LE IENE - "SCIACALLI" ITALIANI HANNO RITARDATO LA LIBERAZIONE DI SILVIA ROMANO?
https://www.iene.mediaset.it/video/silvia-romano-rapimento-soldi-riscatto_947212.shtml
Giacomo Amadori Giuseppe China per “la Verità”
Un fantasma aleggia nei palazzi del potere. E ha le fattezze di Valter Tozzi, cinquantasettenne geometra reatino pluridenunciato, il quale si è fatto fotografare con decine di rappresentanti delle istituzioni, dal premier Giuseppe Conte al presidente Sergio Mattarella agli ex ministri come Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti. Lasciando credere a tutti, compresi i suoi compaesani, di essere uno 007.
Nei giorni scorsi un imprenditore di una ditta di Ncc laziale, Stefano Saraceni, arrestato per terrorismo di matrice neofascista (accusa poi caduta) e condannato per detenzione di armi, è andato in tv a raccontare che Silvia Romano, sequestrata il 20 novembre 2018, è rimasta due anni prigioniera tra il Kenya e la Somalia perché voraci uomini delle istituzioni volevano banchettare con 20 milioni di euro di riscatto e che per questo bisognava attendere prima di farla rilasciare.
A raccontargli questa storia, in una serie di conversazioni registrate tra novembre e dicembre 2018, è stato un presunto «funzionario buono» delle nostre istituzioni che lo aveva contattato attraverso un appuntato dei carabinieri (N. F.), originario di Cerignola. Quell' uomo, abbiamo scoperto, era Tozzi e il suo intento sarebbe stato quello di coinvolgere Saraceni, che ha vissuto 21 anni in Kenya, nella liberazione della cooperante.
Il racconto di Saraceni è stato raccolto dalla trasmissione Le Iene, a cui l' uomo si è rivolto per tentare di recuperare 5.800 sterline, una fattura che aveva emesso per i servigi resi al misterioso funzionario. Per questo attraverso l' avvocato Claudia Denaro ha inviato una diffida con contestuale messa in mora a Palazzo Chigi. Ad essa la Presidenza del Consiglio non ha fatto opposizione e per questo ora la legale si appresta a depositare il decreto ingiuntivo. Ma il vero problema non è questo, quanto il ruolo di Tozzi all' interno delle istituzioni. Il geometra, che vive a Borgo Velino, in provincia di Rieti, e che, come detto, colleziona denunce, è un personaggio difficile da inquadrare.
Di certo le sue gravissime accuse alla nostra intelligence e non solo ad essa, alla luce delle segnalazioni di polizia, sono difficili da credere. La lista dei suoi presunti reati è stata puntualmente ricostruita in una lettera inviata dal prefetto di Rieti Giuseppina Reggiani alla presidenza del Consiglio dei ministri, protocollata il 26 giugno 2019.
valter tozzi sull aereo di stato con i due maro
Nell' occasione la donna ha risposto a una richiesta di Palazzo Chigi di avere «una situazione aggiornata della posizione giudiziaria dell' interessato» in vista della concessione dell' autorizzazione a fregiarsi nel territorio italiano dell' onorificenza pontificia di Cavaliere dell' ordine equestre di San Silvestro Papa ottenuta nel 2003. La domanda partiva da Tozzi, come risulta dai documenti allegati a cui La Verità ha avuto accesso. In essi il geometra si qualificava come «Cavaliere all' ordine e al merito della Repubblica, benemerito della Presidenza del Consiglio, pensionato privilegiato del Ministero della difesa quale invalido di guerra per i servigi resi alla Patria».
La risposta del prefetto è pesantissima: «Si comunica che il signor Valter Tozzi, nato a Rieti il 14 gennaio 1963 e residente a Borgo Velino [], geometra con studio tecnico ad Antrodoco, è di censurabile condotta morale e civile, gravato dalle seguenti vicende penali». Di seguito un elenco di sette denunce.
Nel 2005 era stato segnalato dalla stazione del Corpo forestale di Antrodoco per abuso di ufficio in qualità di geometra progettista di una costruzione. Dal 2015 al 2019 è stato querelato dai parenti per dissapori legati a una palazzina ereditata a Borgo Velino, dove Tozzi ha lo studio, ma dove vive anche il fratello Salvatore con le figlie e la moglie. Il fratello nel 2015 e nel 2018 lo ha accusato di minacce aggravate e violenza sulle cose. Nel 2018 la situazione peggiora: gli viene contestato di aver minacciato di morte con una pistola a salve il congiunto e di essersi rifiutato di dare indicazioni sulla propria identità personale agli uomini dell' Arma.
Il 17 dicembre del 2018, poco prima di interrompere le comunicazioni con Saraceni, viene denunciato dai carabinieri di Rieti «per sostituzione di persona e falsa attestazione o dichiarazione ad un pubblico ufficiale sulla propria identità personale per essere stato trovato in possesso di vari indumenti e gradi di tipo militare ed una paletta del tipo utilizzata dalle forze dell' ordine con scritta, da un lato "Presidenza del Consiglio dei ministri" e dall' altro lato "Dipartimento della Protezione Civile"».
