Marco Antonellis per Italia Oggi
L' incontro tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti non è bastato a rasserenare gli animi della politica italiana, soprattutto dalle parti del Quirinale dove sanno bene che il vero spartiacque dell' intera legislatura sarà rappresentato dall' election day di settembre: «Solo allora potremo sapere che piega prenderanno gli eventi» spiegano senza mezzi termini.
matteo salvini foto di bacco (7)
Per il Colle i problemi sul tappeto sono essenzialmente due: l' immobilismo del governo causato dai continui rinvii e la mancanza di un vero cambio di passo (cioè di maggior concretezza) in vista delle sfide autunnali che attendono il paese.
Il pericolo più grande, racconta chi avuto modo di sondare gli umori dello Quirinale, è quello di ritrovarsi immobili e impantanati nel bel mezzo della più grave crisi economica e sociale che la Repubblica ricordi.
Anche le interlocuzioni continue con i vertici di Bankitalia non aiutano a rasserenare gli animi: i «fondamentali» del paese vanno via via peggiorando e, nei prossimi mesi, la situazione potrebbe diventare incandescente.
Persino l' Europa sembra a tratti essere tornata distante e diffidente nei confronti dell' Italia (non per niente Conte si è messo in viaggio per le capitali europee) e quella massa di aiuti che ci si aspettava, tarda sempre più ad arrivare.
sergio mattarella giuseppe conte
Tutte preoccupazioni, queste, ben note agli uomini del Colle, timorosi che la partita con l' Europa (che sembrava essere partita con il piede giusto anche grazie agli sforzi del Quirinale e della potenza di fuoco della sua «diplomazia parallela» con Francia e Germania) possa ora finire su di un binario morto.
Perché, come spiegano fonti politiche di primo piano interne alla maggioranza «le politiche dilatorie rischiano di minare la credibilità del paese e far sbandare la trattativa con Bruxelles».
matteo salvini, antonio tajani e giorgia meloni 1
Insomma, ora sarà importante vedere i dossier che il governo riuscirà a chiuderà da qui a settembre.
Perché Salvini si è fatto furbo e non vuole ripetere gli errori dello scorso anno: ha messo in stand by la prova di forza, vuole cucinare Conte a fuoco lento e solo dopo le regionali proverà a dare la spallata magari utilizzando dei senatori in sonno pronti a passare con la Lega.
«Se il governo produce cose e fa fatti, sarà più forte nel respingere la spallata» spiegano dal Pd. Perché come sanno bene anche al Colle, il vero spartiacque della legislatura sarà l' election day.
NICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO mattarella conte ZINGARETTI - CONTE - DI MAIO sergio mattarella giuseppe conte 9