamo uno spazio politico solo nostro, abbiamo un elettorato fedele, siamo centrali nei temi e anche per la nostra collocazione internazionale. Da questo voto usciamo rafforzati nella convinzione che, dopo un periodo complicato, torniamo a crescere e a rafforzarci. Possiamo tornare ad essere non solo il baricentro, ma confermarci prima forza politica e della coalizione non solo a Palermo o in altre città del Sud».
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La Lega annuncia un'offensiva economica. Il governo sarà sottoposto a scossoni?
«Se il governo sta vivendo alcune fibrillazioni non è a causa del centrodestra, ma del M5S.
L'attuale congiuntura, con l'inflazione al 6%, il caro bollette, l'aumento del costo del carburante richiede iniziative a sostegno di famiglie e imprese. È una questione di buon senso sulla quale concorderà l'intera maggioranza».
Ci sarà un progetto comune, federazione o liste unitarie, con la Lega, entro un anno?
«Ho sentito più parlare di queste ipotesi sui giornali che alle riunioni di coalizione o di partito. È un tema che non è stato mai realmente affrontato. Berlusconi lanciò questa idea in un quadro politico molto diverso, poi non se n'è più parlato. Di certo qualunque ipotetico progetto coinvolga i partiti del centrodestra, questo deve essere condiviso, un'unione di forze e non di debolezze. Di qui a quel giorno cerchiamo tutti di impegnarci per dare forza alle nostre sigle: noi di Forza Italia stiamo facendo il possibile, come mi auguro facciano gli amici di Lega e Fratelli d'Italia».
Giorgia Meloni oggi è la leader del centrodestra?
«Ha avuto un meritato successo, ma per il centrodestra il tema non è mai stato e non è chi fa il leader. L'ottimo risultato del centrodestra nasce dal concorso di idee e di forze diverse, tutte essenziali per vincere».