Paolo Griseri per “la Stampa”
All'inizio fu Beppe Grillo ad annunciare che la galleria della Tav Torino-Lione era inutile «perché non ha senso far viaggiare le mozzarelle a 300 all'ora». Dunque duri e sicuri contro i treni veloci e le gallerie. Facile quando si cavalca il Popolo. Ma nel 2018 il Popolo entra nel Palazzo e, come accade ai traghetti, le posizioni degli eletti del Popolo si spostano lentamente fino a capovolgersi di direzione. Prima fu la Tav Napoli-Bari. Alta velocità sì, ma buona anche per i No Tav.
Addirittura il vicesindaco di Napoli andò a manifestare a Torino contro la linea per Lione pur sostenendo che quella per Bari (più costosa per l'Italia) «è utile». Come ci era andato in vicesindaco da Napoli a Torino? «Con il Frecciarossa». Sdoganata l'alta velocità buona, venne la stagione del toninellismo e del calcolo costi/benefici. Una costosissima perdita di tempo che giunse alla conclusione che la Tav non era conveniente ma sarebbe stato assai peggio interromperla.
tunnel sullo stretto di messina2
E così Conte annunciò che si faceva. L'ultimo diaframma a cadere è stato quello del Ponte sullo Stretto. I 5 stelle si preparano a digerire anche quello. Quel tunnel che si detesta in Val di Susa ora diventa una soluzione ideale tra Scilla e Cariddi. Per completare la giravolta, manca l'ultimo passaggio: consentire che la galleria venga attraversata dai diesel euro zero.