Francesca Pascale con Berlusconi
Paola Di Caro per Corriere.it
«Je ne regrette rien» è la canzone che ama di più. E per un uomo che di amori ne ha avuti tanti e di esperienze in ogni campo anche di più, è quella giusta per raccontare e raccontarsi. «Non mi pento di nulla, né del bene che mi è stato fatto, né del male: è lo stesso per me. Viene pagato, spazzato via, dimenticato... Amori spazzati via, con i loro tremolii, torno a zero... Perché la mia vita, le mie gioie, oggi iniziano con te» intonava Edith Piaf.
marina berlusconi carla dall oglio
E quante volte Silvio Berlusconi l’ha cantata accompagnandosi al piano, come un inno che ha scandito i suoi pienissimi 83 anni. Sì, perché il rapporto tra il Cavaliere e le donne della sua vita — quelle ufficiali, quelle ufficiose, quelle lecite, quelle proibite — da un primo bilancio è stato davvero da «nessun rimpianto», una sequela di spazzare via, ricominciare. Ma pagando.
In sentimenti, certo, come capita a tutti. Ma anche in denaro, come raccontano le cronache delle ultime settimane, con il cadeau di 20 milioni (lievitato rispetto all’offerta iniziale che sembra fosse molto, ma molto più bassa, cinque milioni dicono i bene informati) più una sorta di argent de poche da un milione l’anno per l’ultima ex compagna, Francesca Pascale, con la quale il rapporto si è chiuso ufficialmente a marzo (con un comunicato stampa ufficiale di Forza Italia).
BETTINO CRAXI AL MATRIMONIO TRA SILVIO BERLUSCONI E VERONICA LARIO CON FEDELE CONFALONIERI
Ed è chiaro che per chi se lo può permettere fa meno rumore sia il modo in cui ci si lascia sia il quanto si lascia. Ma non c’è dubbio che l’ex premier — almeno a quanto risulta — ha sempre lasciato un civile ricordo di sé e un lauto riconoscimento economico per il pezzo di vita — lungo o breve che fosse — passato assieme.
«Scrivici quello che vuoi»
veronica lario a teatro nel magnifico cornuto con enrico maria salerno 1980
Forse a fare abbastanza eccezione alla regola è proprio la prima moglie, la riservatissima Carla Elvira dall’Oglio, sposata nel 1965 dopo un anno di fidanzamento e madre dei suoi figli Marina e Pier Silvio. Un matrimonio vissuto ancora poco sotto i riflettori, in tempi in cui già era tanto il successo e altrettanto la ricchezza ma meno la grande fama, tanto che Berlusconi potè vivere in clandestinità dal 1980 la storia parallela con Veronica Lario, nome d’arte di Miriam Raffaella Bartolini, bellissima attrice che recitava nel di lui teatro Teatro Manzoni di Milano e che lo folgorò («Ho sentito un fulmine» disse lui «ma non era un temporale») durante la rappresentazione del Magnifico Cornuto, perché il destino se vuole mette malizia in certi istanti.
paola turci francesca pascale foto da oggi 4
Per Veronica, 20 anni più giovane, si trasferì a villa Borletti di via Rovani e chiuse il matrimonio con Elvira, nell’85. Da lei, nessuna polemica pubblica, nessuna esternazione, di lei pochissime fotografie, ma un rapporto che — complici i figli — è continuato civilmente e senza scosse, nonostante si racconti che il lascito dopo il divorzio sia stato abbastanza contenuto, che la signora non abbia mai lottato per ottenere di più.
berlusconi e belen ritwittato da fiorello
Sull’assegno di separazione sembra che abbia dato all’ex marito una sola indicazione: «Scrivici quello che vuoi». Poi, sono stati i figli a provvedere nel tempo a ogni eventuale bisogno, anche passando con lei estati nelle ville dell’ex premier, come quella alle Bermuda.
