Tsai Ing-wen, presidente Taiwan
(ANSA) - L'eventuale caduta di Taiwan per mano della Cina avrebbe "conseguenze "catastrofiche per la pace regionale e il sistema di alleanze democratiche. Segnalerebbe che nel contesto globale dei valori odierni, l'autoritarismo può avere la meglio sulla democrazia".
La presidente dell'isola Tsai Ing-wen lancia un allarme nel mezzo delle forti pressioni militari di Pechino con un articolo pubblicato dalla rivista Foreign Affairs, affermando di non cercare lo scontro militare e di volere la pace, ma avvertendo che "se la democrazia e lo stile di vita sono minacciati, Taiwan farà tutto ciò che è necessario per difendersi. Non ci piegheremo".
La Cina rivendica Taiwan come parte integrante del suo territorio, destinato a essere riunificato anche con la forza, se necessario. Dal primo ottobre, giornata sinbolica della fondazione della Repubblica popolare, Pechino ha lanciato una serie di incursioni aeree nello spazio di difesa di Taipei fino a toccare un picco di 56 jet militari, di cui 38 caccia J-16, registrati ieri, pari a un numero mai così alto.
Secondo Tsai, mentre sempre più Paesi riconoscono la minaccia posta da Pechino, è necessario comprendere il valore della collaborazione con Taiwan, definita esempio di democrazia e di libertà, promettendo che l'isola non si piegherà alle pressioni cinesi intensificatesi sul piano militare negli ultimi mesi.
"Nel pieno di quasi quotidiane intrusioni dell'Esercito popolare di liberazione (Pla), la nostra posizione sulle relazioni nello Stretto rimane ferma: Taiwan non si piegherà alla pressione, né si lancerà in avventure, anche mentre cresce il supporto da parte della comunità internazionale", ha aggiunto la presidente nel suo articolo. L'anno scorso il ministero della Difesa taiwanese ha registrato incursioni pari a un record di 380 jet militari cinesi, un numero schizzato nel 2021 oltre quota 600 al conteggio fino a inizio ottobre.
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