La vicenda descritta dai militari è comica. L' uomo sarebbe stato pizzicato dal responsabile di un supermercato sulla Salaria mentre si aggirava tra gli scaffali «occultando-nascondendo delle confezioni all' interno di altre». Dopo essere stato redarguito l' uomo si è difeso spiegando di essere «un ufficiale dei carabinieri incaricato dalla sede centrale dell' azienda» di verificare la corretta attività del personale e per questo avrebbe dovuto «riempire il carrello ed uscire dal supermercato senza pagare». Alla vista dei militari Tozzi si è tolto dal petto un adesivo con il grado di generale di brigata dei carabinieri e ha detto «di non sapere come la merce fosse finita dentro al carrello».
In un primo momento «dichiarava di essere un militare, ma poi rinnegava l' appartenenza a qualsiasi corpo di polizia in genere». Però, durante le operazioni di perquisizione, gli investigatori in casa sua hanno trovato una mimetica di tipo militare, vari scudetti e «scritte», compresa una riferibile ai servizi segreti interni, l' Aisi. A chi gli chiedeva come fosse entrato in possesso di quel materiale rispose «categoricamente»: «Segreto di Stato». Ma, annotavano i militari, «senza dimostrare alcunché».
La lista del prefetto continua: Tozzi il 4 maggio del 2014 è stato denunciato «dalla Polizia Stradale di Rieti per simulazione di reato e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico [], poiché avrebbe simulato il furto dell' autovettura di proprietà della moglie, da lui utilizzata, dichiarando nella relativa denuncia [] che all' interno del bagagliaio vi erano vari documenti di natura riservata rilasciati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e altri ministeri, riguardanti incontri di alte cariche dello Stato con funzionari e capi di Stato esteri, sequestri di cittadini italiani all' estero, tessere magnetiche per l' accesso a Palazzo Madama, Palazzo Chigi e vari aeroporti italiani e altra documentazione di particolare interesse per la sicurezza nazionale».
GIUSEPPE CONTE - SILVIA ROMANO CON I GENITORI - LUIGI DI MAIO
Il 12 luglio 2018, a seguito delle sopra citate notizie di reato, la Prefettura emetteva nei suoi confronti il «decreto di divieto di detenzione armi» e, per gli stessi motivi, la Questura di Rieti, due mesi dopo, provvedeva alla «sospensione della licenza di porto di fucile per uso sportivo».
Tuttavia, nulla figurerebbe «presso il casellario giudiziale, né presso la Procura della Repubblica di Rieti» in ordine a queste denunce. Ieri il procuratore di Rieti Lina Cusano Piro ha preferito non fornire informazioni sulla situazione giudiziaria di Tozzi.
Dopo aver ricevuto questo papello denso di accuse la Presidenza del Consiglio ha informato la Prefettura che il diploma di autorizzazione era già stato «consegnato a mano all' interessato» il 21 maggio 2019 e che pertanto non era «richiesta la consegna in una cerimonia pubblica».
Nonostante questo curriculum sui suoi profili social Tozzi esibisce le sue foto insieme con Mattarella, con Conte, con l' ex capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, con l' ex sottosegretario alla Presidenza del consiglio Gianni Letta. Ma ci sono anche immagini di lui che, in due diverse occasioni, si trova insieme ai marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone all' aeroporto militare di Ciampino. In una (datata 22 dicembre 2012) scende direttamente dall' aereo della Presidenza del Consiglio insieme con il capo di Stato maggiore della marina, l' ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, nella seconda (27 maggio 2016) è insieme con i ministri Pinotti e Gentiloni, con l' allora capo di Stato maggiore della Difesa Claudio Graziano e con l' attuale vicedirettore del Dis Carmine Masiello (ex consigliere militare di Matteo Renzi a Palazzo Chigi).
Al paese, dove è considerato un po' sbruffone, ricordano che da giovane faceva il vigile urbano. Poi leggenda vuole che si sia trasferito al Cerimoniale del Quirinale al seguito del presidente Francesco Cossiga. Qualcuno ricorda di averlo visto al telegiornale mentre scendeva dal velivolo che riportava in Italia la salma del dirigente dei servizi segreti Nicola Calipari. Ma come fa un geometra pluridenunciato a salire sugli aerei di Stato? Ieri né dal Ministero della Difesa, né dal Quirinale ci sono arrivate risposte.
L' ex ministro Pinotti ci ha invece scritto: «Non so chi sia (Tozzi, ndr). Essendo sceso dall' aereo di Stato immagino afferisse a qualche struttura di Palazzo Chigi. A mia memoria non ha mai fatto parte di mie delegazioni. All' arrivo del marò Girone sono andata ad accoglierlo all' aeroporto. Non ho viaggiato sull' aereo». Contiamo che qualcuno dopo questo articolo chiarisca questo piccolo «segreto» di Stato.