SILVIO BERLUSCONI VERONICA LARIO 1
La seconda vita con la «first lady»
Con Veronica comunque inizia la seconda vita di Berlusconi. Sposata nel 1990, quando già erano nati i loro tre figli, Barbara, Eleonora e Luigi, con lei accanto Berlusconi diventa il personaggio conosciuto a tutti quale è. Le tivù, il calcio, le immagini bucoliche della villa di Macherio, una miliardaria famiglia felice sulla quale punterà, e molto, nella campagna elettorale che lo portò nel ‘94 a diventare premier.
veronica lario e silvio berlusconi a una partita del milan nel 1987
E se sugli anni che precedettero quel salto lui stesso ogni tanto si lasciava andare a confidenze allegre — le donne gli sono sempre piaciute tanto, troppo — da quel momento in poi Veronica è la first lady. Che si concedeva poco, lo strettissimo necessario, che non parlava, che viveva nel suo mondo privato. Improvvisamente squassato in pubblico quando nel 2007 viene alla luce, come un lunghissimo spettacolo di fuochi d’artificio, la terza vita di Berlusconi.
La terza vita: complimenti e ossessioni
Da tempo il Cavaliere — che pure a volte ancora corteggiava la moglie, per esempio regalandole una romanticissima vacanza a sorpresa a Marrakech per i suoi 50 anni con tanto di travestimento da guerriero berbero — si è fatto sempre più «galante», se non decisamente inopportuno, nel suo lessico.
BERLUSCONI RIPRESO DI NASCOSTO DALLE OLGETTINE
Veronica si vede sempre meno, non lo accompagna, non c’è, mentre ci sono accanto al leader deputate, amiche, attrici, elettrici spasimanti, giovani, bellissime. E Lele Mora racconta di lui «che aveva perso la testa» per Francesca Dellera, e Daniela Santanché che scherza «giuro, è ossessionato da me», e qualcuno che sussurra di una passione a senso unico per Belen, e altre una sorta di stordimento per Mara Carfagna, alla quale disse ridendo alle tivù: «Ti sposerei!».
francesca dellera nuda la carne
Non c’è occasione in cui l’ex premier non lesini complimenti, finché — avendo lui esagerato alla cerimonia dei Telegatti mandata in tivù — Veronica non si tiene più. E a Repubblica scrive che ha letto di affermazioni «lesive della mia dignità», chiede se debba considerarsi come il personaggio di Catherine Dunne «l’altra metà di niente», vuole proteggere la propria «dignità» e chiede «pubbliche scuse». Che arrivano a stretto giro di posta, presentate come «atto d’amore».
D’Addario «nel lettone di Putin»
Non basterà a impedire il precipizio. Perché è vero che il tacito patto tra i coniugi è lasciarsi libertà, ciascuno di vivere separatamente la propria vita e seguire i propri interessi, ma Berlusconi imbocca una via senza ritorno, e sono ormai entrate nella sua vita pubblica e privata troppe donne che porteranno alla deflagrazione, del suo matrimonio e di una parte della sua vita politica.
La notizia della sua partecipazione alla festa dei 18 anni della sconosciuta Noemi Letizia, che arriva dopo mesi di frequentazioni anomale con ragazze giovanissime, veline, aspiranti tali in cerca di fortuna, escort professioniste come Patrizia D’Addario con le registrazioni della sua notte nel «lettone di Putin», porta Veronica alla denuncia clamorosa proprio mentre si stanno definendo le liste delle Europee del 2009 nelle quali l’ex premier vuole inserire tante «amiche» che i suoi uomini cercano di depennare.
PATRIZIA DADDARIO E BERLU images
È tutto un «ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere», scandito da immagini di «vergini che si offrono al Drago», scrive la Lario, in una lettera aperta che il marito prese malissimo. «È come se mi avesse sparato in bocca», confidò agli amici.
Ruby e i party di villa Certosa
Arriva la richiesta di divorzio, in un clima tesissimo che accompagna mesi tormentati, quelli dei party di villa Certosa tra donne e premier (quello ceco) nudi in piscina, quelli in cui si consuma e diventa poi un clamoroso processo il caso Ruby. Stuoli di ragazze reclutate, pagate, in seguito ancora generosamente mantenute per anni, per allietare le «cene eleganti» del premier.
PATRIZIA DADDARIO E BARBARA MONTEREALE resize
Venne assolto Berlusconi, ma lo scandalo non ha riabilitazione. E la dura battaglia legale con Veronica terminerà solo nel 2019, con un accordo ultra-milionario (46 quelli concessi, più averi, case, azioni), ma almeno una pace siglata, e oggi un rapporto non più conflittuale (dopo l’ultimo accordo sul divorzio ndr, leggi qui) tra i due ex coniugi che sono tornarti occasionalmente a parlarsi, perfino a vedersi di rado.
barbara montereale palazzo grazioli
Ha calcolato Tommaso Labate sul Corriere della Sera che tra risarcimenti, assegni di divorzio, donazioni e prestiti senza restituzioni a tantissime donne famose e no (fra le quali la moglie di Marcello Dell’Utri, condannato per mafia, con la formula di un prestito infruttifero, o Nicole Minetti, la consigliera regionale protagonista del caso Ruby), per amore o giustizia, per interesse e quieto vivere o per garantirsi la riservatezza su una vita spesso al limite, dal 2010 a oggi il Cavaliere abbia speso oltre 75 milioni di euro. Fra i quali i 20 per Francesca Pascale, penultima fidanzata ufficiale, conosciuta proprio negli anni più scapigliati.
«Questo è il mio numero...»
Napoletana, 35 anni, un passato diviso tra l’amore per la politica e quello per lo spettacolo, la Pascale conosce Berlusconi nel 2009, lo approccia — così lei stessa ha raccontato — a un comizio: «”Questo è il mio numero”, gli dissi allungandogli un pezzetto di carta. “Aspetto una tua telefonata”. (...) Qualche giorno dopo, a mezzanotte, squilla il mio cellulare. (...) Restammo al telefono per due ore filate».
Lo frequenta assiduamente e di fatto si trasferisce ad Arcore, ma la storia viene ufficializzata solo nel 2012. Da allora, per anni, il suo ruolo si trasforma: da giovanissima fidanzata a ispiratrice di alcune passioni di Berlusconi, da quelle per i cagnolini (primo della lista, il famoso Dudù) all’apertura sul tema dei diritti in particolar modo per le unioni civili e le famiglie Arcobaleno.
MINETTI FEDE MORA BERLUSCONI RUBY BUNGA
E soprattutto, con un malcelato scontento sia della famiglia che dell’entourage del partito, diventa una sorta di “filtro” per il Cavaliere, con un ruolo politico: le frequentazioni, le decisioni, le candidature, le telefonate, su tutto o quasi la sua presenza si fa sentire. Fino al graduale allontanamento negli ultimi due anni e la separazione annunciata addirittura in un comunicato ufficiale del partito nel marzo scorso.
La quarta vita con Marta
E d’altronde la crisi arriva quando un’altra donna entra in quella che può essere considerata la quarta vita di Berlusconi. Più appartata, riservata, tranquilla e accanto a una compagna ancora più giovane delle precedenti, la deputata calabrese Marta Fascina.
SILVIO BERLUSCONI MANO NELLA MANO CON MARTA FASCINA
Trent’anni, nata a Melito di Porto Salvo (Reggio Calabria) ma cresciuta in Campania, la giovane deputata (eletta a 28 anni) ha un passato di collaboratrice di prima fila nell’ufficio stampa del Milan, stimata da Adriano Galliani, graditissima a Berlusconi che ne apprezzò subito le doti di passione vera, ma assieme di low profile.
Mai una polemica, mai una dichiarazione fuori posto, mai foto compromettenti, mai moine, mai nulla che non fosse la pubblica adorazione del capo: il suo profilo Instagram riproduce esclusivamente interventi e fotografie del Cavaliere, più un paio di sue immagini che sono diventate praticamente le uniche in circolazione. Perché Marta Fascina vive all’ombra di Berlusconi, nelle sue case, ha passato il lockdown senza separarsi un attimo dal compagno, in religioso silenzio.
Il «passaggio di consegne»
Non facile il “passaggio di consegne” tra le due compagne, quella con cui il rapporto finiva e quella con cui cominciava. In un 2018 difficile, nel quale la Pascale appariva sempre più lontana da Arcore e la Fascina sempre più inserita con un ruolo di collaboratrice aggiunta.
La Pascale se la prese anche con la responsabile di tutta la comunicazione e i rapporti esterni del Cavaliere, Licia Ronzulli, considerata troppo amica della rivale. Poi avvertì: «Se scoprissi che in questa storia c’è qualcosa di vero, tra me e il presidente finirebbe tutto». È andata così.
La silenziosa Fascina ha preso il posto che era della Pascale, sempre più saldamente. Oggi non frequenta più la Camera se non sporadicamente e, se accade, non si lascia sfuggire una parola. Ha anche incontrato i figli del Cavaliere, a villa Certosa, e perfino Veronica per un fugace aperitivo. È lei la first lady. Come la prima, riservatissima. Per quanto, lo dirà il tempo.
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